Emanuela Piroli, la Elly Schlein di Ceccano

Sfiduciata quand’era Segretaria del PD Ceccano e scaricata quando si è candidata a Sindaco. Ora, «rientrata per Elly Schlein» con tutti i suoi consensi, è delegata all’Assemblea nazionale del Partito Democratico per le province di Frosinone e Latina. È la rivalsa di Emanuela Piroli, uscita dalla finestra e rientrata dalla porta: «Ora una corretta analisi politica»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

L’opportunità si era creata appena tre settimane fa, subito dopo le Elezioni Regionali 2023. Ha sentito Umberto Zimarri, il coordinatore del Comitato Start: a sostegno di Elly Schlein alle Primarie del Partito Democratico. Poi la proposta di candidatura in terza piazza, in posizione eleggibile, nella lista interprovinciale. Emanuela Piroli, ex Segretaria cittadina alla riscossa: ha accettato ed è rientrata nel PD dalla porta principale. Con la vittoria di Elly Schlein lei è stata eletta delegata del PD per Frosinone e Latina all’Assemblea nazionale. Contribuirà alla definizione delle politiche territoriali del Partito nel Basso Lazio. (Leggi qui Ceccano, Schlein al 69%: Piroli all’Assemblea nazionale).

È di fatto la rivalsa per Emanuela Piroli, consigliera comunale all’opposizione dell’Amministrazione di Centrodestra retta dal due volte sindaco di FdI Roberto Caligiore. Nel 2017 fu la prima donna eletta come Segretario del circolo Dem di Ceccano. Appena un anno dopo però fu dimissionata da quelli che definì «capibastone» e che, a loro volta, la tacciavano di «autoritarismo». (Leggi qui: La rivolta dei 25: Giulio Conti condanna la segretaria Pd di Ceccano. E qui: La caduta di Ceccano: via Piroli, nominato commissario Luca Giorgi).

La rivalsa della Piroli

Emanuela Piroli, già Segretaria del PD e candidata a Sindaco di Ceccano

Emanuela Piroli pagò il prezzo della tentata rottamazione del Partito locale e le alleanze strette in autonomia con pezzi di Centrosinistra sgraditi agli esponenti storici dell’asse PD-PSI. Una rivolta guidata dall’allora capogruppo consiliare Giulio Conti, poi fatto fuori dalla lista civica del PD alle Comunali 2020. Salvo diventarne Segretario cittadino dopo la disfatta elettorale dei Democratici per Ceccano (la formazione civica dei Dem che prese nemmeno un seggio consiliare) e l’ennesimo commissariamento del PD a Ceccano.

La prima testa che cadde fu quella dell’allora Segretario Davide Di Stefano, oggi presidente del circolo con Giulio Conti Segretario. Diversamente da lui, però, è entrato nel Comitato Start per Elly Schlein e non ha seguito le indicazioni di massima delle Correnti: che erano a favore di Stefano Bonaccini.

Alle Comunali 2020, come candidato sindaco, i Democratici per Ceccano ed i Socialisti (con il Simbolo) avevano infine preferito puntare sul camaleontico Marco Corsi: nell’ordine, dopo i natali politici in Forza Italia, assessore della Giunta Maliziola (Centrosinistra), presidente del Consiglio del Caligiore 1 (Centrodestra), principale sfidante del Caligiore 2 per il Centrosinistra, portavoce civico del PD Ceccano, candidato con la Lega alle recenti Regionali e ormai commissario del Carroccio fabraterno. Ogni volta lo danno come politicamente morto, invece li risuscita lui i Walking dead. (Leggi qui (Leggi qui Giulio Conti 2: la vendetta è un piatto che si serve freddo e poi qui Corsi risuscita la Lega).

Conti resta a disposizione

Giulio Conti, Segretario del PD Ceccano

È tempo di bilanci nel PD Ceccano. Si riparte dall’entusiasmo generalizzato per i numeri centrati alle Elezioni Politiche 2022, alle Regionali 2023 e alle successive Primarie per definire il nome del Segretario Nazionale tra Schlein e Bonaccini. In città il Partito Democratico ha preso il 15% alle Politiche, più che doppiato da FdI. Alle politicizzate Regionali, invece, ha portato a casa il 30%, a un punto (98 voti) da Fratelli d’Italia, che è maggioranza al Comune.  

Delle Primarie il Segretario Giulio Conti ha accentuato la forte affluenza: una delle più alte a livello provinciale. Sia rispetto alla votazione nei circoli, da parte di tesserati e aderenti alla costituente del nuovo PD, che al voto finale esteso a tutto l’elettorato di Centrosinistra. Conti ha sostenuto Bonaccini, il secondo classificato, e dice ora di essere «a disposizione del Partito e del Centrosinistra, senza ambizioni».

Alle Regionali, invece, Conti ha sostenuto Antonio Pompeo: il leader di Base Riformista, corrente minoritaria provinciale del PD di cui è referente territoriale. Non Andrea Querqui, il candidato ceccanese indicato dalla maggioritaria Pensare Democratico in tandem con l’ormai rieletta consigliera regionale Sara Battisti: sostenuto invece, tra gli altri, da Emanuela Piroli e dalla comunità politica di Cives Ceccano, Nuova Vita e Progresso Fabraterno. Querqui è risultato il più votato in città, più dell’ormai consigliere regionale di FdI Daniele Maura. Ha detto che alle Primarie non si è esposto, a favore di Schlein o Bonaccini, «per non creare divisioni nel Centrosinistra».

Nuovo Pd, Congresso anticipato?

Andrea Querqui, candidato civico del Pd alle Elezioni Regionali 2023

Rispetto al PD di Ceccano? «Al rinnovamento nazionale deve seguirne anche uno locale – non ci gira troppo intorno Querqui -. Non si esclude un congresso cittadino anticipato». Larga parte dei voti alle scorse Regionali, del resto, li ha portati lui al PD assieme all’alleata Piroli e tutta quella comunità che sta alla Sinistra del Partito Democratico. Alle Primarie, di fatto, l’alta affluenza è dovuta anche e soprattutto alla candidatura di Piroli per Schlein Segretaria.

Tra i grandi Comuni ciociari, non per niente, si è registrata a Ceccano una grande percentuale a favore della “sua” Elly: il 69%. Anche se la Ciociaria, in generale, si è schierata più dall’altra parte. Neanche Nuova Vita, che aveva supportato la corsa di Querqui alle Regionali, si è espressa pubblicamente a favore di Bonaccini e Schlein. È stata lista di maggioranza nel civico Caligiore 1 e gruppo di minoranza quand’è uscito allo scoperto con FdI. Poi, con l’asse PD-PSI, ha sostenuto la candidatura a sindaco di Corsi.

Ormai, però, è stabilmente nel Centrosinistra: rappresentata in Consiglio dalla new entry Mariangela De Santis. Che, una volta eletta in una coalizione sciolta dopo le Comunali, ha fatto fronte comune con i consiglieri Piroli e Querqui, de Il Coraggio di Cambiare: il gruppo che rappresenta il coordinamento di Centrosinistra guidato da Emanuela Piroli.  E, naturalmente, la Segreteria di Ceccano verrà rinnovata nel 2025: quando si terranno, a scadenza naturale del Caligiore 2, le nuove Elezioni Comunali.

La Elly Schlein di Ceccano

Emanuela Piroli con Elly Schlein
Consigliera Piroli, cosa significa la stra-vittoria di Schlein a Ceccano?   

«Elly ha superato le correnti, e questo è già un dato positivo. La sua vittoria e l’onda di partecipazione alle Primarie, indicano che il centrosinistra è vivo, il PD è vivo. Ci sono fervore ed energia da questa parte, ed Elly li ha intercettati. Ci sono donne e ragazzi lasciati all’angolo ed Elly li ha fatti protagonisti».

Si rivede in quella ragazza di Sinistra diventata Segretaria?

«La mia è stata una scelta fatta con il cuore. Chi mi conosce, lo sa bene. Elly è espressione di una sinistra moderna, è promotrice di un cambiamento radicale, l’unica in grado di dare una scossa. Il popolo democratico e progressista ha lanciato un segnale chiaro, o si cambia o si muore».

Anche Schlein ha le “sue” Correnti. Sarebbe morto il PD con Bonaccini?

«Bonaccini era espressione di continuità e chiaramente non ha convinto. È stato un voto di opinione che ha visto partecipare tante donne e tantissimi giovani, che hanno deciso attivamente di cambiare la linea del Partito Democratico. E Ceccano si distingue rispetto al dato provinciale, che vede primeggiare Bonaccini con il 61% dei consensi».

Di chi è il nuovo PD?

Una fase delle Primarie del PD a Ceccano
Ceccano, roccaforte dei Patrioti della Meloni, può tornare Stalingrado ciociara con il PD della Schlein?

«In tal senso la nostra città ha sempre anticipato un po’ i tempi. Abbiamo raggiunto un risultato importantissimo, sia per affluenza che per dato percentuale, avendo portato la mozione Schlein quasi al 70%, rispetto al 39% della provincia. Nonostante la Segreteria del circolo, in linea con la maggioranza della federazione provinciale, sostenesse Stefano Bonaccini».

Ritiene che Regionali e Primarie siano una doppia bocciatura per il Segretario Conti?

«Non voglio parlare di sconfitta degli uni rispetto agli altri. Certo è che a Ceccano c’è chi ha avuto più lungimiranza e ha interpretato meglio cosa stava accadendo. Quello che conta è che, oggi, finalmente, si apre una stagione nuova, abbiamo dato il via ad una piccola rivoluzione, ma nello stesso tempo, è necessario lavorare per l’unità. È questa la linea della nuova segretaria e dello stesso Stefano Bonaccini, che con umiltà e spirito di servizio, si è messo a disposizione. Ed io la condivido pienamente».

Conti si è messo a disposizione. Pensa di essersi “ripresa” il PD?

«Non ho mai considerato il PD di Ceccano una proprietà privata. Il mio obiettivo non è “riprendermelo”, ma lavorare affinché torni ad essere inclusivo, attrattivo, laboratorio di idee, casa e palestra politica. Tanti sono i giovani che hanno partecipato alle Primarie, anche minorenni, sono risorsa ed energia pura. Loro meritano spazio e opportunità di crescere».

«Ora una corretta analisi politica»

Giulio Conti e Mario Spinelli, segretario e vicesegretario del PD Ceccano
È il nuovo PD, che torna a guardare a Sinistra. E lei, ex Segretaria cittadina, torna direttamente nell’Assemblea nazionale. È la sua rivalsa?

«Questa elezione ha un grande valore. È un’elezione importantissima che rafforza il nostro gruppo a Ceccano e vivacizza il dibattito politico. Ringrazio per questa opportunità Elly Sclhein e il comitato Start della nostra provincia, che vede eletti anche Nazzareno Pilozzi e Umberto Zimarri. Invito a guardare le liste dell’una e dell’altro candidato, il cambiamento parte già da quelle».

Cosa sente di dire sul Segretario del PD Ceccano?

«Alle Regionali e Primarie Giulio Conti ha fatto una scelta diversa, ha seguito le indicazioni dell’apparato provinciale. Non entro nel merito delle sue scelte, ma non mi pare di averle mai condivise. Siamo ai poli opposti per metodo e valutazioni politiche. Ma non è la guerra nel Partito che mi interessa ed entusiasma, non è per quella che sono rientrata».

Perché, allora, è rientrata nel Partito Democratico?

«Sono rientrata per Elly Schlein, per il suo desiderio di cambiare la società, per il suo femminismo, per la sua radicalità sui temi più importanti, per la sua chiara identità politica. E condivido l’esigenza dell’unità contro l’avversario unico rappresentato dalla destra, per il bene della nostra comunità. Naturalmente questo non potrà prescindere da una corretta analisi politica che inevitabilmente scaturirà dagli eventi più recenti».