Emergenza ambientale a Roma, il Ministero (a 5 Stelle) smentisce la Raggi

FOTO: © IMAGOECONOMICA, ALESSIA MASTROPIETRO

Immondizia in putrefazione e caldo africano costituiscono un mix da tenere sotto controllo. E il Campidoglio finisce nel mirino. La Sindaca scaricata dal Movimento e la difesa di Grillo non fa più nemmeno ridere. Intanto la Saf segue con attenzione l’evolversi della situazione.

Roma è sotto stretto controllo ambientale per l’emergenza rifiuti, complice anche il caldo africano di queste ore: a vermi, topi e gabbiani si sono aggiunte esalazioni insopportabili derivanti dall’immondizia in putrefazione in tante zone. La sindaca Virginia Raggi pochi giorni fa aveva scritto sui social: “La notizia di una presunta emergenza non trova fortunatamente alcun fondamento, come potete vedere”,  pubblicando le foto di qualche rarissimo  bidone vuoto.

A smentirla, però, il Governo. Anzi il ministero all’Ambiente, a guida Cinque Stelle, che ha fatto sapere in una lettera ufficiale che “non paiono ingiustificate preoccupazioni per lo stato della salute umana e dell’ambiente” nella Capitale”.  Sottolineando “la situazione di grave stallo dell’attività di raccolta dei rifiuti”.

Ma il Ministero ha fatto di più, dicendo alla giunta Raggi di comunicare con estrema urgenza “le azioni che intende intraprendere per garantire ai cittadini l’ordinario servizio di raccolta dei rifiuti. Nelle stesse ore le Aziende Sanitarie Romane parlavano della “grandissima emergenza igienica già in atto, che può portare alla successiva insorgenza di patologie”.

La lettera del ministero dell’Ambiente è firmata dal capo della Direzione generale per i Rifiuti e l’Inquinamento, Mariano Grillo. “Nomen omen”, considerando l’appartenenza della Raggi ai Cinque Stelle. 

Il destinatario è il neodirettore del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, Silvio Monti. L’assessore ai Rifiuti nella giunta capitolina manca da quattro mesi. Ma è evidente che il Ministero ha dubbi circa le promesse della giunta Raggi e anche dell’Ama, la più grande municipalizzata dei rifiuti d’Italia. “L’Ama – si legge nella lettera inviata al Comune – aveva fornito un quadro evolutivo della situazione che lasciava intravedere la possibilità di superare le criticità che avevano determinato la nomina del gruppo di lavoro”. Cioè la cabina su Roma che fa capo al Ministero. 

Quelle promesse, però, non sono state rispettate. Il Ministero incalza: “Anche a causa delle note vicende che hanno riguardato e riguardano gli impianti di trattamento immediatamente a valle della raccolta (ndr: la chiusura parziale degli impianti di Malagrotta per manutenzione, lavori dei quali  tutti sapevano da molti mesi), si rileva che nell’ambito urbano della città di Roma è tornata a verificarsi una situazione di grave stallo dell’attività di raccolta dei rifiuti”.

Il ministero  annuncia l’intenzione di “assolvere i propri compiti istituzionali di vigilanza”, richiamando l’articolo 206 bis del Codice dell’ambiente, quello che ha istituito un osservatorio ad hoc gestito dal governo nazionale, proprio per “vigilare sulla gestione dei rifiuti”. Al  Comune di Roma è stato chiesto un “immediato riscontro sulle azioni che si intende intraprendere, e le tempistiche delle stesse, al fine di garantire ai cittadini l’ordinario servizio di raccolta della spazzatura”.

La lettura politica è che neppure il Movimento Cinque Stelle appare più disposto a difendere politicamente Virginia Raggi, blindata sempre e comunque da Beppe Grillo, a sua volta però lontano dal “sentire” del suo stesso Movimento. All’interno del quale in tanti ritengono che proprio l’amministrazione del Comune di Roma abbia iniziato a far perdere consensi e autorevolezza politica ai Cinque Stelle.

Il Movimento però si trova spalle al muro: elezioni anticipate a Roma consegnerebbero la Capitale alla Lega di Matteo Salvini e a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Luigi Di Maio è già all’angolo di suo, Roberto Fico più che picconare ad alta voce non può, Alessandro Di Battista prepara la spallata (con lui Gianluigi Paragone e Roberta Lombardi), Davide Casaleggio osserva preoccupato. Mentre Beppe Grillo ha capito che adesso la sua difesa ad oltranza di Virginia Raggi non farebbe neppure più ridere.

Intanto Lucio Migliorelli, presidente della Saf, si prepara: l’impianto di Colfelice è essere tra quelli scelti per fronteggiare la gravissima emergenza rifiuti a Roma. Come sempre del resto.

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