Emersione del lavoro nero, scontro tra Italia Viva e Cinque Stelle

Foto © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

I “grillini” stoppano la ministra Teresa Bellanova, che avverte: «Non faccio tappezzeria». Ora Renzi farà finta di nulla o proverà ad aprire davvero la crisi di governo?

Il prologo era andato in onda ieri. Quando la ministra Teresa Bellanova (Italia Viva) ha illustrato la proposta per regolarizzare i cosiddetti “invisibili”, i lavoratori stranieri in nero, agricoltori, colf e badanti, sfruttati e al tempo stesso indispensabili per l’economica. Ma il Movimento 5 Stelle si è messo di traverso e sta provando in tutti i modi a far saltare l’accordo di massima raggiunto da Italia Viva, Partito Democratico con il consenso del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Scrive l’Huffington Post: «Quest’ultima opta però per un inserimento graduale con numeri più contenuti. Circa 250-300mila al posto dei 600mila annunciati dal ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova. Il Movimento 5 Stelle rappresentato al tavolo dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo non ne vuole sapere, fonti grilline raccontano che si farà di tutto per far saltare questa norma e rinviarla il più possibile». L’ennesimo scontro all’interno di una maggioranza che definire litigiosa è poco.

Braccianti Agricoli

Teresa Bellanova a Radio Anch’io ha attaccato: «Quella sulla regolarizzazione non è una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria».

In mattinata sul tema ci sarà un’altra riunione sul tema tra i ministri Bellanova, Lamorgese, Catalfo, Provenzano. Ha aggiunto la Bellanova: «Tra le persone c’è diffidenza perché per anni si è fatta passare l’idea che i diversi sono i nemici e che gli immigrati vengono qui a toglierci il lavoro. Sono invece fondamentali per portare avanti alcune attività, non solo in agricoltura dove rischiamo sperperi enormi per la mancata raccolta, ma anche le badanti che assistono tante persone anziane. Puntiamo a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l’ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole».

Luigi Di Maio e Vito Crimi Foto © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Ma è proprio su questa formula, “permessi di soggiorno temporanei”, che si consuma la frattura con i Cinque Stelle. Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle, ospite di 24 Mattino su Radio 24, ha detto: «Le ipotesi in campo, che prevedono la concessione di permessi di soggiorno temporanei a immigrati irregolari, non aiuta all’emersione di lavoro nero, tutt’altro. Perché se noi concediamo uno status di regolarizzazione a chi è in Italia illegalmente, consentiamo a queste persone di continuare a svolgere lavoro nero ed essere oggetto di sfruttamento. Massima disponibilità alla lotta al lavoro nero ma non accetto che vengano dati dei permessi di soggiorno temporanei perché è lì che si insidia il lavoro nero».

In realtà è l’ennesimo braccio di ferro tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio. Teresa Bellanova è l’elemento di punta di Renzi nel Governo. Se la sua linea viene sconfessata, l’ex Rottamatore farà finta di nulla e si limiterà a qualche solita stoccata oppure consumerà la frattura? Questa è la partita vera.

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