Emozioni forti, ricordi e promozioni: la partita del cuore di Giannitti

Sabato pomeriggio Frosinone-Perugia allo “Stirpe”: per la prima volta tornerà in Ciociaria da avversario il direttore sportivo che con il club giallazzurro ha trionfato in 3 campionati e scritto pagine di storia conquistando per la prima volta la Serie A. Il dirigente romano la stagione scorsa ha contribuito a riportare il Grifo in B. Il profilo di un diesse che non ama le luci della ribalta ma sa come si vince in ogni categoria

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Marco Giannitti è un collezionista di promozioni. Pezzi rari e preziosi nel magico scrigno del calcio. Nella sua vetrina ce ne sono 6 di tutti i tipi di cui 3 conquistate negli oltre 5 anni a Frosinone. Giannitti, 50 anni, originario di Nettuno, è uno dei direttori sportivi più vincenti d’Italia con una sorta di record: è stato promosso in tutte le categorie (Serie C2, C1, B ed A). Dalla stagione scorsa è al Perugia che guarda caso al primo colpo ha contribuito a riportare in Serie B cancellando una retrocessione che bruciava non poco sulla pelle dei tifosi umbri.

Giannitti sabato tornerà per la prima volta da avversario a Frosinone in quello stadio “Stirpe” dove ha vissuto (spesso dalla panchina) mille battaglie e ha festeggiato la seconda promozione Serie A dei giallazzurri nella storica finale playoff contro il Palermo. Per il diesse romano sarà una vera e propria partita del cuore.

Emozioni forti quando rivolgerà lo sguardo verso la Curva Nord o quando saluterà i tanti amici che ha lasciato. D’altronde le sue parole il giorno dell’addio al Frosinone non lasciano dubbi sull’attaccamento ai colori giallazzurri. “Le nostre strade si dividono – ha scritto nella lettera ai tifosi pubblicata sui social – ma il legame non si spezzerà mai. Nulla potrà mai cancellare le pagine di storia che abbiamo scritto insieme”.

DA CELANO A FROSINONE

Marco Giannitti

Marco Giannitti, ex portiere in Serie C, si consacra in Ciociaria, ma a Celano inizia il suo filotto di vittorie. Nella cittadina abruzzese (aveva giocato nella squadra marsicana) intraprende la carriera di direttore sportivo nella stagione 2005-2006, culminata con la promozione in C2, la prima della sua carriera.

Non solo vittorie: in 4 anni Giannitti porta a Celano giocatori del calibro di Dionisi, Negro e Zanon, poi ceduti a club di serie superiori. Per non parlare della valorizzazione dei vari De Maio, Barrionuevo e Daniel Ciofani.

Nel  campionato 2011-2012 approda al San Marino: secondo trionfo con il salto in C1. Le capacità del direttore romano non passano inosservate. E così nel 2013 arriva al Frosinone all’epoca in Serie C. Lavora al fianco del dg Ernesto Salvini in un’area tecnica che non sbaglia praticamente nulla a partire da due allenatori emergenti come Roberto Stellone e Moreno Longo.

Comincia il periodo d’oro del Frosinone che nel giro di due anni vola dalla Serie C alla A. Giannitti riprende con sé i suoi pupilli Dionisi e Ciofani che formano una coppia d’attacco formidabile. La terza promozione, ancora in Serie A, nel giugno 2018. Nel mezzo due campionati di Serie A poco fortunati e una semifinale playoff di B persa col Carpi.

Il divorzio nell’aprile del 2019. Un ciclo finito come capita nel calcio. Giannitti lascia Frosinone in punta di piedi. Senza polemiche o parole fuori posto. Dopo un anno sabbatico, ritorna in sella in un Perugia sotto shock per la retrocessione dopo i calci di rigore ai playout contro il Pescara. Il diesse è bravo a ricostruire a partire dalla scelta del tecnico Fabio Caserta. Si conferma collezionista di promozioni: il Grifo torna in Serie B

QUESTIONE DI FEELING

Marco Giannitti

Tra Giannitti e Frosinone il legame è stato forte. Cinque anni intensi, ricchi di emozioni, gioie ed anche qualche delusione.

Ho vissuto oltre 5 anni irripetibili in cui le vittorie più belle sono state sul campo e fuori, a partire dal far innamorare di questa maglia una nuova generazione di tifosi – si legge ancora nella lettera ai sostenitori – Grazie per avermi fatto sentire uno di voi, un figlio di questa terra. Grazie per essermi stati accanto anche nei momenti più difficili, grazie per non aver mai perso la fiducia in me. E soprattutto grazie allo straordinario gruppo di uomini prima che calciatori con i quali è stato possibile realizzare tutto questo”.

Sabato sarà quindi una partita speciale per il direttore. Forse unica nel suo genere. Al di là del risultato che uscirà fuori, per Giannitti sarà un sabato indimenticabile. “Porterò sempre con me le domeniche insieme al Matusa, i cori della Nord, l’incitamento negli allenamenti, le prime partite nel nuovo Stadio, gli applausi alla fine della partita contro il Sassuolo, diventati uno spot per il calcio italiano, e le feste per le tre emozionanti promozioni – recita ancora il suo commiato – Mai avrei immaginato di poter ricevere così tanto da questa esperienza umana e professionale che custodirò sempre dentro di me. Mi mancherete, mi mancherà il vostro calore e quel “ciao direttò, mi raccomando!” con cui mi facevate capire quanto fosse importante il Frosinone per questa città”.

GIANNITTI D’AZIONE E NON DI RELAZIONE

Marco Giannitti

Non solo promozioni a raffica. Marco Giannitti in carriera ha scoperto e valorizzato diversi giocatori. Fiuto per il talento, convinto assertore dello scouting con un database immenso e in continuo aggiornamento. Ai tempi del Frosinone è stato vicino ad ingaggiare il portiere Alisson (poi finito alla Roma) che aveva scovato in Brasile.

Con un palmarès così ricco Giannitti avrebbe potuto avere qualche chance di più. Soprattutto dopo la doppia promozione con il Frosinone dalla Serie C alla A. Ed invece probabilmente ha pagato il suo modo di lavorare poco mediatico. Dietro le quinte senza appparire troppo. Un uomo più di campo che di relazioni.

Il suo carattere sanguigno soprattutto durante le gare (non a caso spesso è stato espulso) forse non lo ha aiutato. I risultati comunque non mentono e Giannitti continua a collezionare promozioni.   

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