Enzo chiama tutti ma Peppino non va. Fine della tregua, tornano le sciabolate

Foto © Roberto Vettese

A Cassino è già fase tre. Quella in cui la politica sfodera di nuovo le sciabole. E a duellare tornano gli ex amici Salera e Petrarcone. Che dice 'ni' ad un summit fra ex candidati a sindaco.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Si rinsalda l’asse tra renziani e salviniani, il centrodestra si frantuma ed esplode lo scontro tra il sindaco Enzo Salera e l’ex sindaco Peppino Petrarcone: la politica a Cassino è già pienamente nella fase tre. Quella del ritorno alle sciabolate. Addio al fioretto: è servito, poco, solo durante la fase di totale emergenza.

Questa mattina è invece iniziata ufficialmente la fase della ripartenza.
Per l’occasione Enzo Salera ha convocato tutti i candidati a sindaco che a maggio dello scorso anno avevano lottato per contendergli la fascia tricolore. Lo ha fatto con un’astuzia politica che pochi gli riconoscevano, fino a poco tempo fa.

I consiglieri di opposoizione Petrarcone, Fontana e Mignanelli

Nei fatti, in questi giorni ha mandato in tilt le opposizioni. Lo ha fatto quando ha ricevuto la vice coordinatrice provinciale di Forza Italia Rossella Chiusaroli: che non è stata eletta ma accogliendo lo stesso le sue proposte su agevolazioni ai commercianti e riapertura dei cimiteri. (leggi qui Fase due con gioco a due, e Rossella è della partita).

E poi ha diviso il gruppo consiliare della Lega e fatto innervosire i civici di centrosinistra. In che modo? Non accogliendo la richiesta dei consiglieri di opposizione Peppino Petrarcone, Salvatore Fontana, Massimiliano Mignanelli ma aprendo invece a Renato De Sanctis che, appunto, aveva proposto a Salera di riunire tutti i candidati a sindaco, per avviare la nuova fase in presenza dei rappresentanti del 100% dell’elettorato.

Ma Peppino non va

Dall’alto, i consiglieri della Lega Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua. In primo piano Mario Abbruzzese (Cambiamo / Lega) e Francesca Calvani (Forza Italia)

Ma questa mattina Petrarcone, ha disertato l’incontro. Attorno al tavolo della sala giunta – rigorosamente muniti di mascherina – si sono quindi ritrovati solamente in quattro. Erano Enzo Salera, Mario Abbruzzese (candidato sindaco dal cartello del Centrodestra), Renato De Sanctis (Movimento per l’Acqua Pubblica) e Giuseppe Martini (Movimento 5 Stelle) l’unico dei cinque a non sedere in Consiglio ma espressione del M5S, Partito di maggioranza relativa in Parlamento.

L’incontro è stata l’ulteriore conferma dell’asse cassinate tra i Partiti dei due Matteo (Renzi e Salvini). Insieme, ancora una volta, hanno firmato una nota congiunta i consiglieri di Italia Viva Peppino Petrarcone e Salvatore Fontana, insieme alla leghista Michelina Bevilacqua ed al civico Massimiliano Mignanelli.

Una nota in cui hanno detto che quella riunione è politicamente inutile. “Non comprendiamo quale valenza politica, amministrativa ed istituzionale possa avere un incontro con i candidati a sindaco delle scorse elezioni. Quella tornata elettorale è ormai passata alla storia, purtroppo. Essa ha consegnato alla città un risultato e degli eletti nella massima assise cittadina. Su essi, tutti, sia di maggioranza che di minoranza, grava l’onere di assumersi la responsabilità delle decisioni per il bene comune”.

Subito un Consiglio

Giuseppe Golini Petrarcone

I firmatari hanno spiegato che sarebbero andati volentieri. Con uno scopo: sollecitare “con la massima urgenza, la convocazione di un consiglio comunale, nelle forme attualmente consentite. Questo per poter discutere, sia pure tardivamente, delle questioni che attanagliano la nostra comunità ed il nostro territorio”.

Ecco perché Peppino Petrarcone non è andato: non voleva un incontro che mettesse sullo stesso piano gli eletti ed i non eletti. Ma rivendica un confronto che lo legittimi come oppositore e come già due volte sindaco che ora siede tra i banchi della minoranza. Per questo “Reitera, con gli altri consiglieri comunali che sottoscrivono questa nota, la richiesta di essere convocati in un incontro ad hoc. Un incontro allargato, se richiesto, anche ad altri consiglieri comunali. In difetto di quanto sopra, ci vedremo costretti ad interessare della questione il Prefetto di Frosinone.

Il movente-motivo: la tempistica

Il sindaco di Cassino Enzo Salera Foto © Roberto Vettese

Il no al tavolo di oggi è legato anche i tempi. Protestano perché si sono sentiti esclusi dalla fase dell’emergenza coronavirus.

“Si tratta di un incontro tardivo perché in questi due lunghi e drammatici mesi il sindaco non ci ha mai tenuto in considerazione. Né ci ha convocato, sia pure on-line, per avere collaborazione, peraltro offertagli in più occasioni”.

In realtà un tentativo c’era stato: quando s’era trattato di gestire gli aiuti alimentari varati nella prima fase del lockdown. Ma dopo quella riunione era accaduto che l’opposizione aveva inviato un messaggio nel quale invitava la popolazione ad assembrarsi l’indomani in municipio per ricevere i buoni. Cosa evitata in tutti i modi dal sindaco nel timore di scatenare un focolaio di contagio.

Però la chiave di lettura che ne dà l’opposizione è un’altra. “L’unica Conferenza dei capigruppo è stata convocata più di un mese fa ad istanza del Presidente del Consiglio Comunale. All’esito della stessa alcuni di noi partecipanti sono stati redarguiti e forse anche denunciati. Questo solo per aver informato la cittadinanza interessata. Di cosa? Della imminente (il giorno successivo) distribuzione di aiuti alimentari, provenienti da fondi statali e regionali”. (leggi qui Buoni spesa, l’opposizione “Andate in Comune”. E si scatena il caos).

Peggio per chi non è venuto

Enzo Salera e Renato De Sanctis durante l’ultima campagna elettorale

Il sindaco Salera, appreso del diniego di Petrarcone, non si è stracciato le vesti.

Con la più titale indifferenza ha commentato “Durante la riunione di questa mattina sono state fatte molte proposte che valuteremo attentamente. Come ha notato l’avvocato Martini, evidentemente chi fa polemiche non è in grado di fare proposte. Come poi rilevato da De Sanctis quella degli assenti è una motivazione pretestuosa. Perché questo era il primo giorno utile per fare l’incontro, quindi non si capisce bene dove sia il ritardo. Mi dispiace che il consigliere Petrarcone non decida più autonomamente. Aveva assicurato la sua presenza all’incontro quando è stato contattato telefonicamente dalla segretaria comunale. In ogni caso ritengo l’incontro di oggi molto positivo”.

Come a dire: chi non è venuto ha perso una grande occasione.

C’è poi un passaggio che rasenta la perfidia. Quello in cui Enzo Salera dice che il suo predecessore non è autonomo nelle decisioni e che in un primo momento aveva assicurato la presenza. La vulgata che circola in municipio vuole che Peppino Petrarcone sia stato convinto a tornare sui suoi passi dal consigliere Salvatore Fontana. Il tutto sulla base di un ragionamento politico: se vai legittimi la riunione.

Scontro solo rimandato

Il sindaco Enzo Salera con il presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo

Ma lo scontro con le opposizioni è però soltanto rimandato. Sempre in mattinata il presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo ha infatti convocato i capogruppo per venerdì prossimo. Bisognerà decidere le date dei prossimi consigli comunali.

Ma, più che le date, l’attenzione è concentrata sul “luogo”. Appare infatti difficile poter svolgere il Consiglio in sala Di Biasio. Il distanziamento sociale non è affatto garantito.

Le opzioni restano due. Una stanza più grande, quale potrebbe essere ad esempio la sala Restagno, ma che andrebbe adattata per l’occasione. In caso contrario più facilmente si potrebbe decidere per una delle piattaforme online messe a disposizione dall’Anci.

Due consigli cruciali. Si, ma dove?

Sono almeno due i consigli che dovranno svolgersi: uno sarà dedicato solo ed esclusivamente al bilancio. Un secondo Consiglio servirà per approvare una serie di importanti provvedimenti. E quella seduta sarà anche l’occasione, per l’opposizione più intransigente, di duellare con il sindaco. Su cosa? Su tutto ciò che è avvenuto durante la fase uno dell’emergenza.

Sotto la cenere cova ancora la guerra tra il capogruppo della Lega Franco Evangelista, che fa un’opposizione tutta sua sganciato dalla collega di partito Bevilacqua, e l’assessore Luigi Maccaro. La guerra è in merito alla questione dei buoni spesa e dei volontari. Il consigliere aveva presentato un accesso agli atti sulla vicenda. (leggi qui Covid-19, veleni sugli aiuti del Comune. «Vendetta per non avere dato i buoni per gli amici»).

C’è da scommettere che in Consiglio il partito di Matteo Salvini darà filo da torcere. Ma forse il sindaco del Pd deve temere di più quello di Matteo Renzi. Un po’ come il presidente Conte ultimamente, diciamo.