Enzo il decantatore, tra tregua e rimpasto

Il bivio per il sindaco di Cassino. Tra la necessità di tenere tutti uniti. E quella di avviare il rimpasto di metà mandato. Continua il gelo con Di Rollo: nemmeno un bigliettino per garbo dopo l'assenza all'incontro con l'abate

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Emiliano Venturi non ha alcuna intenzione di restare un solo minuto in più del necessario. Le sue dimissioni non sono ancora al protocollo: le presenterà in maniera ufficiale alla riapertura degli uffici, martedì prossimo. Sono quasi nulle le possibilità che decida di temporeggiare ancora. “Già è la seconda volta che mi ritrovo in questa situazione. Ho stima per Renato e mi trovo benissimo con Enzo, ma per una questione di rispetto verso il mio elettorato credo che un passo indietro sia oggi la cosa giusta da fare, anche se con dispiacere”. L’assessore dimissionario lo ha spiegato alle persone che gli sono più vicine in questi giorni. (Leggi qui Dimissioni sul tavolo, il sindaco tenta la mediazione).

Renato De Sanctis mentre lascia l’Aula dopo lo scontro con il sindaco

Il sindaco ha capito bene che Venturi vuole andare via e non ha intenzione di tornare sui suoi passi. Ma proprio Enzo Salera non sembra avere fretta alcuna. Farà decantare la situazione ancora per alcune settimane. Lo scopo è chiaro: far calmare le acque, tentare poi di recuperare il rapporto con l’area del consigliere Renato De Sanctis cioè il polo che esprime in giunta Venturi.

Tanto, parliamoci chiaro, Enzo finora in materia di Ambiente e Urbanistica si è interfacciato solo con il consigliere Consales; la Manutenzione è delegata a Iemma, Venturi non ha mai vantato un rapporto importante e decisivo nella giunta”. Insomma, ci sono le condizioni politiche ed amministrative per aspettare, stando alla chiave di lettura fornita a voce alta alcuni esponenti della maggioranza nei corridoi del Palazzo.

Enzo il decantatore

Enzo Salera, del resto, è bravissimo a far decantare le situazioni politiche spinose. Lo ha fatto e lo sta facendo anche con il congresso del Pd. Continua a tenere l’argomento sullo sfondo tanto che di congresso non si parla neanche più. Anche i giovani, che si sono riuniti di recente, attendono prima di uscire allo scoperto. Ma è evidente che prima o poi i nodi verranno al pettine, e a quel punto potrebbe essere difficile scioglierli.

Anche per questo c’è chi suggerisce al primo cittadino di prendere spunto dalle dimissioni di Emiliano Venturi per un vero e proprio rimpasto di giunta in vista del “secondo tempo”: il giro di boa, del resto, è vicinissimo ed a dicembre bisognerà tracciare un bilancio dei primi due anni e mezzo di governo.

L’assessore Danilo Grossi

E in caso di rimpasto, tutto potrebbe succedere. Solo in due, oggi, sembrano essere inamovibili. Entrambi appartengono alla lista “Salera Sindaco”: si tratta di Danilo Grossi e Maria Concetta Tamburrini. Il primo è il vero braccio destro del sindaco, responsabile della macchina della comunicazione: impossibile, o quasi, una sua rimozione. La delegata alla Pubblica Istruzione vanta un ottimo rapporto con il sindaco ed è una pedina importante per garantire la parità di genere nell’esecutivo (gli assessori sono 7, le donne devono essere almeno 3).

I rimpastabili

Per due intoccabili, ce ne sono altre due che invece potrebbero rientrare pienamente nel rimpasto: si tratta di Barbara Alifuoco e Arianna Volante. In particolar modo l’assessore al Personale e alla Municipale è sulla graticola: la delegata al Commercio, essendo subentrata in giunta da meno di un anno a seguito delle dimissioni di Chiara Delli Colli, dovrebbe mantenere il posto.

Discorso a parte per il terzo assessore del Pd con delega di vicesindaco: Francesco Carlino. Blindato, come Danilo Grossi. È sul suo vice che Salera è intenzionato a puntare per il futuro. Il termometro dei rapporti con Luigi Maccaro è invece sotto lo zero. Nei giorni scorsi l’assessore alla Coesione Sociale, in veste di responsabile della Comunità Exodus, ha invitato il sindaco Salera e il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo come rappresentanti istituzionali nell’evento in Cascina: la Giornata del Ringraziamento. Di Rollo ha portato i saluti dell’amministrazione, da Enzo Salera non è giunta neanche la classica lettera di saluto che in genere si invia quando non si riesce a presenziare ad un cerimonia.

L’abate Donato Ogliari ed il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo

Cosa significa questo? Che anche Luigi Maccaro, insieme a Barbara Alifuoco e, ovviamente, a Emiliano Venturi potrebbe far parte della rosa da assessori da sostituire all’inizio del 2022. Anche e soprattutto se Demos non dovesse tener fede al patto di maggioranza che prevede di sostenere la candidatura di Gino Ranaldi alle prossime elezioni provinciali. I rumors dei mesi scorsi sostenevano ci fosse un patto con il vice presidente uscente Luigi Vacana.

Non sarà facile però, per Enzo Salera, rompere definitivamente i rapporti con Luigi Maccaro e la lista Demos. Anche per questo il sindaco continua a temporeggiare. Perchè poi, in ogni caso, molto dipenderà da chi saranno i sostituti: Luca Fardelli? Sarah Grieco? Impensabile: in un colpo solo si ritroverebbero riabilitati dopo due anni e mezzo di ostracismo (dovuto al fatto di non avere sostenuto l’elezione di Enzo Salera) e addirittura catapultati in giunta. Meno che impensabile.

Alessandra Umbaldo per Demos recuperando una quota femminile e provando quindi a spaccare la lista? Le ipotesi sono tutte aperte, ma il sindaco al contempo ai suoi fedelissimi ha detto: “E’ abbastanza difficile che io firmi una qualsiasi nomina a Sarah Grieco”. Il motivo? Le divergenze caratteriali: i due sono troppo simili. E le divergenze continuano ad avere la meglio rispetto ai ragionamenti politici di più ampio respiro.

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