Esordio in chiaroscuro, ma ora “DiFra” spera nei gol del “panzer” Cheddira

All’indomani della sconfitta col Napoli, il Frosinone ha formalizzato l’acquisto del bomber italo-marocchino. Una nuova soluzione per l’attacco ciociaro. Ma sono previsti anche ulteriori arrivi per puntellare la rosa. E’ stato un debutto tra luci ed ombre. Non mancano le attenuanti e le note positive. Gli errori da correggere. Sabato altro impegno duro con l’Atalanta

Alessandro Salines

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Tante attenuanti, troppi errori nei momenti decisivi, una squadra con un’idea di gioco ma ancora in costruzione. Il giorno dopo Frosinone-Napoli resta una serie di considerazioni oltre che la sconfitta che era scritta nelle stelle. Il Frosinone ha ritrovato la Serie A dopo 4 anni ed ha subito pagato dazio al noviziato come è successo anche all’altra matricola Genoa, travolta in casa dalla Fiorentina.

Ma per i giallazzurri esordio peggiore non poteva esserci: affrontare alla “prima” i campioni d’Italia, una delle big d’Europa, con un Osimhen tra i 3-4 migliori attaccanti del mondo, non è una cosa da tutti i giorni. E ciò conforta in vista delle prossime gare perché il Frosinone ha tenuto testa a questo Napoli per oltre un tempo e gli avversari non saranno tutti forti come gli azzurri.

Ma al di là dell’analisi tecnico-tattica, il focus ora è necessariamente puntato sul mercato. Mancano meno di 2 settimane alla fine e sono questi i giorni decisivi per completare la rosa. Eusebio Di Francesco non si è nascosto ed aspetta con trepidazione i rinforzi. E nelle prossime ore potrebbero esserci novità importanti.

Ecco Cheddira, piste Okoli e Zerbin

Cheddira con la maglia del Bari cerca di superare il suo nuovo compagno di squadra Turati (Foto © Mario Salati / Alessioporcu.it)

Il Frosinone ha ufficializzato l’italo-marocchino Cheddira in prestito dal Napoli che lo ha acquistato dal Bari dove la scorsa stagione è esploso con 17 reti in 31 gare tanto da conquistare la maglia della Nazionale marocchina per i Mondiali del Qatar. Un attaccante molto promettente che garantirà soluzioni importanti. Ma non sarà l’unico rinforzo ovviamente. Il direttore Guido Angelozzi ha parlato di 4-5 giocatori ma potrebbero essere di più. Molto dipenderà anche da eventuali uscite e dalle occasioni di mercato. “Mancano ancora 4-5 calciatori: 2 difensori centrali, 1 centrocampista, 2 esterni ed un attaccante – ha rivelato il direttore – Kaio Jorge ci piace, è un giocatore importante. C’è fiducia”.

Anche Di Francesco, ai microfoni di Dazn, ha sottolineato la necessità di puntellare la rosa con giocatori che conoscano la Serie A. “Serve un esterno destro di piede mancino, uno alla Politano per intenderci – ha detto – Fondamentale per il mio gioco oltre ad elementi più esperti per la categoria”. 

Zerbin potrebbe tornare

Per la difesa è spuntato il nome di Okoli, centrale del 2001 dell’Atalanta, sabato avversaria del Frosinone allo “Stirpe”. Nato a Vicenza ma di origini nigeriane, è reduce da un campionato in Serie A con l’Atalanta (17 presenze) ed in precedenza è stato alla Cremonese dove ha vinto la Serie B. A distanza di un anno potrebbe tornare Zerbin, esterno sinistro di piede destro. Ed interessa anche un altro giocatore del Napoli, il centrocampista Gaetano. Conteso pure da Verona, Empoli, Sampdoria, Bari e Parma. Resta calda la pista-Seck, punta esterna del Torino.

Le attenuanti

Marvin Cuni, all’esordio nel calcio italiano, marcato da Olivera e Juan Jesus

Non sono alibi o giustificazioni ma difficoltà oggettive. A partire dall’avversario sicuramente di un’altra categoria. Esordire contro i campioni d’Italia del Napoli non è l’ideale. Anzi è un’autentica jattura sottolineata anche da Di Francesco alla vigilia. “Sarebbe stato meglio un debutto più morbido”, ha detto il trainer giallazzurro.

Il Frosinone poi ha affrontato la sfida con un organico incompleto tanto che in panchina c’erano ben 3 ragazzi del 2004 (Palmisani, Pahic e Macej), ex Primavera. Di Francesco inoltre ha dovuto ripescare addirittura Canotto appena tornato dalla Reggina che non lo ha riscattato dopo la mancata iscrizione.  

Senza parlare del gap d’esperienza e qualità. Schierati tanti giovani tra i quali ben 5 esordienti in Serie A (Cuni, Gelli, Oyono, Borrelli e Kvernadze) ed altri con pochissime presenze. Probabilmente anche la componente emotiva ha fatto la sua parte. E’ chiaro che serve pazienza per consentire la crescita di ragazzi promettenti. Insomma non si può negare che si sia sentita la mancanza di giocatori che conoscano bene l’aria della Serie A.

Le indicazioni positive e quelle negative

Osimhen, protagonista della sfida di sabato

Il Frosinone ha fatto il massimo sotto tutti i punti di vista. L’inizio con il pressing alto ha costretto il Napoli ad arretrare con qualche affanno non preventivato. Concedendo il rigore in un’area molto trafficata in quel frangente. Da rimarcare inoltre l’atteggiamento propositivo senza mai buttare via il pallone, coraggiosa la costruzione del basso ed in alcune fasi pregevole la ricerca del fraseggio. Una squadra che ha mostrato un’idea di calcio precisa, la mano di Di Francesco si vede. Come si nota un lavoro tecnico e tattico molto accurato.

Una buona organizzazione generale insomma che ha funzionato fin quando è stata supportata dalla condizione fisica. Appena Mazzitelli e soci sono calati la qualità ha fatto la differenza. Il centrocampo è apparso fragile: meglio in fase di costruzione che d’interdizione (troppi i duelli persi), necessaria maggiore forza fisica e malizia. Quando viene saltato il pressing si aprono grandi spazi La difesa è ovviamente da registrare. Troppi errori inoltre nei momenti topici che hanno spianato la strada al Napoli. I gol subiti sono la riprova.

Il calendario non è stato benevolo: sabato arriverà l’Atalanta che ha subito fatto la voce grossa vincendo sul campo del Sassuolo. Poi il trittico Udinese, Sassuolo e Salernitana potrebbe iniziare a dare qualche segnale più preciso sulla stagione del Frosinone.

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