Le sconfitte, l’eterno rinvio del Pd, l’amarezza di Sarah, il grillo parlante Venturi

Il 6 aprile ci sarà la Direzione Provinciale del Pd a Frosinone. Per l'analisi della situazione. Ma soprattutto iniziare a dare un nuovo assetto ad un Partito che con la formula attuale riesce solo a passare da sconfitta a sconfitta.

Cosa potrà mai succedere nella riunione dell’assemblea provinciale del Pd del 6 aprile a Frosinone?

Francesco De Angelis non cercherà alcuna accelerazione, forte del fatto di avere la maggioranza del partito. Oltre a due consiglieri regionali, Mauro Buschini e Sara Battisti.

L’ex segretario Simone Costanzo cercherà di utilizzare la massimo gli spazi che ci sono, perché la sua componente (che fa capo a Bruno Astorre) può essere decisiva in ogni tipo di equilibrio.

Domenico Alfieri, sempre sostenuto da Nazzareno Pilozzi, resta il favorito per la segreteria che verrà. Ma la fretta di bruciare le tappe rende sospetto il suo attivismo. Glielo ha fatto notare questa mattina la vice segretaria provinciale (sospesasi per le elezioni) e Consigliere Regionale Sara Battisti. Non lascia spazio ad interpretazioni la dichiarazione fatta a Corrado Trento su Ciociaria Oggi : “Dibattito prematuro. Perché Domenico Alfieri è pienamente legittimato come reggente della segreteria provinciale. Non capisco il motivo di tanta fretta” (leggi qui E Sara tira il freno di Alfieri: «Troppa fretta di diventare Segretario Pd»).

Sarah Grieco, vicina alle posizione politiche di Francesco De Angelis, potrebbe essere la soluzione alternativa. Sarà una questione di equilibri a determinare il risultato finale: un braccio di ferro in questo momento sarebbe solo un inutile spreco di energie e verrebbe letto all’esterno come un nuovo quanto altrettanto inutile segnale di divisione.

Passerà la soluzione che garantisca il migliore assetto al Partito. Ne è pienamente consapevole Sarah Grieco che proprio per questo non ha gradito affatto la fuga in avanti compiuta da Marino Fardelli (leggi qui Cassino risponde ad Alfieri: Sarah Grieco come Segretario Provinciale Pd). Perché a Cassino il dibattito sul punto non è mai stato aperto, quindi non c’è stata alcuna analisi e tantomeno una sintesi che possa giustificare il suo nome. Un’uscita che l’avvocato cassinate ha definito tra le persone che le stanno più vicine «surreale», proprio perché basata su caselle e posizionamenti: schemi superati, che non le appartengono. E soprattutto che partono da una città in cui il PD è appena all’11% . Lanciarla per bruciarla?

Marino Fardelli, non è un mistero, intende guidare le truppe cassinati. E da lì iniziare a contare all’interno della dimensione provinciale di un Partito nel quale i numeri e le opinioni hanno ancora un senso. Proprio questi due elementi limitano l’azione dell’ex consigliere regionale.

Francesco Scalia, dopo il 4 marzo, è in fase di riflessione. A lui fa capo un’area molto vasta, che potrebbe essere guidata da Antonio Pompeo. Al momento però non ci sono stati passi ufficiali.

Un segnale potrebbe arrivare da quelli che alle primarie nazionali di un anno fa si sono schierati con Nicola Zingaretti, oggi visto da molti come il salvatore della patria. E cioè Lucio Fiordalisio e Luca Fantini per esempio. Ma avranno la forza di andare davvero in rotta di collisione con le altre aree del partito, iniziando da quella di De Angelis e Buschini?

In una delle liste civiche di Nicola Zingaretti alle regionali si è schierato Norberto Venturi, consigliere comunale di Frosinone. Lui appare come l’anima maggiormente in grado di dire cose “non in linea” in sede di assemblea.

Il fatto è che però nel Pd poi la maggioranza è sempre la stessa.

Probabile pure che con le elezioni amministrative in 15 Comuni si decida di posticipare la discussione sulla segreteria. Rimandare sempre: è questo il mantra Dem degli ultimi sette anni. Sconfitta dopo sconfitta.

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