Europee già “superate”, i big si preparano alle elezioni politiche anticipate

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Nessuno crede davvero che il governo pentaleghista possa durare e allora sono iniziate grandi manovre e “prenotazioni” di posti eleggibili. Dagli uscenti a chi cerca vendette. Ma bisognerà fare i con Bruno Astorre e Claudio Fazzone

È solo un gioco delle parti che andrà avanti fino alle elezioni europee oppure davvero il “contratto” tra Lega e Movimento Cinque Stelle è ai titoli di coda? E quanto può durare un Governo nel quale il presidente del consiglio Giuseppe Conte è praticamente scomparso dalla scena e i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, polemizzano su tutto per 24 ore al giorno? (leggi qui Quei segnali in Regione che fanno sentire l’aria di elezioni)

Domande legittime nell’era in cui lo “spread” è un valore fondamentale che ha effetti forti sul valore dei soldi dei cittadini. Però i sondaggi sulle Europee, effettuati in modo globale, danno una sostanziale tenuta dell’area europeista e in particolare del Partito Popolare Europeo. Un elemento da monitorare perché, in caso di elezioni politiche nazionali anticipate, Lega e Cinque Stelle dovrebbero tenerne conto.

Quello che è certo è che tutti i leader locali si stanno preparando all’ipotesi di elezioni politiche anticipate. Nel Pd Francesco De Angelis ci sarà e Antonio Pompeo pure. Francesco Scalia farà un pensierino a tornare. Gli altri si vedrà. Mauro Buschini Sara Battisti riconcorrerebbero per le Regionali, perché Nicola Zingaretti non potrebbe non scendere in campo per le politiche da segretario nazionale del partito.

Nella Lega Claudio Durigon sarebbe ancora capolista nel collegio proporzionale Frosinone-Latina. Poi Francesco Zicchieri: sarà ancora nelle grazie della Lega oppure è vera la storia di un affinamento bergamasco? (leggi qui Nessuno tocchi Zicchieri: Salvini nega il commissariamento del Lazio). Lui posta la foto che lo ritrae sorridente accanto a Salvini. Cercherà il bis nel maggioritario della Camera nord di Frosinone oppure tornerà nel suo collegio naturale, quello di Terracina?

In questo secondo caso il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani concorrerebbe per la Camera nord nel maggioritario. Sia Francesca Gerardi che Gianfranco Rufa sarebbero nel proporzionale, il secondo probabilmente a Viterbo.

Il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) è tra gli uscenti e quindi non avrebbe problemi per la ricandidatura. Mario Abbruzzese (Forza Italia) cercherebbe la rivincita nel collegio maggioritario della Camera sud.

Nel centrodestra i rapporti tra Lega-Fratelli d’Italia e Forza Italia sono lacerati, ma quando si vota per le politiche prevale il voto di opinione. Dunque, nessun problema. Se i Cinque Stelle toglieranno il limite dei due mandati, Luca Frusone cercherà il tris. Altrimenti dovrà fermarsi. Ilaria Fontana ed Enrica Segneri invece no. Anche se bisognerà sempre fare i conti con i meccanismi di selezione delle candidature dei pentastellati. Naturalmente sulle candidature diranno la loro i segretari regionali: Bruno Astorre (Pd), Claudio Fazzone (Forza Italia), Francesco Zicchieri (Lega).

Tutti contenti nel caso si votasse. Perché? Nessuno dovrebbe intestarsi una manovra economica terrificante, con aumento dell’Iva e patrimoniale.