Evangelista: “Non mi manda Picano”

Le quattro cene che spiegano cosa sta accadendo in Fratelli d'Italia. La pretesa di Evangelista: fare il portavoce a Cassino. Scavalcando Picano ed Abbatecola. L'intervento di Alfredo Pallone. Il confronto con Carlo Maria D'Alessandro

Il tesseramento lo aveva fatto di notte: al computer, on line, senza passare né per una Sezione né per un dirigente politico. Non è stata una questione di comodità: Franco Evangelista lo ha fatto per preciso calcolo strategico. Come dimostrano due pranzi avvenuti a distanza di pochi giorni ai quali l’ormai ex capogruppo della Lega al Comune di Cassino ha partecipato.

I capricci di Evangelista

Evangelista e Picano

La lunga marcia di avvicinamento compiuta da Franco Evangelista verso i Fratelli d’Italia è iniziata da almeno un anno. È stato il vice presidente provinciale, l’avvocato Gabriele Picano a lavorarci un passo alla volta. Hanno iniziato confrontandosi sugli aspetti tecnico giuridici delle interrogazioni che Evangelista intendeva presentare. Poi con il passare del tempo il dialogo si è spostato anche sui contenuti politici degli interventi. Poco alla volta Picano ha fatto capire ad Evangelista che la nuova FdI poteva essere anche casa sua.

A mano a mano che il loro legame politico si faceva più stretto, si allentava quello di Evangelista con la Lega. Fino ad arrivare alla definitiva rottura. (Leggi qui)

Che però avviene in modo strano. Perché Franco Evangelista lascia la Lega ma non costituisce il Gruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Cassino. Anzi, inizia a mandare segnali al nuovo Partito. Segnali di insofferenza: esattamente come accadeva nella Lega Evangelista non vuole interfacciarsi con i quadri politici locali. Quindi né con il vice presidente provinciale Gabriele Picano e né soprattutto con la portavoce Angela Abbatecola. Il suo principio è: io ho i voti ed io decido la linea. (Leggi qui Tutti i Fratelli di Evangelista: una sfida per Ruspandini).

Non solo. Franco Evangelista pretende a stretto giro una dichiarazione pubblica. Sia di Gabriele Picano e sia di Angela Abbatecola. Cosa vuole? Che i dirigenti locali dichiarino la loro presa di distanza politica da Mario Abbruzzese: coordinatore regionale di Coraggio Italia – Cambiamo e soprattutto, piaccia o no, ancora oggi totem del centrodestra cassinate. “Io non ho chiesto soldi per entrare in FdI – dice Evangelista – . Ho chiesto semplicemente ai vertici locali del Partito di fare loro le parole di Ruspandini, questa è la mia unica condizione per entrare in maniera organica in Fratelli d’Italia. Dire chiaramente che si intende rompere con il passato”.

Il pranzo al Rocca

Cosa c’è dietro? Molto altro. E molto di più. Per comprenderlo bisogna mettere in fila una serie di pranzi e leggere con attenzione chi sono i presenti a tavola.

Il primo pranzo è quello che si tiene all’Hotel Rocca di Cassino. A prenotare è il vice presidente provinciale FdI Gabriele Picano. Con lui a tavola ci sono il presidente provinciale FdI Massimo Ruspandini, la portavoce FdI di Cassino Angela Abbatecola e naturalmente Franco Evangelista. Durante quel pranzo il senatore Ruspandini rassicura Evangelista: il Centrodestra che ha in mente lui non contempla Mario Abbruzzese. Promette che già nei giorni successivi lui stesso darà un segnale.

Effettivamente, dopo qualche giorno a Cervaro c’è l’adesione di un assessore a FdI. Massimo Ruspandini dice che FdI è il Partito di quelli che non hanno governato in questi anni e per questo è del tutto diverso.

Gabriele Picano ed Angela Abbatecola invece non fanno dichiarazioni. Non si fanno trascinare nella guerra personale di Evangelista. Che a quel punto inizia ad alzare la voce: reclama il rispetto degli impegni: non vuole assistere alla replica di quanto gli è accaduto nella Lega. Lui al Carroccio aveva aderito per contrastare Mario Abbruzzese e invece dopo un anno si era ritrovato come dirigente provinciale Pasquale Ciacciarelli che di Abbruzzese è stato il più fidato colonnello ai tempi di Forza Italia.

Evangelista nel… Pallone

Alfredo Pallone Foto: © Imagoeconomica Paolo Gargini

Cosa c’è dietro la pretesa di Evangelista? Per capirlo bisogna andare ad un altro pranzo. Si tiene a Fiuggi al Silva Splendid. Lì ci sono l’eminenza grigia di FdI Alfredo Pallone (già potentissimo coordinatore del Popolo delle Libertà nel Lazio), il presidente provinciale FdI Massimo Ruspandini, l’ex coordinatore della Lega di Frosinone Domenico Fagiolo ora al vertice comunale di FdI nel Capoluogo. E naturalmente c’è Franco Evangelista. Attenzione: non c’è Gabriele Picano e non c’è nemmeno Angela Abbatecola.

È in quella sede che Franco Evangelista avanza le sue pretese. Ha in tasca un elenco di nomi: ex amministratori e detentori di pacchetti con i voti. Assicura che sono pronti a seguirlo nella nuova avventura. È credibile: Franco Evangelista è uno che le preferenze le ha. tante. Al punto che nella sua sterminata contrada lo chiamano ‘Il sindaco di Sant’Angelo in Theodice‘.

Cosa vuole in cambio? Non soldi. Ma un bastone da maresciallo. Vuole essere nominato coordinatore politico di Fratelli d’Italia a Cassino, scavalcando Angela Abbatecola e con licenza di ignorare Gabriele Picano. Un putsch in piena regola: perché Angela Abbatecola è lì in forza di un Congresso, il tesseramento c’è stato e Gabriele Picano ha tutti i numeri per poter parlare.

Il terzo incontro a tavola

La richiesta è quella. Prendere o lasciare. Alfredo Pallone non si fa mettere all’angolo: ha partecipato alle riunioni con Silvio Berlusconi dove aveva diritto di parola, al Parlamento Europeo è stato il vice portaparola italiano.

Picano e Ruspandini

Alfredo Pallone non prende impegni. Prende tempo.

La vecchia volpe vuole cercare di tenere tutto unito. Ma anche di costruire un’operazione politica che a quel punto avrebbe il suo sigillo e non più quello di Picano. Che in più di qualcuno nel Partito inizia a guardare con diffidenza: per quel suo volare alto, proporre temi di livello, fare dichiarazioni sempre di stampo regional – nazionale, come se si stesse prenotando per una candidatura alla quale in troppi aspirano.

C’è un terzo incontro a tavola. Avviene lunedì: con gli stessi commensali del Silva Splendid tranne il senatore Massimo Ruspandini che è in vacanza al mare con i figli. Evangelista conferma la sua lista e conferma la sua richiesta: vuole essere nominato portavoce, non gli interessano altri incarichi politici soprattutto se di tipo onorifico come i vice coordinamenti.

Intanto avviene un’altra operazione. A Cervaro si muove il vice coordinatore regionale Antonio Abbate: prende contatti con alcuni esponenti dell’amministrazione comunale e cerca di portarli in Fratelli d’Italia. È chiaro che ci si sta muovendo per pareggiare le mosse di Gabriele Picano: è stato lui nei giorni precedenti a portare nel Partito l’assessore comunale di Cervaro Flaviana Provenza. Chi aspira ad una candidatura regionale ora deve quantomeno recuperare altri voti su cui poter contare in quella piazza. (Leggi qui L’urlo di Ruspandini: “Siamo il primo Partito”).

Il quarto incontro: da Bianco e Noire

Trascorrono ventiquattrore. E c’è il quarto incontro. Questa volta avviene a cena. A Cassino da Bianco e Noire rinomato per le sue portate di pesce. A tavola ci sono Alfredo Pallone e l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro. La vecchia volpe ha già intuito cosa c’è alle spalle di Franco Evangelista: intuisce che ci sia l’ex sindaco di Forza Italia che considera Mario Abbruzzese tra i responsabili della sua caduta. Al punto da promuovere la costituzione di un centrodestra Mario Free, il cui nucleo principale è l’associazione Liberi e Forti.

Alfredo Pallone cena martedì con Carlo Maria D’Alessandro. E gli chiede un intervento: raffreddare le pretese di Franco Evangelista, fargli comprendere che un conto è una presa di posizione politica ed un altro conto è pretendere di trascinare FdI in una guerra personale, oltretutto contro un Partito del centrodestra che fino a prova contraria è un alleato. Ma soprattutto fargli comprendere che Fratelli d’Italia è ancora oggi un Partito con le sue regole ed il suo statuto: le nomine ad personam non esistono.

Poi, tanto per gradire. Alfredo Pallone si informa sul futuro politico di Carlo Maria D’Alessandro. Dal tavolo accanto lo sentono dire: “Grazie Alfre’, sono lusingato, ma il mio futuro è a Latina dove sto dirigendo il Catasto”.

Entrambi sanno che non è vero.