Più medicine e frutta meno auto: cosa dicono i numeri record dell’export Lazio

Cosa c'è nei numeri Istat sull'export del Lazio. Il boom del Farmaceutico e la crisi dell'Automotive. Gli investimenti nei Porti hanno agevolato l'Ortofrutticolo. I commenti di Tortoriello, Tagliavanti, Zingaretti, Buschini, Astorre, D'Amato, Coppotelli e...

Pigliati ‘na pasticca e… fai crescere il Lazio. Cosa c’è dietro ai numeri diffusi oggi dall’Istat, l’Istituto nazionale di Statistica? Cifre in base alle quali la Regione guidata da Nicola Zingaretti è stata la prima in Italia per crescita dell’export. Nel II Trimestre del 2019 le imprese del Lazio hanno fatto registrare un +26,9% sul fronte delle esportazioni. Tanto per fare un paragone: la media nazionale è del 2,7%.

Pigliati ‘na pasticca

A trainare le esportazioni sono due comparti: il chimico farmaceutico con il triangolo Anagni – Latina – Pomezia Santa Palomba. E poi l’ortofrutticolo. Entrambi al centro di operazioni industriali mirate. Che hanno compensato il crollo dell’Automotive: Giulia e Stelvio prodotte nello stabilimento Cassino Plant di Alfa Romeo hanno rallentato in maniera sensibile l’esportazione.

Il sistema portuale del Lazio

Al loro posto si è messo a marciare l’ortofrutticolo: fruttta e verdura prodotte nell’agro Pontino corrono per il mondo grazie agli invetimenti fatti sul porto di Civitavecchia dalla regione Lazio. Apposta per creare un corridoio rapido di collegamento con i mercati. (leggi qui L’economia del mare e l’Agroalimentare scommettono sul sistema Civitavecchia – Gaeta).

Il nuovo polo nazionale del pellet a Gaeta inizia a far muovere gli indicatori: cala l’ingresso di prodotto finito, aumenta l’export dei legnami che oggi arrivano dal Canada e vengono trattati nel Golfo di Latina. (leggi qui Arriva Frieda: Gaeta diventa regina del pellet in Italia).

Lazio locomotiva d’Italia

Mettendo in fila i numeri dell’Istat si scopre che il Lazio è la locomotiva d’Italia nel commercio estero. Con Latina e Frosinone a dare birra al convoglio, più della Lombardia che paga pegno ad una leggera flessione che ha frenato l’export da tutto il Nord.

Nel secondo trimestre del 2019, secondo l’Istat, l‘export del Centro Italia si è attestato a + 5%, che svetta sul +4% del Sud e Isole e batte il Nord Est ed il Nord Ovest, in calo rispettivamente dello 0,6% e dello 0,4%.

Il chimico farmaceutico traina l’export del Lazio

Una crescita congiunturale che premia il Lazio con un lusinghiero + 26,9% e vede la provincia di Frosinone svettare assieme a quelle di Latina, Firenze, Bologna, Milano e Arezzo, tutte enclaves dell’export di pregio.

Torniamo ai numeri nazionali: l’incremento tendenziale delle vendite sui mercati esteri nel periodo di riferimento è per il Centro a +17,4%, per il Sud a + 2,5% e per il Nord-est a +1,5%. Gongola di meno il Nord-ovest, che “mostra una contenuta diminuzione (-1,1%) e le Isole, con una marcata contrazione dell’export (-11,9%)“.

Chi cresce di più

La palma di regione trainante il Lazio se la conquista con un 26,9% in più che relega al secondo posto il Molise (+24,6%), la Toscana, (+17,9%), la Campania (+10,4%) e la Puglia (+10,1%).

Va male in Calabria (-22,0%), Basilicata (-19,5%) e Sicilia (-17,3%).

Catalent rileva Bristol Myers Squibb di Anagni

Ma quali sono i prodotti che “tirano”? Per capirlo basta leggere i dati relativi al semestre: il Lazio esporta soprattutto articoli farmaceutici, chimico-medicinali. Sono i prodotti di eccellenza che vengono realizzati negli stabilimenti di Anagni che sono stati al centro di un ammodernamento organizzativo e strutturale; il dato tendenziale del polo ciociaro fa guardare con ottimismo al futuro: l’ingresso di Catalent in Bristol Myers Squibb porterà a nuove produzioni (leggi qui Catalent compra lo stabilimento Bristol di Anagni), il recente investimento milionario in AbbVie ad Aprilia punta ad un incremento dei volumi (leggi qui AbbVie investe 30 milioni: nuovi farmaci da Aprilia).

Nel trimestre ha avuto uno sviluppo importante gli articoli dell’artigianato in pelle (escluso l’abbigliamento, dalla Toscana). Elementi che fanno del centro Italia un binario d’eccellenza e del Lazio una locomotiva che spinge a pieno regime, spinge il Paese intero. Questo trend, secondo l’Istat, contribuisce “alla crescita tendenziale dell’export nazionale per 1,7 punti percentuali”.

La pecca Automotive

Lo stabilimento Fca Cassino Plant

C’è però un neo, che va fatto scomparire per proseguire nel trend virtuoso: l’automotive e le sue croci irrisolte in una regione ed una provincia che ospitano il polo produttivo Fca. Cassino Plant è il polo di eccellenza dell’auto: il segmento Premium viene prodotto qui, Giulia e Stelvio di Alfa Romeo nascono a Piedimonte San Germano che a novembre lancerà il primo restyling, tra un anno metterà su strada i nuovi motori plug-in, poi vedrà nascere il mini suv Maserati.

Ma per ora l’export è sceso. E tanto. L’automotive ha perso in sei mesi il 30% dell’export.

Tortoriello (Unindustria): oltre le aspettative

Unindistria, l’associazione degli industriali del Lazio, gongola. Il presidente Filippo Tortoriello sottolinea che il risultato regionale “va oltre le nostre più rosee aspettative, soprattutto se paragonato alla media nazionale“.

In particolare a Tortoriello non è sfuggito il dato monster del farmaceutico laziale, che vede Latina – Frosinone – Pomezia primeggiare assieme al colosso Milano: “In particolare l’export farmaceutico del Lazio segna un nuovo massimo storico: 7 miliardi nei soli primi sei mesi dell’anno, il 43% del totale nazionale. Latina si conferma prima provincia in Italia, con il 24% delle esportazioni italiane del settore; ottima performance anche per Frosinone, terzo territorio dopo Latina e Milano, con una crescita tendenziale del 69%“.

Filippo Tortoriello Unindustria

Filippo Tortoriello mette in evidenza il ruolo avuto dagli industriali. Sottolineando i cospicui investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, che sempre di più avvengono in chiave 4.0. Le aziende infatti stanno investendo in biotecnologie e nuovi materiali, ma anche in software, big data, analytics, intelligenza artificiale: tutte tecnologie che consentono di crescere in efficienza e qualità.

Poi la strizzata d’occhio alla Pisana che può creare i presupposti per una ulteriore crescita: “La farmaceutica – spiega Tortoriello – rappresenta uno dei settori più promettenti e ad alta tecnologia, con significative opportunità per lo sviluppo complessivo del Paese, ma anche per quello specifico della nostra regione. Di qui l’importanza dell’azione che anche la Regione (quella con la R maiuscola) può svolgere per creare condizioni di contesto, infrastrutture, decoro e sicurezza, più favorevoli e in linea con la competitività di un settore così dinamico“.

Tagliavanti (Unioncanere)

Di risultato “incoraggiante” parla Lorenzo Tagliavanti, Presidente di Unioncamere Lazio. Mette l’accento sui tre miliardi in più che il Lazio ha fatturato rispetto al 2018. E piazza sotto i riflettori gli splendidi risultati pontini e frusinati: ‘ricorda che nel primo semestre dell’anno il Lazio ha esportato merci per 13,9 miliardi di euro, circa tre miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Molto positivi, in particolare, i risultati delle province di Latina (+56,8%) e Frosinone (+27,3%).

Lorenzo Tagliavanti, Unioncamere

«Il dato del Lazio testimonia, ancora una volta, la solidità e la dinamicità del nostro tessuto imprenditoriale. Un tessuto che, nella nostra regione, è fatto in grandissima parte di piccole e medie imprese che la crisi economica di questi anni ha sicuramente colpito, ma non fiaccato».

«Le imprese del nostro territorio hanno compreso che sui mercati esteri possono trovare nuove occasioni e nuove opportunità di crescita e si sono attivate di conseguenza. E il sistema delle Camere di Commercio del Lazio resta in prima linea nel supportare tutti gli imprenditori del territorio nel loro prezioso lavoro quotidiano».

Zingaretti: Risultati dei nostri investimenti

La chiosa con laude spetta al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che proprio sui risultati dei “gioielli di famiglia” Latina e Frosinone concentra la sua attenzione e traccia la rotta politica per crescere ancora di più.

Nicola Zingaretti – Foto: © Imagoeconomica, Paolo Lo Debole

Si tratta per il Lazio di risultati straordinari – spiega Zingaretti – poiché sono la conferma di una politica degli investimenti lungimirante che la giunta regionale ha promosso con continuità e convinzione in questi sei anni di governo su tutto il territorio».

IL risultato del trimestre però deve essere un punto di partenza, a giudizio del Governatore. «Dobbiamo consolidare questi risultati e lavorare affinché il nostro tessuto produttivo diventi sempre più dinamico, proiettato sui mercati internazionali e capace di creare nuova occupazione di qualità, soprattutto per i nostri giovani».

Buschini: Compensati i tagli nazionali

Una frecciata al governo nazionale arriva dal presidente del Consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini. “I progetti, gli strumenti e le politiche messe in campo dalla Regione Lazio così come le capacità, la lungimiranza la competitività degli imprenditori che soffrono per la perdita delle agevolazioni industriali, hanno portato a risultati senza precedenti“.

Mauro Buschini

Dal Senato risponde il Segretario regionale del Pd Bruno Astorre. Parla di “risultato straordinario. Che conferma le strategie positive messe in campo dalla Regione Lazio e nel contempo delle capacità e del coraggio degli imprenditori dei nostri territori“.

Sul dato del Chimico Farmaceutico pone l’accento l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. «Questo settore industriale merita tutta la dovuta attenzione sia nella programmazione comunitaria sia per lo snellimento delle procedure sui nuovi farmaci che nelle fasi di sperimentazione. Per il Lazio quello della farmaceutica rappresenta un settore fondamentale per lo sviluppo e la crescita industriale“.

Coppotelli (Cisl): Merito anche dei lavoratori

Dal mondo dei sindacati arriva il commento di Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl del Lazio. Divide i meriti fra l’acume degli industriali, l’azione della politica e l’opera dei lavoratori.

Enrico Coppotelli Cisl

Accogliamo con soddisfazione la notizia riguardante i dati dell’economia laziale – ha affermato – Allo stesso tempo è doveroso ringraziare le migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno reso possibile, con il loro lavoro quotidiano, questo piccolo miracolo. Così come non possiamo non ricordare il sacrificio che questo ha rappresentato in termini di vite umane: troppi i lavoratori che hanno perso la vita nei posti di lavoro o sono incorsi in infortuni gravi e gravissimi».

Ricorda l’obittivo che Cisl si è data: vittime zero. “Solo così – conclude Coppotelli –potremo davvero esultare per una economia buona, positiva e solidale per tutti“.