Lui, lei, l’altro: la rivincita di Fabio Forte passa per Pontida

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Lui in jeans informale sotto una camicia bianca sbottonata sul collo: la giacca blu con la pochette ricorda lo stile, il secondo bottone infilato nell’asola ricorda che è in perfetta forma. Lei è in giallo, il colore trendissimo del momento, su un pantalone largo che se non è di Cavalli ne riprende le linee. L’altro è seduto al loro fianco, in maniera molto più estiva, affidandosi a jeans e camicia.

Lui è Fabio Forte, già sindaco di Arpino e già consigliere provinciale di Frosinone, soprattutto mancato consigliere regionale del Lazio al posto di Marino Fardelli per uno sputo di 160 voti su quattordicimila. Lei è Kristalia Rachele Papaevangeliu, coordinatrice di Noi con Salvini per la provincia di Frosinone. L’altro è Francesco Zicchieri, coordinatore regionale dei staliniani, giunto apposta da Terracina per incontrare lui e lei.

Si vedono al Caffè Minotti di Frosinone: niente austere stanze di Partito o segreterie. Niente poltrone da A Porte Aperte su Teleuniverso. Sedia moderna che è un misto tra la tunholmen e la nils. E’ la sintesi di quello che vuole essere il movimento di Salvini fuori dalla Padania: snello, informale, una task force che si infila nelle sacche di non voto e fa incetta dei consensi tra i delusi.

E’ al Minotti che avviene il battesimo ufficiale di Fabio Forte tra le truppe di Matteo il ruspista Salvini. (leggi qui ‘Il giorno in cui Fabio Forte si svegliò e iniziò a parlare lùmbard’). A lui, nei fatti, toccherà costruire il movimento soffocato nella culla un anno fa dall’allora commissario per le province del Lazio Umberto Fusco. A quel tempo era Gabriele Picano che era corso alla corte di Salvini ed aveva iniziato a radicare NcS in provincia di Frosinone: incontrando gente, nominando responsabili, organizzando incontri. Poi Fusco gli tolse dalle mani il giocattolo: “E’ giovane ma è identificato con la vecchia politica… E poi è indagato per l’aeroporto…”

Il risultato è l’aborto politico che si è visto nell’anno successivo: alle Provinciali qualcuno si è venduto il voto, alle Comunali di Frosinone nemmeno 32 persone per fare la lista. Mario Abbruzzese, sentitamente, ringrazia.

Al timone nel frattempo c’è stata Kristalia Rachele Papaevangeliu, avvocato di Alatri: tanta passione, molto entusiasmo, ma poca esperienza politica su scala provinciale. Nulla a che vedere con un Fabio Forte che il territorio lo ha arato solco per solco, paese per paese, rivoltato come un pedalino spremendogli 6.552 preferenze personali nell’anonima lista regionale Giulia Bongiorno Presidente.

Ora ci sono le due scadenze fondamentali all’orizzonte: la rivincita alle Regionali, le Politiche con cui rinnovare Camera e Senato. Matteo Salvini vuole esserci e non come c’è stato alle Comunali di Frosinone. Vuole una lista, il simbolo ed i voti. E pure Fabio Forte vuole esserci: a lui servono una lista ed un simbolo. Ai voti ci pensa lui.

Sono voti rimasta a spasso, quelli che Forte ha cuciti addosso e che l’avrebbero seguito anche se avesse scelto di aderire a Futuro e Libertà o Sardigna Natzione. E’ vero che una parte del suo elettorato non ama il ruspista . Ma è altrettanto vero che molti non hanno votato Salvini perché sul territorio finora non aveva un candidato credibile.

«Ho smesso di fare politica quattro anni fa, quando per 160 voti ho perso la sfida delle regionali – racconta Fabio ForteMi sono guardato intorno e ho visto il nulla. Però mi sono detto che chi fugge dall’ impegno civile, fugge dal futuro. E ho scelto “ Noi con Salvini” perché è un movimento libero, autonomo, dove uno conta una, dove non ci sono padroni e padrini».

Lui, Fabio, farà il segretario politico, prenderà in mano le redini di Noi con Salvini: andrà in giro, aprirà sezioni, individuerà responsabili di zona, contratterà accordi ed alleanze. Lei, Kristalia, resta con quello che nei Partiti è il ruolo di rappresentanza politica affidato al presidente. L’altro, Zicchieri, terrà il conto. Comunque andrà, sa che ha già vinto.

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