Fardelli contro il Pd, Buschini media su Petrarcone, il grande volo di Dragonetti

I ranghi cominciano a serrarsi. Ed i primi giochi si avviano ad essere fatti, nella corsa per le candidature a sindaco di Cassino.

Marino Fardelli ha ospitato Nicola Zingaretti in quella che doveva essere la prima di una ‘tre giorni’ con cui scendere ufficialmente in campo. Ma il governatore ha posto il veto: “Non voglio essere coinvolto nella lotta per nessuna candidatura alle Comunali” (Leggi qui l’articolo). E così si è dovuto provvedere ad andare di corsa dal tipografo per far stampare uno sfondo più neutro per il palco (nella fretta il colore rosso scelto da Marino è diventato un improbabile marroncino), scegliere uno slogan, far sparire il materiale elettorale.

Ma lo staff ha dimenticato un indizio importante: la musica che ha fatto da base per intrattenere gli ospiti durante l’attesa per l’arrivo del governatore. Non era una musica qualsiasi: Marino Fardelli ha fatto comporre un inno, sulla stesso stile di Silvio Berlusconi che fece realizzare ‘Meno male che Silvio c’è” . L’inno elettorale di Marino almeno è più orecchiabile e meno celebrativo. Quindi, delle due è buona una sola: o Marino Fardelli è stato colpito da una gravissima ed acuta crisi di Culto della Personalità, oppure si candida a sindaco. Si accettano scommesse che è buona la seconda.

L’agenzia che ha curato l’organizzazione è una delle migliori su piazza. Se ne servì anche Mario Abbruzzese quando stravinse le Regionali. Ci si è rivolto anche il suo ex devoto capo della Segreteria Tecnica (ai tempi della presidenza del Consiglio Regionale del Lazio) Niki Dragonetti che nei mesi scorsi ha rotto le relazioni con Mario che gli aveva imposto di non candidarsi a sindaco di Cassino. Niki (laurea da ingegnere in tasca, scaltrezza di piena scuola Abbruzzese), nel corso di una tumultuosa riunione dei colonnelli dello Staff, domandò “Mario, perché tutti gli altri della squadra si possono candidare e io no?” posando non a caso lo sguardo sul capogruppo comunale di Forza Italia a Frosinone Danilo Magliocchetti. A Mario si arrossò la chiazza che ha sulla fronte e che è invisibile in condizioni normali (si fa rossa solo quando si arrabbia) e ammonì: “Se fai parte della mia segreteria non ti puoi candidare a sindaco di Cassino“. Dragonetti si alzò, prese un foglio A4 bianco e firmò le dimissioni, gli strinse la mano e se ne andò mettendo fine ad un sodalizio antico.

Niki ha bussato a quell’agenzia. Ed ha commissionato il pacchetto completo. Sondaggio sul gradimento condotto su un campione di 1800 residenti a Cassino, set di foto elettorali composte da ‘posa classica’ + ‘posa senza giacca e in camicia bianca con maniche arrotolate’ + ‘posa informale’, manifesti giganti da 6 metri x 3 metri, slogan. Ha affittato un intero piano di un palazzo in centro. E tra due settimane inizia la campagna elettorale.

Ma allora che cosa ci faceva ad Exodus all’iniziativa di ieri che ha visto Fardelli con Zingaretti? Semplice. Niki Dragonetti non punta a fare il sindaco. Non a tutti i costi. Non subito. Il suo obiettivo è costruire una forza politica che porti in consiglio comunale un buon numero di consiglieri, con i quali condizionare gli equilibri della maggioranza. Vuole iniziare a costruire il nuovo Mario Abbruzzese ed avviare la rottamazione del vecchio maestro. Quindi, se sceglierà di non puntare alla fascia tricolore potrebbe decidere di appoggiare Marino Fardelli.

Sul nome di Fardelli intanto è entrato in crisi il sodalizio Francesco Scalia – Alfredo Pallone che ha eletto Antonio Pompeo alla presidenza della Provincia di Frosinone ed ha tenuto in piedi per tre anni la giunta di Ernesto Tersigni a Sora. Gli indiscreti dicono che Pallone non appoggerà Fardelli insieme a Scalia ma darà il simbolo del Nuovo Centrodestra a Iris Volante, tagliando così le ali ad Annalisa D’Aguanno (vicinissima all’altra coordinatrice regionale di Ncd, Roberta Angelilli, cordialmente detestata da Pallone) ed a Massimiliano Mignanelli (amico personale del ministro Ncd Beatrice Lorenzin).

Va invece verso la quadratura del cerchio il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. E’ sceso in campo Mauro Buschini ormai socio al 50% con Francesco De Angelis nella loro componente Pd. Sta mediando per evitare una spaccatura imbarazzante: il sindaco si è dichiarato renziano ed a questo punto va individuata un’intesa con la sezione Pd che stava scegliendo un candidato di bandiera da contrapporre all’uscente. Di certo, il candidato del Pd non sarà Marino Fardelli. Che a questo punto sarà candidato contro il Pd.

E Forza Italia? Non pervenuta. Del conclave con cui individuare il candidato, nessuna traccia. Ma niente niente, andasse a finire come già avevamo scritto?