Farmacia Comunale verso lo scioglimento. Il socio scrive a Procura e Corte dei Conti

Foto: © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

Farmacia Comunale Srl verso lo scioglimento con procedura accelerata. Ora è guerra a colpi di denunce incrociate. Dopo gli esposti del sindaco, il farmacista risponde a sua volta con una diffida. E manda tutto a Procura e Corte dei Conti

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Ormai è guerra a colpi di carte bollate per la Farmacia comunale di Sora. Il farmacista Vincenzo Manetta, quello che a tutt’oggi è ancora il socio privato del Comune, lancia la sua controffensiva alla decisione di liquidarlo e passare ad una gestione in house affidata alla municipalizzata Ambiente Surl. La sua contromossa? Rispondere alla nota del sindaco Roberto De Donatis che lo diffidava invitandolo a tenere aperta la farmacia: Manetta a sua volta mette in mora e diffida il Comune. (leggi qui Farmacia chiusa: diffida e denuncia alla polizia).

La sua diffida è stata inviata anche alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cassino e alla Procura presso la Corte dei Conti del Lazio.

La diffida di Manetta

 Il dottor Vincenzo Manetta impugna e contesta la diffida del sindaco. A sua volta diffida il Comune a “porre in essere tutti gli atti necessari per la salvaguardia del valore aziendale”. Intanto l’11 gennaio dal notaio verrà sciolta la società.

Guerra di carte bollate per la Farmacia

La reazione del farmacista, socio privato della “Farmacia Comunale Srl” è arrivata dopo la diffida del primo cittadino che gli intimava di riaprire l’attività e di ripristinare i rapporti di lavoro con i dipendenti.

Il dottor Manetta, il primo gennaio, alle 19.20 aveva inviato una Pec in cui comunicava la cessazione dell’attività farmaceutica. Sempre il primo gennaio il sindaco, in qualità di legale rappresentante del Comune, socio al 51 per cento della Srl, lo diffidava paventando anche eventuali responsabilità per interruzione di pubblico servizio.

Il 2 gennaio, ieri, le saracinesche della farmacia comunale rimanevano abbassate. A questo punto il sindaco, tramite un’altra Pec comunicava che la farmacia è chiusa per ferie dal 2 al 16 gennaio. E nel pomeriggio si recava presso il Commissariato di Pubblica sicurezza di Sora per sporgere denuncia. (qui trovi tutti i dettagli: come ci si è arrivati, cosa è accaduto in Consiglio, il caos della non immediata esecutività).

Scioglimento rapido

Venerdì mattina si è tenuto un incontro in Comune fra il sindaco e il presidente del Cda della Farmacia comunale Srl. L’obiettivo è sempre lo stesso: riassumere i dipendenti che erano stati già licenziati. Il problema sta nel fatto che per riprendere il rapporto di lavoro, visto che gli stessi dipendenti avevano già impugnato il licenziamento, c’è bisogno di una procedura di riassunzione protetta, a garanzia sia dei dipendenti sia della Srl.

Roberto De Donatis

Il Cda lo aveva già detto nel verbale del 30 dicembre 2019. Ma è evidente che i tempi sono stretti se è vero che, per espressa richiesta del Comune, sono stati accelerati anche i tempi di scioglimento della società “Farmacia comunale Srl”. È già fissato l’appuntamento presso il dottor Labate, Notaio in Sora, per il giorno 11 gennaio per la messa in liquidazione. Mentre per la riassunzione dei dipendenti si attende di essere ricevuti dall’Ispettorato provinciale del lavoro.

Diffida e messa in mora

E veniamo all’atto con cui il farmacista diffida il Comune e lo mette in mora. Un documento di quattro pagine, redatto dall’avvocato Cesare Gabriele e indirizzato al sindaco di Sora e per conoscenza: al prefetto di Frosinone, al segretario generale, al dirigente del V Settore, al presidente del Consiglio comunale di Sora, al presidente del Cda avvocato Ezio Tatangelo e all’organo di controllo della Farmacia comunale Srl.

Ma anche ai Carabinieri, alla Polizia, alla Guardia di Finanza, al direttore generale della Asl, al direttore sanitario del distretto C e all’Ordine dei farmacisti. Dulcis in fundo, si fa per dire, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino e alla sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti.

La farmacia comunale

Nell’esposto il dottor Manetta ricostruisce tutta la vicenda a partire dalla Pec del 2 ottobre 2019. È quella con cui il sindaco di Sora ribadiva che “la convenzione  scadente il 31.12.2019 per la gestione del titolo farmaceutico di proprietà di questo Ente, non sarà ulteriormente rinnovata a codesta società e cesserà improrogabilmente il 31.12.2019. Pertanto, al 1.2.2020 tale titolo farmaceutico rientrerà nella piena disponibilità del Comune”. (leggi qui Farmacia, il Comune si riprende il titolo. E ora un bando).

Nel documento il dottor Manetta fa poi riferimento alle delibere consiliari del 23 dicembre con cui si decide di affidare la gestione della Farmacia comunale ad Ambiente Surl e di sciogliere la società “Farmacia comunale Srl”. Con conseguente decisione di prorogare l’affidamento del servizio alla stessa fino al 31 gennaio, riportando sostanzialmente il contenuto dell’emendamento presentato dalla maggioranza. (leggi qui La Farmacia passa alla Ambiente ma da febbraio).

E continua: “Il sindaco di Sora, con nota protocollo del 24 dicembre 2019, tra l’altro, ha chiesto l’annullamento dell’assemblea straordinaria societaria, già fissata per il giorno 30.12.2019 e richiesta proprio dal Comune di Sora”.

L’assenza del Comune

Spiega come l’assemblea stessa non si sia svolta proprio a causa della assenza del Comune di Sora, socio di maggioranza al 51 per cento. Poi Manetta spiega come nella stessa assemblea il presidente del Cda “espressione del Comune di Sora, socio di maggioranza al 51 per cento, ha fatto rilevare l’impossibilità del Cda di dare attuazione alla determinazione dirigenziale 551 del 27.12.2019” in quanto i contratti di lavoro erano cessati il 31 dicembre 2019 a seguito dei licenziamenti.

Il Consiglio Comunale di Sora

Nella stessa delibera del Cda del 30 dicembre, “con i soli voti favorevoli dei componenti nominati dal Comune di Sora” si è comunque deciso di dare mandato al presidente di avviare le procedure per consultare i dipendenti. Si precisa che “la detta delibera del Cda del 30.12.2019 è stata assunta con il voto contrario dell’amministratore dottor Vincenzo Manetta” ma soprattutto “alla data odierna (3 gennaio 2019) non risulta formalmente acquisita la disponibilità di alcuno dei lavoratori della Farmacia comunale Srl, già licenziati dal 31.12.2019 a riprendere le attività presso la sede della Farmacia comunale alle condizioni stabilite dagli atti del Comune di Sora”.

Quindi il dottor Manetta sottolinea come per il regolare funzionamento della farmacia non basta la sua presenza ma è necessario altro personale e pertanto “ad oggi non sussiste alcuna condizione per la riapertura della Farmacia comunale”.

Ferie illegittime

E ancora, in merito alla comunicazione del sindaco alle autorità competenti secondo cui la farmacia è chiusa per ferie dal 2 al 16 gennaio, Manetta spiega: “le ferie della farmacia devono essere stabilite dalla Asl su proposta dell’ordine provinciale dei farmacisti” e ritiene che “la comunicazione del sindaco di Sora di chiusura per ferie è del tutto illegittima

Tutta colpa del Comune

Prima del passaggio conclusivo del documento il dottor Manetta affonda il colpo.

Il municipio di Sora

L’attuale cessazione dell’attività della Farmacia comunale è esclusivamente imputabile al comportamento dei rappresentanti del Comune di Sora, socio di maggioranza assoluta che, con i contradditori e illegittimi atti sopra descritti, in palese violazione di norme amministrative e civili, ha reso impossibile la riapertura al pubblico, anche temporanea, della Farmacia comunale”.

Insomma, è tutta colpa dell’Amministrazione comunale.

La diffida

Dopo aver sottolineato che impugna e contesta la diffida del sindaco di Sora del 1.1.2020, il dottor Manetta “diffida il Comune di Sora. a porre in essere tutti gli atti necessari per la salvaguardia del valore aziendale e a desistere da qualsiasi attività lesiva di tutti i diritti del dottor Manetta. Con riserva di ogni azione a tutela della Farmacia comunale e del socio dottor Vincenzo Manetta”.

Dunque sarà guerra a colpi di carte bollate per quella che, doveva essere un’operazione semplicissima.

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