Farmacia, il Comune si riprende il titolo. E ora un bando

Farmacia, il Comune si riprende il titolo dal primo gennaio. E punta a trasformare il servizio. Basta business: funzione pubblica e sociale. Un nuovo bando. Ecco cosa accadrà

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Basta proroghe, il titolo della farmacia comunale di Sora rientrerà nella disponibilità dell’Ente dal 1 gennaio 2020. L’Amministrazione del sindaco Roberto De Donatis punta a indire un bando a partecipazione libera. Intende ristabilire la funzione pubblica e sociale dell’attività. Insomma, non un luogo nel quale fare business ma dove fornire medicine con il solo intento economico di pareggiare i conti. Nel frattempo il Comune chiede agli organi sociali di comunicare entro il prossimo 20 ottobre le iniziative intraprese e quelle che si vogliono intraprendere. 

Niente proroghe

La farmacia comunale di Sora

Che non fossero previsti ulteriori transeat era chiaro già dal testo della delibera di Consiglio comunale, la numero 71 del 28 dicembre 2018, con la quale si stabiliva la proroga con il termine “perentorio” di un anno. Ma siccome in Italia abitualmente non c’è nulla di più definitivo di ciò che viene presentato “provvisorio” forse anche stavolta si sperava in un’ulteriore dilazione di tempi. Invece così non è stato. 

Ieri mattina dal Palazzo municipale è partita una raccomandata con avviso di ricevimento, inviata tramite Pec, a firma del sindaco Roberto De Donatis con protocollo 27521 e indirizzata a “Farmacia comunale Srl” all’attenzione del socio Vincenzo Manetta, dei componenti del Consiglio di amministrazione Ezio Tatangelo, Vincenzo Manetta, Gabriele Savona. E anche all’attenzione del sindaco unico Filippo Porretta

Si legge nel testo della missiva:

“Come a voi noto, il Consiglio comunale di questo Ente ha adottato la delibera numero 71 del 28 dicembre 2018 con la quale è stata disposta una proroga della convenzione per la gestione della farmacia comunale, per un periodo congruo e perentorio di anni uno fino al 31 dicembre 2019.

Tale atto è stato oggetto di un’apposita assemblea dei soci di codesta società appositamente tenuta il 26 febbraio 2019.

Si ribadisce che la convenzione scadente il 31 dicembre 2019 per la gestione del titolo farmaceutico, di proprietà di questo Ente, non sarà ulteriormente rinnovata a codesta società, e cesserà improrogabilmente il 31 dicembre 2019.

Pertanto dal primo gennaio 2020 tale titolo farmaceutico rientrerà nella piena disponibilità di questo ente per il suo utilizzo.

Gli organi sociali di codesta società, tenuto conto di quanto sopra, dovranno comunicare entro il 20 ottobre 2019 tutte le iniziative intraprese e che saranno intraprese per dar seguito a quanto stabilito da detta delibera di Consiglio comunale numero 71 del 28 dicembre 2018”.  

I pareri di Anci e Assofarma

Roberto De Donatis

Un messaggio chiaro che ha già scatenato polemiche e perplessità, soprattutto negli ambienti politici. Ma il primo cittadino, sull’argomento è chiaro. E spiega la linea che sta tenendo insieme al resto dell’Amministrazione. Gli intenti erano apparsi chiari già nei mesi scorsi, quando ci si era rivolti all’Anci l’associazione dei Comuni Italiani. E tramite essa ad AssoFarma, l’organismo che riunisce le farmacie comunali d’Irtalia. Il tutto per trovare una soluzione.

«L’ultima proroga concedibile all’attuale socio privato è stata quella fino al 31 dicembre 2019 – spiega il sindaco Roberto De Donatise a questo non si può derogare in alcun modo perché si andrebbe a eludere l’individuazione del socio attraverso una procedura a evidenza pubblica, come la legge impone alla pubblica amministrazione».

Più semplice ancora: l’intepretazione che il Comune dà alla legge è che occorre una procedura ad evidenza pubblica per individuare il nuovo socio privato a cui affidare la gestione.

Quindi fondamentalmente c’è bisogno di fare un bando?

«Ovviamente si. Stiamo valutando la possibilità di uno sviluppo diverso della fisionomia della farmacia comunale, ridandogli un ruolo di presidio sanitario. Quindi di assistenza al cliente, piuttosto che un ruolo commerciale. Questo però presuppone che la proprietà della farmacia torni nel pieno possesso dell’Ente».

Attualmente com’è la situazione della proprietà?

«È stata costituita una società in cui il Comune ha il 51 per cento e il socio privato il 49. Socio che, di volta in volta, viene individuato attraverso un bando». 

Roberto De Donatis

Un bando che risale a molti anni fa, talmente tanti che non se ne ricorda nemmeno la data. E poi si è andati avanti con una serie di proroghe, fino a quella dello scorso anno, votata dal Consiglio comunale. L’ultima.

«La situazione è molto complessa – ribadisce il sindaco De Donatis – L’interesse puramente pubblico cozza sempre con gli interessi privati. Quindi è chiaro che per intavolare un discorso del genere sarebbe necessario che la proprietà torni interamente in capo al Comune di Sora».

E questo sarebbe possibile mettendo da parte il principio del profitto, tipico di una gestione privata…

«Oggi sono poco appetibili al privato perché il guadagno è veramente esiguo. Oppure la soluzione potrebbe trovarsi direttamente nel bando, impostandolo in modo che questo ruolo della farmacia venga evidenziato da subito».

«Quella che è stata fatta l’ultima volta era una gara a doppio getto, dove si individuava il socio e si costituiva la società. Però se nel bando non vengono posti dei paletti è ovvio che poi chi vi partecipa vuole gestire la farmacia come la gestisce qualunque farmacista privato. Mentre secondo noi il ruolo della farmacia comunale deve essere diverso, che non turbi in maniera forte la libera concorrenza delle altre farmacie».

Farmacia

«La nostra si trova al centro  di Sora, dove ce ne sono tante altre. Il ruolo della farmacia comunale deve essere quello di dare un servizio al cittadino. Come dice la Corte dei conti, non deve fare attività commerciale, l’Ente pubblico deve dare un servizio pubblico. Ma come è stata gestita fino a oggi non è un servizio pubblico. Occorre far tornare in auge l’aspetto pubblico perché noi non dobbiamo fare concorrenza agli altri farmacisti, dobbiamo fare una cosa diversa, altrimenti non ha senso mantenere la farmacia comunale».

Chiarissimo dunque l’intento dell’Amministrazione comunale che «non è né chiudere né depauperare il patrimonio dell’Ente; bensì fare un bando  a partecipazione libera, ridando alla farmacia un ruolo che abbia in prevalenza la funzione pubblica e sociale».   

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