Farmacia, si vota il 18 dicembre

La conferenza stampa del sindaco. Circondato da tutta la sua maggioranza (tranne due assenti 'giustificati'). Per difendere la scelta sulla Farmacia. Ed i conti della Ambiente Surl. Si vota il 18 dicembre

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Nessun aumento di spese, nessun inciucio per interessi personali. Falsi i numeri dati durante la conferenza stampa di sabato scorso dall’opposizione. Il sindaco di Sora Roberto De Donatis tira fuori le carte e, senza mai nominarlo, ribatte punto per punto alle dichiarazioni fatte sabato dall’ex assessore Umberto Geremia. (leggi qui Indovina chi viene alla conferenza stampa dell’opposizione…).

Non risparmia critiche nemmeno ai consiglieri di minoranza Luca Di Stefano (Lega) e Serena Petricca (FI). “Facendo la conferenza stampa insieme a lui – ha detto il primo cittadino a microfoni spenti – lo hanno legittimato politicamente”. E ha aggiunto: “È in atto una chiara strategia da parte dell’opposizione che si cimenta nel dire cose inesatte con l’intento evidente di fare terrorismo psicologico nella speranza di fare breccia su qualche esponente della maggioranza”.

La maggioranza si compatta

Il sindaco Roberto De Donatis con la sua maggioranza © AG IchnusaPapers

L’attacco frontale di sabato scorso ricompatta la maggioranza. Che si mostra unita al fianco del sindaco. Lo fa anche in maniera plastica, schierandosi accanto a lui durante il suo incontro con la stampa.

Roberto De Donatis, a nome della sua maggioranza unita, accusa: “mentono sugli utili e sui costi. Rivela gli utili sono poco più di diecimila euro l’anno”. Calcola “nessun aumento sui costi del Cda e sul collegio dei sindaci, anzi risparmiamo 38mila euro”. E ancora: “la proroga dal 2013 al 2018 era illegale”. E su quelli che Geremia ha definito “interessi personali fra il sindaco e Fratelli d’Italia” De Donatis spiega: “accuse pesanti e infondate. Stiamo valutando”. Al centro di tutto c’è il suo progetto di dire basta alla gestione della farmacia comunale in società con un farmacista privato, vuole riportare la gestione in house. E per risparmiare intende incorporare la farmacia con la società Ambiente che gestisce la raccolta dei rifiuti. L’opposizione ha detto che non ha i conti in ordine. Il sindaco ora ribatte “La società Ambiente è sana e pronta a gestire anche la Farmacia comunale”.

Presenti e assenti

Assenti all’incontro di mezzogiorno con i giornalisti, la consigliera Floriana De Donatis – era a scuola dove insegna – che invece aveva presenziato sabato alla conferenza dell’opposizione; del resto, si è già espressa sulla vicenda: la posizione del sindaco la convince solo in parte.

Assente anche Alessandro Mosticone: pare fosse a un visita medica. Poi, dopo le dichiarazioni del sindaco, è miracolosamente apparso seduto sul divano nell’androne di attesa davanti alla stanza del sindaco. Mentre all’ultimo Consiglio comunale era assente per febbre.

Assente anche il suo confederato (con il quale ha un patto federativo in Aula anche se ognuno mantiene l’appartenenza al proprio Gruppo) Franco De Gasperis. Che, però, pare fosse impegnato con il lavoro.

Tutti gli altri erano seduti al tavolo vicino al sindaco: Massimiliano Bruni alla sua destra, Lino Caschera alla sua sinistra. Alle due estremità Natalino Coletta da un lato e l’assessore alla Cultura Sandro Gemmiti dall’altra. Ma forse i posti sono stati presi a caso. 

Si vota il 18 dicembre

Roberto De Donatis, Lino Caschera, Massimiliano Bruni © AG IchnusaPapers

Stanno per essere convocati ben due Consigli comunali: uno per il 16 dicembre, un altro per il 18. In quest’ultimo si porterà al voto proprio la questione della farmacia.

Sarà il vero banco di prova della maggioranza di Roberto De Donatis. Ed è stato proprio lui a spiegare, carte alla mano, la posizione dell’Amministrazione comunale. Esordisce sottolineando quelle che definisce informazioni inesattezze e scorrette “dette nell’ultima conferenza stampa che è stata fatta su questo tema”.

Poi, prima di entrare nel merito spiega ancora che avrebbe evitato di parlarne “se la normale dialettica delle parti, che esiste in politica” avesse permesso di riconoscere “quello che stiamo dicendo da tempo, ossia che l’indirizzo politico si è orientato su uno dei modelli gestionali che la legge prevede. Noi non siamo mai entrati in polemica sulle ragioni di una scelta, abbiamo rispettato anche quelle che erano le indicazioni di una parte della minoranza che preferiva l’individuazione del modello gestionale della società mista pubblico-privata. E lo abbiamo rispettato perché semplicemente previsto dalla legge”.

Per la nostra idea della società in house, avremmo preteso identico rispetto perché contemplata fra le possibilità che il quadro normativo prevede. Nessuna querelle e nessuna polemica. Però siamo costretti a fare questa conferenza per replicare alla non correttezza delle molteplici informazioni che abbiamo desunto dai vari comunicati che sono stati pubblicati in merito a quella conferenza“. 

Storia della Farmacia dall’anno 2000

Roberto De Donatis con la sua maggioranza © AG IchnusaPapers

Ripartiamo dall’inizio e facciamo le doverose considerazioni per motivare quelle che sono le decisioni di quest’Amministrazione – spiega De Donatis – Nel 1998 viene fatta la gara pubblica per l’individuazione del socio privato. Nell’anno 2000 si costituisce la società “Farmacia comunale”  e nei mesi immediatamente successivi si stipula la relativa convenzione, che prevedeva una durata di dieci anni. Quindi, inizialmente la durata della società “Farmacia comunale Spa” era di dieci anni. Nel giugno del 2000 la Giunta comunale prese la decisione di inserire in uno spazio vuoto, che era all’interno di quella convenzione tre anni di estensione“.

Sempre nel 2000 “viene stipulata la partenza del servizio con la società Farmacia comunale Spa e il 21 dicembre 2010 scade il primo esercizio, il primo mandato, che era riferito al primo periodo previsto dalla convenzione“. 

In quel caso intervennero una serie di norme che non davano un’esatta definizione di qual’era la prospettiva delle società partecipate. L’allora sindaco, il compianto onorevole Cesidio Casinelli, in misura cautelativa decise di dare una proroga non sfruttando i tre anni che erano stati inseriti dalla Giunta, ma di fare ricorso a un anno solo di proroga, dal 2010 al 2011. Lo fece in ragione di due fatti: il primo che era l’orientamento normativo e il secondo, relativo al fatto che c’era l’avvicendamento dell’Amministrazione comunale, perché l’anno successivo si insediò Tersigni. Il quale fece un’ulteriore proroga ad esaurimento dei tre anni concessi. Quindi un anno lo aveva emanato la delibera di Consiglio comunale del 2010, gli altri due anni furono successivamente estesi fino al 2013 da parte dell’atto di Consiglio“.

Si arriva al 2013 e “a termine di legge, secondo quelli che sono poi gli orientamenti della giurisprudenza successivi, di fatto la Farmacia comunale il 31 dicembre 2013 esauriva i dieci anni più i tre previsti dalla proroga dello statuto. Questo a scanso di qualunque altro equivoco“. 

2013, oltre il tempo massimo

Roberto De Donatis con la sua maggioranza © AG IchnusaPapers

Quella che avviene successivamente, la proroga affidata dal 2013 alla stessa società fino al 2018, è una proroga che va oltre il tempo previsto dallo statuto.  Facciamo bene attenzione Perché questo è un passaggio che io ritengo di grande importanza. La delibera di Consiglio comunale del 29 novembre 2013, che dà ulteriori 5 anni di proroga, oltre i 13 previsti dallo statuto, è una delibera che di fatto affida allo stesso socio privato questa proroga“.

Poi, il 10 dicembre 2013 (quindi circa dieci giorni dopo quella delibera di Consiglio), c’è una delibera di Giunta che esprime il gradimento per la cessione delle quote private, dal precedente all’attuale socio privato. Questa dinamica, che abbiamo approfondito non appena ci siamo insediati, è quanto meno discutibile. Ma non è questa la sede per discuterne. E non è nemmeno il Consiglio comunale“.

Nel 2016 abbiamo trovato una società che negli anni precedenti era in perdita ma, appena ci siamo insediati, stranamente ha cominciato ad avere un trend positivo“. 

Gli importi e gli utili

A questo punto il sindaco smentisce la questione degli 80 mila euro di utili.

Questo mi preme dirlo, è la prima grande falsità detta nella conferenza stampa“. E, carte alla mano, spiega perché non è vera: “Nel 2014 il primo bilancio dell’attuale socio privato prevede una perdita secca di 26mila 256 euro“. Rimarcando “leggo il resoconto dei bilanci. Farò riferimento solo ed esclusivamente ad atti che sono tutti accessibili, al contrario delle informazioni che vengono date in maniera del tutto aleatoria, sono dati pubblici, accessibili, che pubblicheremo anche sul sito“.

E continua a leggere: “Meno 26mila 256 anno 2014, più 588 euro anno 2015, più 15mila 376 anno 2016, più 51mila 768 anno 2017, più 63mila 917 anno 2018. Allora, anche uno che alle elementari non si è distinto nella matematica, facendo la somma – perché la media viene fuori dalla somma diviso il numero di anni – capisce che viene una cifra ben al di sotto dei 40 mila euro all’anno. Gli stessi grandi cultori dei numeri si dimenticano che qualsiasi utile della farmacia per il 51 per cento rientra nelle casse comunali e per il 49 per cento va al socio privato. Quindi va fatta un’ulteriore divisione per due”.

Quindi la vicenda delle royalty: “Mi fanno sorridere quando parlano di 20 mila euro di canone, perché sono sempre in sottrazione rispetto agli utili del bilancio. E di fatto, 10mila sono sempre del Comune. In buona sostanza la media non è di 80mila euro all’anno (è più falso di una moneta di latta) ma si avvicina ai 10 mila euro all’anno“. 

Investimenti e modello in house

Il sindaco Roberto De Donatis con Massimiliano Bruni e Lino Caschera © AG IchnusaPapers

I dati del bilancio comunale. “Contributi regionali 303mila 850 euro, dal 5 per mille 5mila euro, risorse di fondi di bilancio comunale 784mila 186, per un totale di 1 milione 92mila euro 986 di costi per i servizi socio-assistenziali, quindi per spese devolute al sociale. A fronte di un eventuale impegno di 10 mila euro. Stiamo parlando di quisquilie, e non si centra il problema di qual è invece la corretta gestione e qual è il modello gestionale che meglio può raggiungere l’interesse pubblico. Perché qui si dimentica una cosa sostanziale: perché noi scegliamo il modello in house? Per due ragioni molto semplici: la prima è che possiamo ottenere dei risparmi al contrario dei costi presunti che sono stati indicati“.

Il primo risparmio, il più evidente, sta nel bilancio della farmacia comunale, laddove andiamo a tagliare circa 38 mila euro di compensi per il Cda, gli amministratori e il collegio dei sindaci” visto che “l’Amministrazione già possiede la società in house, che può essere recettore della farmacia comunale, ossia la società Ambiente”.

Un risparmio secco di 38mila euro perché l’organo che si occupa della revisione già esiste. In più qualcuno ha osservato: spenderemmo 160 mila euro per il sistema del controllo analogo. Ancora falso. Perché il sistema del controllo analogo noi lo dobbiamo già istituire perché abbiamo la società Ambiente. E, soprattutto, sarà predisposto come un’estensione attraverso una sorta di affidamento di ufficio speciale all’interno della stessa macchina amministrativa comunale. Quindi i costi non saranno esternalizzati“.

La società esiste, il ruolo del socio

Il sindaco mostra ancora le carte. “Noi la società in house ce l’abbiamo già, è la Ambiente, società in house la cui storia dimostra in modo lampante come il comportamento del privato all’interno delle società partecipate non sempre è stato limpido. Perché quando non era come oggi in house, ossia cento per cento di proprietà comunale, ma era partecipata anche dal privato, abbiamo avuto perdite per svariati milioni di euro, che poi il Comune ha dovuto ricapitalizzare per salvare posti di lavoro e lasciare il servizio nella disponibilità amministrativa gestionale. E diversi amministratori sono andati davanti alla Corte dei conti per colpe del privato. Che però, chiaramente poi riverberano su chi amministra”.

Una delle finalità, la principale, che deve avere la farmacia comunale, è quella di integrare il Servizio sanitario nazionale. La finalità pubblica è preminente rispetto a quella di natura finanziaria, che pure è importante perché siamo consapevoli che la società anche in house della Farmacia comunale deve produrre degli utili. Ma visto il quadro attuale siamo certi che ne produrrà molti di più.

Affidamento scaduto, come lo yogurt

Era obbligo dell’Amministrazione procedere in maniera diversa perché qualunque affidamento pubblico, ai sensi del regio decreto numero 2440 del 1923, deve avere un termine di scadenza, come uno yogurt. E questo è scaduto. Quindi chi dice che bisogna fare una procedura dando una sorta di ius al privato perché il privato gestisce in maniera spettacolare la farmacia comunale, anche se il privato fosse stato il “Maradona” dei farmacisti comunque noi ci saremmo trovati di fronte alla necessità di una ulteriore procedura di evidenza pubblica per andare a individuare il socio privato e a individuare poi la forma societaria con la cosiddetta gara a doppio oggetto, qualora l’Amministrazione avesse proseguito con la società mista”.

Le ragioni per cui la società in house ci da maggiori garanzie sull’offerta socio- sanitaria sono ben note a tutti. Perché è chiaro che l’intento di dare un servizio che non sia in qualche modo analogo a quello già offerto dalle farmacie private è una delle ragioni per cui si sta affermando questo modello gestionale in buona parte del Paese. Siamo convinti che sia il modello gestionale migliore. Alle accuse che sono state rivolte sui numeri penso di aver dato la più ampia chiarezza”. 

Il caso dei dipendenti

Roberto De Donatis e Lino Caschera © AG IchnusaPapers

C’è poi la questione dei lavoratori. “Noi siamo i primi garanti del diritto dei lavoratori, che è inalienabile. Però è bene fare gli opportuni distinguo fra quello che è un diritto e quello che può essere invece un diritto discutibile, anche in altre sedi. Perché fino a un determinato anno si poteva, nelle società partecipate miste, prevedere l’assunzione anche per chiamata diretta. Da un certo momento in poi la legge, per le società partecipate, obbliga le procedure ad evidenza pubblica“.

Noi, con i nostri legali, tuteleremo i lavoratori qualora abbiano un qualunque diritto fondato. Ma è altrettanto vero che non possiamo derogare rispetto alle norme perché potrebbero esserci dei problemi. Comprendiamo lo stato di preoccupazione dei lavoratori ma loro i veri garanti del diritto ce li hanno nell’Amministrazione che sta facendo le cose secondo la legge. Altre cose non possono essere dette. Io so che oggi c’è un nuovo Cda che si riunisce, noi ci auspichiamo di trovare le migliori forme per tutelare il diritto dei lavoratori“.

Niente inciuci con FdI

Altre polemiche erano state sollevate sulla competenza. A chi compete la scelta del modello gestionale. “È di competenza esclusiva dell’organo politico che deve dare il proprio indirizzo. E il nostro indirizzo è chiaro ed è fondato su importanti consulti e pareri, sia tecnici e sia legali”.

Trovo davvero sgradevole, un fatto gravissimo, le paventate dietrologie sul fatto che il sindaco, addirittura con una forza politica, Fratelli d’Italia, stia facendo chissà quale strategia per la gestione di posti di lavoro e quant’altro. Nulla di più falso ma anche da valutare sotto l’aspetto giuridico. Sono affermazioni gravi, che non hanno nessun fondamento, e rispetto alle quali ci riserviamo di fare tutte le opportune valutazioni”. 

I numeri non collimano

Roberto De Donatis © AG IchnusaPapers

Il sindaco ha spiegato di avere ritenuto fondamentale incontrare la stampa per dimostrare “che la prospettiva ottimistica dell’attuale gestione non collima con due aspetti: uno è quello del rinnovo al quale l’Amministrazione era obbligata già da molti anni: questo contratto si è protratto ben oltre il termine di scadenza”.

L’altro è il diritto di chi amministra di fare le valutazioni più opportune nella tutela dell’interesse pubblico. Perché la farmacia comunale per quest’Amministrazione è un asset patrimoniale molto importante, sul quale vuole investire per garantire servizi. E anche, per ottenere benefici per le casse comunali. Perché anche questa è una delle finalità che, siamo certi, di poter ottenere con una gestione oculata, così come si sta facendo con la società Ambientea“. 

Un altro grande falso è che la società Ambiente è in perdita. Falso più falso del falso. L’Ambiente è in condizioni economiche finanziarie buone ed è tornata in queste condizioni con un lungo percorso che l’ha allontanata dalla gestione pubblico-privata. Questo è bene precisarlo. Perché altrimenti si danno informazioni false“.

Se c’è stato un ragionevole aumento della Tari è per i ben noti motivi legati alle difficoltà della trasferenza che ha avuto Saf e che si sono riverberate con diverse contestualizzazioni che dipendono dai bilanci di ogni società, sui vari Comuni. Quindi la società Ambiente a mio avviso è matura e pronta anche per poter gestire in modo ottimale,la società Farmacia comunale“. 

Ora ad attendere il sindaco c’è il banco di prova della maggioranza al Consiglio del 18 dicembre.