La Lega chiede le dimissioni: «Giù le mani dalla Farmacia»

La Lega dice no al piano del Comune di Sora per riorganizzare la gestione della Farmacia civica. È uno stop anche al possibile dialogo per sostenere la rielezione del sindaco. Luca Di Stefano ne chiede le dimissioni.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il Carroccio della Lega si mette di traverso sulla strada che porta alla riorganizzazione della Farmacia Comunale di Sora. Dice no al piano messo a punto dall’amministrazione comunale del sindaco Roberto De Donatis. A lanciare il proclama è il consigliere comunale di minoranza Luca Di Stefano (Lega) che definisce la soluzione allo studio da parte del Comune “devastante” per la stessa farmacia, chiedendo le dimissioni degli amministratori municipali.

La premessa

Il consigliere comunale di Sora Luca Di Stefano (Lega)

Tutto inizia nei giorni scorsi. Il Comune spedisce una raccomandata alla Farmacia comunale confermando che dal primo gennaio 2020 si riprenderà il titolo. Lo stesso giorno il sindaco Roberto De Donatis spiega ad AlessioPorcu.it cosa ha intenzione di fare la sua Amministrazione al proposito. Ossia approntare un bando che restituisca all’attività la natura pubblica e la funzione sociale che dovrebbe avere, a prescindere dalla logica del profitto. (leggi qui Farmacia, il Comune si riprende il titolo. E ora un bando).

A stretto giro Umberto Geremia annuncia proteste eclatanti. (leggi qui Vi riprendete la farmacia? E io mi incateno).

Lega, conti in ordine

Luca Di Stefano (Lega) invece l’azione eclatante la piazza subito. E chiede le dimissioni degli amministratori municipali. Perché – fa notare – i conti sono in ordine e il bilancio è attivo. Dice che se il Comune avesse avuto a cuore la funzione sociale della farmacia, avrebbe dovuto stipulare le convenzioni per venire incontro alle fasce più deboli della cittadinanza. 

Il primo punro è quello sui conti. «Come consigliere comunale ho potuto verificare, leggendo i bilanci, che le condizioni economiche della società “Farmacia comunale srl” sono molto buone se non ottime. E’ una delle pochissime farmacie comunali con i conti in ordine. Il 2018 si chiude con un utile prima delle imposte di 95 mila 610 euro e anche per il 2019 il trend è estremamente positivo, si parla di un aumento di fatturato del 10 per cento già a metà anno e di un utile che supererà i 100 mila euro».

E circa la volontà del Comune di recuperare la funzione sociale non manca di far notare come «la farmacia di per sé svolge già un ruolo sociale, non a caso gode di una normativa ad hoc per essere assegnata ai Comuni». 

L’utilità sociale

La farmacia comunale

E incalza: «Se l’Amministrazione De Donatis aveva a cuore l’utilità sociale della nostra farmacia perché non ha dato seguito alla stipula di convezioni con le associazioni del territorio, il centro anziani e i dipendenti comunali, che avrebbe permesso alle fasce più deboli uno sconto sull’acquisto di alcuni farmaci?»

E ancora: «Perché una volta incamerati gli utili derivanti dall’attività economica non li spende per incrementare i servizi verso l’assessorato ai Servizi sociali? Perché il sindaco allude alla concorrenza sleale che starebbe esercitando la “sua” farmacia? Non ricorda che la società, oltre agli utili, paga una sorta di affitto all’Ente municipale pari a 20mila euro?» 

Il Comune si rinnega

Il Comune sta negando la proroga a se stesso perché socio al 51 per cento. «Le intenzioni espresse sul futuro della farmacia sono devastanti: il sindaco ha affermato che la proroga al rinnovo della convenzione è stata data al socio privato. Sbaglia, in quanto la proroga che non vorrebbero più concedere è data alla società di cui il Comune stesso è socio e proprietario al 51 per cento, quindi ciò equivale a dire che la compagine maggioritaria della società non  vuole rinnovare la concessione a se stessa, provocando un danno solamente al socio di minoranza e alle casse pubbliche. A chi giova tutto questo?»

Il consigliere comunale di Sora Luca Di Stefano (Lega)

Il progetto dell’amministrazione De Donatis è quello di riportare in house il servizio. Ma Luca Di Stefano contesta il principio. «Riportare la società in house, cioè a una gestione totalmente pubblica, significa portare una società che produce utili in un calderone che sicuramente comincerà a produrre passività. Il merito del socio privato è quello di amministrare con la dovizia di un padre di famiglia un bene che altrimenti sarebbe in perdita».

La delibera 71

Con l’approvazione della delibera numero 71 del 28 dicembre 2018, per Luca Di Stefano toccava all’Amministrazione risolvere il problema: <Il Consiglio comunale ha votato una delibera che dava mandato all’Amministrazione di valutare la soluzione migliore per garantire la continuità del servizio a questa società, siamo arrivati dopo 10 mesi ancora a un punto dove le intenzioni e di progetti per il futuro non sono chiari. Cosa ha fatto questa maggioranza per garantire l’esistenza di questo bene alla città?»

Gli interrogativi sono anche altri. Il consigliere leghista mette in evidenza che il sindaco parla di alcuni pareri che sarebbero stati raccolti per capire meglio quale sia la via migliore da seguire: chiede di poterli vedere. «Dove sono questi pareri? Che dicono? Perché non sono stati resi pubblici? Quanto sono costati? Avete fornito all’organo amministrativo della Farmacia Comunale srl cioè al Cda tutte le informazioni per poter  garantire una buona Amministrazione?»

Il danno

Quindi l’accusa circa il danno che si arrecherebbe all’Ente dovendo liquidare il socio privato.

Il sindaco Roberto De Donatis

«Il sindaco De Donatis non tiene conto che esiste una differenza tra il titolo per poter esercitare l’attività di farmacia comunale e la società Farmacia Comunale srl. Il titolo è a disposizione del Comune di Sora, la società a responsabilità limitata no. La compagine di maggioranza ha chiaro che per sostituire il socio privato o per mandarlo via occorre molta liquidità? Le casse comunali possono sopportare questo eventuale esborso? Noi pensiamo che non sia il caso di rischiare di provocare un danno alla collettività».

Per ultimo ma non per importanza c’è la questione dei lavoratori. La Lega chiede cosa si sta valutando per garantirli. 

E conclude chiedendo le dimissioni: «Quest’Amministrazione presieduta da De Donatis si sta rivelando inconsistente e irrispettosa del servizio dei suoi stessi lavoratori e dirigenti, abbia il coraggio di ammettere che ha sbagliato, faccia un passo indietro e  lasci amministrare la città a chi è più capace».