Fca, Cassino Plant non dice addio ad Alfa Gtv: sballate le analisi Usa

Non trovano conferme le analisi di Auto Forecast Solutions secondo le quali Fca ha deciso di tagliare tre modelli Alfa Romeo. Tra cui la Gtv destinata a Cassino Plant.

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

L’analisi arriva dagli Usa. Dice che Fiat Chrysler Automobiles taglia tre dei modelli che aveva previsto di produrre in Italia. Uno di questi era destinato allo stabilimento di Cassino Plant. Ma non c’è traccia di uno scenario del genere nel nuovo piano industriale Fca, in via di rimodulazione ad Auburn Hills tenendo conto della nuova situazione italiana. E del fatto che ogni dollaro impiegato in Usa produce più utili degli investimenti fatti in Europa. Ad anticipare le tre cancellazioni è l’ultimo bollettino settimanale della società di analisi Usa Auto Forecast Solutions. A smentirle è chi sta a ridosso della stanza dei bottoni in Fca.

Addio a tre Alfa? Invece no

Auto Forecast Solutions è una realtà spesso attendibile. Il suo ultimo bollettino rivela che a Cassino salta la produzione della nuova Alfa Romeo Gtv: una Giulia a 2 porte ed assetto ribassato, motorizzazioni fino a 600 cavalli ibridi. (Leggi qui le anticipazioni fatte nel 2018 Riparte lo stabilimento Fca: è l’anno di Gtv e Levantino). Nome in codice: progetto 952C, modello sviluppato sulla affidabile piattaforma Giorgio.

Per il report AFS risulta Cancelled. Invece in Fca risulta l’esatto contrario. I file che circolano tra gli analisti Usa parlano di un avvio della produzione a Cassino Plant programmato per il 4 gennaio 2021. Con una previsione di vita produttiva per il modello Gtv fino al 22 dicembre 2028.

L’altra ‘vittima‘ indicata nel bollettino Afs è il Suv di lusso classe E che deve nascere dalle linee di Torino Mirafiori. Piattaforma Giorgio, modello 964. Anche per il nuovo suv, gli americani dicono “Production of the Alfa Romeo E-Suv at Mirafiori has been cancelled“. Cioè: è stato cancellato. Fonti Fca smentiscono nella maniera più netta l’ipotesi della cancellazione del progetto. Report americani estranei ad Fca danno l’avvio della produzione programmato per il 4 ottobre 2021.

Il terzo progetto saltato stando a Afs è la dream car Alfa Romeo 8C che doveva essere realizzata a Modena. Smentita anche quella cancellazione.

Nessun riscontro nemmeno alle anticipazioni sugli altri stabilimenti in Ue: in particolare quelli relativi a Tychy ed a possibili variazioni sui tempi ed i progetti per Panda.

Per Fca i piani al momento stanno esattamente come stavano a novembre. Cioè al giorno in cui l’amministratore delegato Mike Manley annunciò i 5 miliardi di investimenti in Italia per avviare le produzioni ibride ed elettriche. Salvo poi ‘congelare’ quel piano proprio per rimodularlo in vista dell’arrivo di Ecobonus ed ecotassa.

Confermato il Levantino

Sia il bollettino AFS che le fonti interne confermano invece il nuovo Suv di classe D previsto a Cassino Plant. Il Levantino, un Maserati più piccolo e meno esclusivo del Levante che a questo punto verrà tolto dalla produzione dai listini.

Nome in codice Progetto M182, piattaforma Giorgio, Cassino Plant doveva iniziare la produzione del Levantino il primo aprile 2021. Secondo il report Afs la produzione è stata spostata al primo giugno. Nel corso dell’incontro avvenuto in settimana a Montecitorio con la commissione Lavoro, Pietro De Biasi responsabile della relazioni industriali del gruppo Fiat Chrysler Automobiles si è limitato a confermare il progetto, senza indicare date. (leggi qui Fca conferma i piani: Giulia, Stelvio e Levantino plug-in «in arrivo a breve»).

Il nuovo sistema Ecotassa / Ecobonius, stando ai report Usa ha imposto l’anticipazione dei tempi sulla produzione del nuovo Jeep Compass a Melfi: viene indicata come data di partenza il 3 febbraio 2020 cioè otto mesi prima dello start inizialmente fissato al 2 ottobre dello stesso anno.

Sempre secondo lo stesso bollettino Usa si stanno ricalibrando gli interventi in vista delle nuove motorizzazioni per la produzione Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco:

L’analisi di Auto Forecast

Auto Forecast Solutions è una società specializzata nelle analisi del mondo Automotive. Il suo staff è composto da esperti in materia automobilistica che coprono tutti i database automobilistici globali, elaborano le previsioni di produzione, forniscono soluzioni software per il dimensionamento del mercato e la pianificazione delle entrate, la tecnologia dell’informazione, l’intelligenza competitiva e la valutazione, il supporto per fusioni e acquisizioni e lo sviluppo di strategie automobilistiche.

Ogni settimana AFS rilascia un bollettino con le sue analisi e le sue previsioni. Nel suo ultimo numero di febbraio 2019 ha lanciato l’analisi della situazione in Europa a seguito della crisi che è iniziata dalla Germania e che imporrà una rivisitazione dei progetti. Se n’è occupato Sam Fiorani, uno degli analisti più esperti.

L’oracolo ci ha visto giusto

Fca sta aggiornando la linea Marchionne ai nuovi scenari maturati in Europa ed alle cifre positive in Usa (leggi qui Marchionne da Balocco indica il futuro dell’Auto: è Alfa e Maserati). Potrebbe essere la fine del progetto sul polo del lusso, anticipata nei mesi scorsi (leggi qui Il guru della Bocconi che ha predetto la crisi di Fca Cassino)? Nella sua analisi dello scorso novembre, il professor il professor Giuseppe Berta, docente dell’Università Bocconi di Milano, storico dell’Economia, aveva delineato con quattro mesi di anticipo lo scenario di questi giorni. Con una revisione delle strategie Marchionne a causa delle mutate condizioni globali sui mercati.

Qui Cassino Plant

Alfa Romeo quindi si adatta al mercato e punta tutto su modelli più appetibili a livello medio, come è il suv di segmento C, quello da produrre a Pomigliano. E Giulietta: che dopo l’ennesimo – piccolo – aggiornamento dovrebbe cambiare completamente.

Si continuerà a lavorare su Stelvio, Giulia e Giulietta e sui relativi aggiornamenti, in attesa del nuovo modello Maserati nel 2021. (Leggi qui Fca conferma i piani: Giulia, Stelvio e Levantino plug-in «in arrivo a breve»)

Ci si prepara all’elettrificazione della gamma. Ma il vero problema è che di volumi maggiori se ne vede neanche l’ombra. E sono quei volumi a significare nuovi posti di lavoro.