FdI, Frosinone finisce sotto pressione

Fratelli d'Italia della provincia di Frosinone è sotto pressione. L'unica a non avere ottenuto assessorati in regione, né posti in Ufficio di Presidenza, una sola Commissione. E brucia il caso Tagliaferri

Sotto pressione. Che non significa sotto accusa o sotto osservazione. Ma Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone è under pressure. Come indica una serie di eventi degli ultimi giorni: che coinvolgono i due consiglieri ciociari eletti in Regione Daniele Maura ed Alessia Savo, il mancato assessore regionale Fabio Tagliaferri.

Parla il risultato finale. Nella Giunta di Francesco Rocca per Fratelli d’Italia ci sono quattro assessori di Roma (la vice presidente Roberta Angelilli, Giancarlo Righini, Fabrizio Ghera e  Massimilano Maselli con tutte le deleghe più strategiche); la provincia di Latina esprime l’assessore Elena Palazzo; la provincia di Rieti esprime l’assessore Manuela Rinaldi. Di Viterbo è il potentissimo capogruppo Daniele Sabatini.

Per Fratelli d’Italia della provincia di Frosinone: nulla, zero assessori. In ufficio di presidenza: zero incarichi. In Commissione, le indiscrezioni parlano di una presidenza e non al primo degli eletti Daniele Maura ma alla seconda arrivata Alessia Savo.

La conseguenza Tagliaferri su FdI

Fabio Tagliaferri in Aula a Frosinone

Nel delicato gioco degli equilibri interni, fino al venerdì notte che ha preceduto il sabato con l’ufficializzazione della giunta, tra gli assessori c’era l’ex vicesindaco di Frosinone Fabio Tagliaferri. Il suo non è un nome pescato a caso dall’elenco del telefono: nella cassaforte con le cambiali politiche da onorare risultava più di qualcosa aperto in suo favore.

Ad esempio il passo di lato compiuto alle Comunali di Frosinone quando Fabio Tagliaferri ha rinunciato alla sua candidatura per consentire la composizione del quadro unitario del centrodestra intorno al nome di Riccardo Mastrangeli. Poi il ruolo di mediazione svolto quando alle Provinciali FdI ha scelto di appoggiare la candidatura di un sindaco Pd contrapposta proprio a quella del sindaco di matrice leghista del capoluogo. Al momento di presentare le candidature per le elezioni Politiche gli è stato chiesto di pazientare ancora.

Esce così il nome di Fabio Tagliaferri per l’assessorato regionale. Si può dedurre che non lo abbia sollecitato il Partito di Frosinone dal fatto che nel momento in cui scopre d’essere stato affondato sulla linea del porto, su un post ringrazia il Partito ed Arianna Meloni ma non cita né Frosinone né i suoi quadri. Anzi, dice che qualcuno di loro gli ha remato contro. (Leggi qui: Regione, il fight club della giunta: tutto fatto, la firma è alle 11 di domenica)

La suggestione dei sindaci

Daniele Maura

A chi si riferiva? Una vulgata vuole che ci sia stata una delegazione di sindaci che dal territorio avrebbe bussato a Roma per sollecitare si l’assessorato a Fratelli d’Italia. Ma a Daniele Maura e non a Fabio Tagliaferri.

Nessuno lo confermerà mai, ma di fronte alla conferma del nome prende improvvisamente quota la manovra di Rieti. Che si mette di traverso: “non riusciamo più a reggere i nostri, esclusi dalla giunta”. Si scopre che Frosinone ha portato la percentuale più bassa di tutto il Lazio: solo il 28% quando tutti gli altri stanno sopra il 30%. Il caso finisce all’attenzione dei massimi vertici nazionali: decisione salomonica, un assessorato al Nord ed uno al Sud della Regione, Latina incassa per Palazzo, Frosinone perde l’assessore. (Leggi anche Benvenuti nella nuova Regione Lazio: è qui la I Repubblica).

Il resto è cronaca. Niente assessore ma anche niente incarichi in ufficio di Presidenza ed una sola Commissione. A differenza di tutte le altre federazioni. Under pressure.