FdI sgomita, piazza Iossa e ipoteca la fedeltà di Fedele

Mossa del Partito di Meloni a Minturno. Ingloba la civica di Fedele. Via libera per D'Amici candidato? Ma la Lega ha un suo piano autonomo per le comunali. Piano che per ora non prevede accordi. Stefanelli per ora tira un sospiro di sollievo.

Una mossa che cambia la disposizione di molti pezzi sulla scacchiera. Il tavolo da gioco è il Comune di Minturno, la partita è la prossima tornata elettorale e la mossa è quella compiuta da Fratelli d’Italia. Piazza la sua bandiera sulla scacchiera di piazza Portanova ed il suo alfiere si chiama Tommaso Iossa. Personaggio già candidato alle amministrative del 2016 nella lista civica che proponeva quale aspirante sindaco Vincenzo Fedele. Quest’ultimo è il referente per Minturno dell’ex presidente della Provincia e attuale sindaco di Sperlonga Armando Cusani. Fedele si è dimesso nelle fasi iniziali della consiliatura ed è stato surrogato dal primo dei non eletti, Tommaso Iossa.

Vincenzo Fedele

Tecnicamente Fratelli d’Italia non può avere un gruppo consiliare. Non può averlo perché lo Statuo del comune di Minturno prevede l’adesione di almeno tre consiglieri comunali. Tuttavia l’adesione di Iossa potrebbe significare tantissimo nella definizione dello schieramento con cui il centrodestra si presenterà all’elettorato aurunco la prossima primavera.

Innanzitutto quella che era la lista “Vincenzo Fedele sindaco” confluirà con armi e bagagli all’interno di Fdi. E grazie alla personale mediazione del deputato europeo ed ex sindaco di Terracina Nicola Procaccini, il commissariamento del partito di Giorgia Meloni a Minturno sarà superato. Forse  prima dell’inizio del 2021.

Il grazie di Trancassini a Tiero

Manca solo l’ufficialità ma a guidare Fratelli d’Italia di Minturno sarà proprio il Cusaniano Vincenzo Fedele. Lo farà ponendo fine alla gestione commissariale decisa dal  vice coordinatore regionale del partito Enrico Tiero.

A sottolinearlo è stato Paolo Trancassini, coordinatore regionale di Fdi. «Il nostro ingresso nel Consiglio comunale di Minturno consolida la presenza del partito sul territorio. E’ un importante passo in avanti per il radicamento anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. A Minturno solo qualche anno fa la comunità era spaccata. Tanto che è stato necessario ricorrere alla nomina del commissario straordinario Enrico Tiero. Commissario che è doveroso ringraziare per il raggiungimento del risultato di oggi».

Enrico Tiero

E finita qui? Manco per idea. Troncassini ha aggiunto qualcos’altro di più importante. «L’ingresso di Tommaso Iossa è un viatico per la prossima campagna elettorale». Tradotto: il superamento del commissariamento con la nomina a coordinatore di Fedele e la presenza in consiglio di Iossa potrebbero diventare un’autentica autostrada.

Un’autostrada per investire l’avvocato Pino D’Amici quale candidato a sindaco di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni amministrative di primavera.

Procaccini e il quadro d’insieme

Non è un caso che Iossa e Fedele siano stati tra i primi a sostenere la sfida elettorale di  Pino D’Amici. (Leggi qui D’Amici rompe gli indugi: si candida sindaco nel 2021).

D’Amici che, prima di tesserarsi di nuovo con Fratelli d’Italia, ha illustrato in piena estate le sue ambizioni e progetto politico a… Nicola Procaccini. Che ha detto la sua. «Con Tommaso Iossa, il nostro gruppo di Minturno può contare su un giovane professionista di grande valore. La stessa adesione di Fedele racconta dell’onestà intellettuale di questa scelta fatta con passione e prospettiva».

L’avvocato Pino D’Amici

Ma non sono tutte rose e fiori. Alcune potrebbero trasformarsi in spine all’interno di FdI minturnese. L’ormai ex commissario Tiero aveva continuato la sua consolidata azione di reclutamento. Come? “Aprendo” a due ex autorevoli rappresentanti del centrodestra locale e di Forza Italia in particolare. Cioé all’ex sindaco Aristide Galasso e all’ex assessore ai Lavori Pubblici nell’ultima Giunta di Paolo Graziano, Fabio Saltarelli.

Tiero aveva fatto capire che Galasso avrebbe potuto aspirare a beneficiare di una candidatura a sindaco. Candidatura da proporre al tavolo provinciale nel momento della scelta definitiva.

Galasso e Saltarelli saltano sul Carroccio

Non ci sarà bisogno perché Galasso e Saltarelli hanno deciso da tempo una cosa. Che cioè i margini di manovra all’interno di FdI a trazione Procaccini si erano di fatto esauriti. L’ha capito lo stesso “dominus” della Lega locale, l’ex consigliere regionale di Forza Italia e presidente del consiglio comunale Romolo Del Balzo.

Romolo Del Balzo

È questione di ore: Galasso e Saltarelli sono sul punto di saltare sul Carroccio. Questo dopo che lo aveva già fatto Niccolò Graziano, il dimissionario coordinatore provinciale dei Giovani di Forza Italia. Graziano che, potendo contare sul sempre importante apporto elettorale dell’ex sindaco “zio Paolo”, ha già l’elezione a consigliere in tasca.

Galasso e Saltarelli accetteranno di sostenere la candidatura a sindaco del leghista Massimo Moni così come proposto da Del Balzo?

Un fatto è certo. A meno di clamorosi e difficili miracoli, il centrodestra minturnese si presenterà spaccato, con la grande gioia del sindaco in carica Gerardo Stefanelli. Spaccato come lo è stato parzialmente a Terracina e completamente a Fondi alle amministrative di settembre. Sia Moni che D’Amici hanno già fatto sapere di essere orientati a non arretrare di un millimetro le proprie rivendicazioni. Questo nonostante le dichiarazioni di Iossa tese a lavorare per centrare, attraverso il dialogo, l’unità del centrodestra minturnese

Incognita azzurra

Poi c’è l’incognita di Forza Italia. L’ex candidato sindaco del 2016 Massimo Signore è un amico fraterno del sindaco Stefanelli. Tuttavia quando chiama “Romoletto” risponde quasi subito. Ma il penalista di Piazza Rotelli ha deciso di prendere tempo. «Si è vero, devo andare entro la settimana a Fondi e parlare con il senatore».

Gerardo Stefanelli

Gerardo Stefanelli, ora primo sindaco renziano in provincia, a Latina ha parlato con chi l’avrebbe voluto candidare presidente della Provincia nel 2019. Vale a dire con il segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli: «Ci siamo salutati con una stretta di mano contando sull’apporto del Partito Democratico».

Non  poteva essere altrimenti.

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