Fegato egato egato spappolato

Dall'Egato al fegato spappolato è una consonante. E sono tanti in settimana ad avere provato l'esperienza del 'fegato' inteso come rosicamento intenso. Partendo dal caso degli Egato. Ecco chi sono tutti gli altri.

Franco Fiorito

Ulisse della Politica

“E con in bocca un gusto amaro che fa schifo

Chissà cosa è stato quello che ho bevuto

Mi alzo dal letto e penso al mio povero

Fegato, fegato, fegato spappolato

Fegato, fegato, fegato, fegato.”

Chi non ricorda la dissacrante melodia di Vasco Rossi che nel 1979 cantava corrosivo del suo “fegato spappolato”. Non credo potesse rendere meglio l’idea con espressione più azzeccata. In fondo lui pensava di descrivere la successione di abusi soprattutto alcolici, ma non solo, che in realtà nella canzone coprono il proprio disagio per la società che lo circonda.

A vederlo oggi, alla veneranda età di settant’anni  ancora in buona forma ma certamente più provato, essere uno dei primi testimonial della vaccinazione e della prevenzione fa capire senza ombra di dubbio quanto l’età cambi i punti di vista.

Eppure l’immagine del fegato associata alla sofferenza o come si dice volgarmente al rodimento non è certo sua. Ci ha pensato già da millenni la mitologia.

Da Prometeo a Leodori

L’assemblea dell’Egato di Frosinone

Nel mito di Prometeo, il grande Titano condannato da Zeus perché aveva dato il fuoco agli esseri umani, il fegato divorato ogni notte da un’aquila ricresceva al mattino seguente. Da sempre simbolo si di sofferenza, ma anche di rigenerazione per quella sua capacità abbastanza unica di ricreare se stesso senza perdere le sue funzioni. 

Ma molto più semplicemente questa settimana mi è venuto in mente per la evidente assonanza con gli Egato, queste altrettanto mitologiche figure istituite dalla Regione Lazio che si distinguono dal più noto fegato solo per l’aggiunta di una f. Ma al pari di questo hanno provocato tanti ma tanti rodimenti, forse più che a Prometeo stesso.

Intanto l’acronimo significa “Enti di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale”. In pratica sono gli enti che si occuperanno della raccolta dei rifiuti. E dalla loro introduzione in questi giorni di fegati ne hanno turbati parecchi, forse non spappolati come a Vasco Rossi ma certo qualche rodimento sicuro.

Per ora sono stati votati solo in provincia di Frosinone, siamo sempre degli innovatori, l’ondata di polemiche che ha travolto questo esordio ha indotto il presidente pro tempore Leodori a procrastinare l’elezione delle altre provincie. (Leggi qui Egato: tutto rinviato ma Frosinone resta valida).

Rodimento per tanti

Il presidente dell’Egato Mauro Buschini

La cronaca di quanto avvenuto è già stata mirabilmente descritta dal nostro direttore da queste colonne non serve ripercorrerla. Ma è evidente che la coda di polemiche scaturita ha evidentemente alimentato più di qualche rodimento di fegato. (Leggi qui Egato, Buschini presidente: la Lega caccia Quadrini e Girolami. E leggi poi L’affaire Quadrini: cosa c’è dietro alla sua espulsione).

In primis nel centrodestra che non riteneva opportuna tale elezione in questo momento, tanto da cercare di rinviarla perché troppo influente e vicina alle imminenti elezioni provinciali. Centrodestra uscito spaccato dalla votazione e con evidenti strascichi polemici nei Partiti arrivati addirittura a provvedimenti disciplinari. Qualche altro esponente del centrodestra che in passato ha occupato importanti ruoli regionali ed in predicato di essere nominato non deve aver preso bene l’esclusione dopo che la notte prima era uscito certo di un accordo sul suo nome. Di certo un controllo al fegato sarà stato d’obbligo.

Insomma dall’egato al fegato ed al rodimento di fegato il passo è stato brevissimo.

Scoppolone mondiale

Ma diciamolo, non siamo troppo ciociarocentrici, un po’ in giro per l’Italia e per il mondo di rodimenti di fegato ne abbiamo visti tanti questa settimana.

Vogliamo partire dai mondiali di calcio? Insomma le sorprese sono tante le eliminazione di tante big ad opera di squadre meno quotate ha destato scalpore. Il Brasile eliminato dalla Croazia il Portogallo addirittura da un ottimo Marocco. Sai che rodimento di fegato le stelle tipo Neymar o Cristiano Ronaldo. O l’Inghilterra fresca di eliminazione contro la Francia mangiandosi un rigore a pochi minuti dalla fine. Rodimento massimo. Qualcuno gli dovrebbe dire che ogni volta che tirano fuori quello striscione “football is coming home” non gli porta bene.

Un mondo di sorprese quindi in cui ognuno di noi, stante la deplorevole eliminazione dell’Italia, aveva scelto qualche squadra in sostituzione da tifare. Che rodimento vero? E che scoperta improvvisa vedere quanti euforici marocchini vivono in Italia. Praticamente ieri festeggiavano in tantissime città italiane riempiendo quelle piazze che una volta riempivamo noi tifando Italia. Che rodimento massimo. Ieri percorrendo il corso a Frosinone ho incontrato anche da noi uno sparuto ma rumoroso gruppo di tifosi marocchini che facevano la loro mini sfilata tra gli italiani depressi dall’assenza della nazionale. Che brutta fine che abbiamo fatto, calcisticamente parlando.

In un impeto di finto sovranismo mi verrebbe da dire che ormai è certo che i marocchini fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare, tipo arrivare alle semifinali dei mondiali.

Mondiali di cartapesta ed emiri di cartamoneta

Lo sceicco Tamim Bin Hamad Al Thani (Foto © Ahmad Thamer Al Kuwari)

Che poi questi mondiali di cartapesta in Qatar nonostante siano tra i più tristi mai visti, alla fine quel pizzico di tifo ce lo hanno comunque tirato fuori. Ed aspettando di vedere quali saranno le due finaliste facciamo un paio di piccole considerazioni.

Tutti scommettono su una finale Francia – Argentina che affrontano due outsider in semifinale e sono favoritissime. Anche se io personalmente tifo ed ho scommesso con gli amici per una finale Croazia – Marocco con la Croazia vincitrice finale. Ma sono un romantico.

Ma se la finale fosse quella designata sarebbe una casualità molto particolare.

Voi ricorderete che il ricchissimo emiro del Qatar Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī è noto in Europa per essere il proprietario del Paris Saint Germain la squadra parigina dove per casualità militano le due stelle più brillanti delle due probabili finaliste l’argentino Messi ed il francese Mbappè. Una casualità, destino? Certo se l’emiro potesse scegliere vorrebbe esattamente una finale così coi suoi gioielli in bella mostra nella propria patria.

Come dimenticare poi lo scandalo che scoppiò tra Platini e Blatter accusati di essere foraggiati dall’emiro per determinare la scelta di fare i mondiali in Qatar. Servì comprare anche qualche miliarduccio di armamenti ma la vicenda scosse il mondo del calcio. Sarà tutto un caso ma anche questo un po’ fa rodere il fegato.

Foraggi Europei

Eva Kaili (Foto: Eric Vidal © European Union 2022 – Source : EP)

Anche se proprio in questi giorni abbiamo scoperto che il vizietto di foraggiare le istituzioni non è rimasto patrimonio solo dello sport, come testimoniano i recenti arresti in Belgio presso il Parlamento Europeo proprio relativi alla corruzione che il Qatar avrebbe messo in atto tramite alcuni politici europei.

È di questi giorni infatti l’arresto della eurodeputata socialista greca Eva Kaili, colta in flagrante e quindi non protetta dall’immunità parlamentare. L’indagine ha portato all’arresto a Bruxelles con l’accusa di corruzione e riciclaggio anche dell’ex eurodeputato dei Socialisti e democratici, Antonio Panzeri. Sono sospettati di essere intervenuti politicamente con i membri del Parlamento europeo per il Qatar e Marocco, in cambio di benefici. Adesso voi direte Marocco? Anche il Marocco è in semifinale. Sarà un caso? Gobmloddo? Ma vai a sapere.

La cosa divertente è che nelle loro case sono stati trovati “sacchi di soldi in contanti” che superavano le centinaia di migliaia di euro. Un bel paradosso proprio nei giorni in cui tutti i tromboni europei si affrettavano a criticare l’innalzamento del tetto dei contanti in Europa che sta predisponendo il governo Meloni. Abbiamo allora definito che il tetto ai contanti funzionerà così: 10.000 euro per i cittadini italiani, 24.000 euro per il cane della Cirinnà e 500.000 euro per i parlamentari europei. Penso andrà bene a tutti senza rodimenti.

La Scala di Giorgia

Il presidente Mattarella alla prima della Scala

Ne prenderà certamente atto la Meloni che in questi giorni è stata indisposta. Secondo me poverina è crollata, gira senza sosta da quando è stata eletta. Ma fortunatamente ha avuto il tempo di presenziare alla “Prima” della Scala di Milano. È stata il Boris Godunov di Modest Petrovič Musorgskij l’opera scelta per l’appuntamento teatrale più importante dell’anno, la Prima della Scala. Diretta dal maestro e direttore musicale del  teatro milanese Riccardo Chailly, l’opera russa è stata un successo, con tredici minuti di applausi consecutivi dopo la chiusura del sipario. Un trionfo che è servito anche ad azzerare le polemiche per la scelta di un lavoro artistico russo come apertura della stagione scaligera. (Leggi qui: Se Mattarella deve insegnarci pure a litigare).

Infatti a proposito di rodimento di fegato le autorità ucraine in Italia si sono stracciate le vesti protestando per la scelta di un opera Russa che, a proposito di cancel culture, vorrebbero vedere al rogo come tutte le altre opere d’intelletto russe. Quest’anno però a differenza dello scorso è sembrato non fregarne veramente nulla quasi tutti si fossero pure un po’ stufati dei diktat di Zelensky che sembra diventato il re del mondo. Fino a che non si stuferanno gli americani perlomeno.

La Meloni comunque si è presentata in un bell’abito blu di Armani un po’ emozionata tipo Sora Cesira ma sempre simpatica, insieme al marito che è una specie di Ridge de noantri alto muscoloso sorridente con la mascella squadrata. E pensare che Beautyful un tempo era il soprannome di Lollobrigida.

Rodimenti personali

Il presidente Mattarella alla Scala

A proposito di rodimenti però qualcuno l’ho colto anche li. Guardando il palco reale insolitamente affollato per la presenza contemporanea del Presidente della Repubblica della Presidentessa Europea Von der Layen e della Presidentessa del Consiglio. Ora il palco reale ha tre file da cinque ed un rigido cerimoniale. Per l’occasione la prima fila era da sei alternata uomo donna. I compagni di ognuno in seconda fila dietro ai congiunti. Però stranamente Giorgia Meloni è finita ultima a destra relegata in una angoletto.

Infatti il cavalleresco Sergio Mattarella ha voluto al suo lato destro Ursula Von der Layen. Al sinistro sarebbe stato giusto fosse la Presidente del Consiglio italiano: invece ha voluto sua figlia quasi non volesse la Meloni vicino. E dopo la figlia ha piazzato un elegante Ignazio La Russa e dopo ancora è stata fatta accomodare la Meloni. Ora voglio dire con tutto il rispetto per la figlia di Mattarella, non è certamente un autorità.  Avrebbe potuto sedere dietro il Presidente come tutti gli altri congiunti e lasciare il posto legittimamente alla Meloni presidente del consiglio che così avrebbe fatto da contraltare all’altra importante donna europea entrambe ai lati di Mattarella.

Sinceramente a me ha dato un po’ fastidio, ha un po’ roso per dirla con il tema di questo articolo, perché non si è mai visto che il presidente eletto del consiglio sia relegato in un angoletto. La scusa del cerimoniale ha tacitato un po’ tutto ma forse un piccolo rodimento lo ha avuto anche Giorgia perché la legittimazione già data dagli elettori passa anche per la forma. Che poi nei cerimoniali diventa sostanza e l’ordine dei posti è una gerarchia assoluta.

Rodimento bianconero

Bianca Berlinguer Foto © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Insomma rodimento per rodimento è passata una settimana importante. Chissà quanto ha roso ad Andrea Agnelli dimettersi da presidente della Juventus. O quando ha roso al Pd sapere che il probabile candidato alla presidenza della Regione Lazio per i cinque stelle potesse essere Bianca Berlinguer, figlia del più amato leader della sinistra. Che a Giuseppe Conte però ha risposto “No grazie”.

Quanto avrà roso ai no vax la pronuncia della corte costituzionale che tra una forzature a l’altra ha giustificato l’obbligo vaccinale. E quanto ha roso a Mattarella essersi beccato il covid con Crisanti che lo ha pure rimproverato dicendo: “alla Scala senza mascherina una leggerezza”. E quanto avrà roso a Salvini l’attracco di nuovi clandestini a Salerno e la scissione interna che si profila

In tutto questo però il fagiano della settimana è quell’essere che sui social ha minacciato la Meloni di non togliere il reddito di cittadinanza altrimenti l’avrebbe accoltellata insieme alla figlia. Ecco tra tanti rodimenti legittimi e più o meno intensi della settimana, l’unico che non ha diritto di esistere è proprio questo. Perché nella vita una volta ti può andare bene, una male e roderti: ma mai bisogna superare questi limiti. In particolare nei confronti di bambini innocenti.

Ci vorrebbe la stessa pena di prometeo e per modernizzare la pena si può aggiungere un paio di cuffiette che mettono col volume a palla Fegato spappolato di Vasco Rossi giorno e notte. Ed è pure poco.

E per sdrammatizzare per ultimo cito Charles Bukowski: “A volte pensavo al fegato, ma lui non parlava mai, non diceva mai: “Smettila, tu stai ammazzando me e io ammazzerò te!” Se avessimo il fegato parlante non avremmo bisogno degli Alcolisti Anonimi.

Pensate se i fegati avessero potuto parlare questa settimana…

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