Il grande festival al posto del Consiglio Comunale (Conte della Selvotta)

I dispacci del Conte della Selvotta. Il Consiglio Comunale? Macché: un festival in aula. Il buldozzer Sebastianelli ed il Leone in fuga. Le distratte dell'aula. L'auto nuova dell'onorevole.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

FESTIVAL NATALIZIO IN AULA A CASSINO

Un venerdi di passione nell’aula del fu sindaco di Cassino Gaetano Di Biasio per un consiglio comunale al veleno in un festival di parole fuori posto nonostante il clima natalizio.

Un fine anno per CMD’A niente affatto di pace per colpa, dicono, di alcuni consiglieri ribelli e per colpa di alcuni assessori anch’essi ribelli.

Gli assenti dall’aula questa volta erano tanti da mettere paura anche al gigante buono, al secolo Carlo Maria D’Alessandro.

«Questi ribelli non vengono e mi fanno fare una brutta figura a beneficio di Petrarcone ed altri» ha pensato CMD’A in attesa che i banchi si riempissero. Invece Giuseppe Golini Petrarcone con il fido Edilio Terranova era seduto al suo posto dalle ore 9 precise come da invito.

Alla fine, dopo varie telefonate, gli assenti della maggioranza erano solo tre, ma, tolto Carmine Di Mambro impossibilitato per malattia, mancavano i consiglieri Antonio Valente e Gianluca Tartaglia. E al banco della presidenza non c’era l’assessore Nora Noury di Fdi, delusa per il mancato villaggio di Natale.

Il vice sindaco Carmelo Palombo sedeva distante dal sindaco e dal presidente d’aula. L’assessore ingegnere Paola Verde con il progetto Luce 3 bocciato in mano era indecisa se sedersi o andarsene.

Increduli gli altri assessori. Un festival.

Il già sindaco Giuseppe Golini Petrarcone annunciava al popolo: «Sindaco, noi della minoranza reggiamo il numero legale solo perché ci sono da discutere punti importanti come la Fiotech ed altri. Altrimenti saremmo andati via».”

Un boccone amaro per CMD’A: il suo Consiglio Comunale, l’aula nella quale lui doveva essere il dominus incontrastato, poteva tenersi in piedi solo grazie all’odiato Peppino, orgine di tutti i mali passati, presenti e futuri della città. Che smacco!

In cuor suo Petrarcone avrà ripensato ai dispiaceri che gli davano i suoi ribelli durante il suo mandato: ”Questi sono più scellerati dei miei. Contestano già dopo pochi mesi di governo.”

 

IL BULLDOZER SEBASTIANELLI E IL LEONE IN FUGA

Ma l’apice della contestazione si è avuta quando il bulldozer Giuseppe Sebastianelli, indipendente di minoranza, ha fatto tremare l’aula tanto da mettere paura all’esterrefatto presidente d’aula Dino Secondino, reduce da un ritiro spirituale in casa ciellina, e all’assessore Benedetto Leone.

Mentre l’irruente Sebastianelli tuonava contro i due cerimonieri abbaziali (Secondino-Leone) sul curioso caso del centro anziani di via Bembo il nostro affezionato lettore CMD’A, impassibile, assisteva allo spettacolo seduto al tavolo della stampa di fronte al cronista a vita Domenico Tortolano, decano della carta stampata, che da due secoli presenzia a tali eventi comunali spesso coloriti di improperi e arricchiti da sospetti e tradimenti.

Gli astanti ascoltavano, sorpresi ma anche divertiti. In poco tempo, l’evento è diventato incontrollabile dal presidente d’aula. Che fare, per evitare il peggio. E impedire che dal massacro verbale si potesse passare a quello fisico?  Per evitare altre aggressioni verbali all’assessore Leone, il presidente decideva di… buttare la palla in calcio d’angolo: sospendeva la seduta. Peggiorando la situazione e allarmando il sindaco per l’imprevisto colpo di scena.

E Leone avrà pensato: «Tutta colpa di questi anziani che viaggiano in Jaguar e Mercedes. Che non hanno capito che io voglio fare le cose in regola».

 

LE DISTRATTE DELL’AULA

In un’aula semivuota si consumano le vendette della minoranza con una raffica di interrogazioni sui capitomboli della maggioranza: il commissariamento del centro anziani, la chiusura dell’Historiale e del teatro Manzoni, i ritardi nell’appalto dei parcheggi a pagamento e il fallito concorso per vigili urbani e la mancata bonifica dei siti inquinanti ed altro.

Le risposte dal banco della maggioranza arrivano colpevolmente stentate.

Mentre volano parole grosse molti sono i consiglieri distratti ed anche le due donne consigliere, il capogruppo di Forza Italia Rossella Chiusaroli e la candidata alle regionali Francesca Calvani. Entrambe siedono vicine, entrambe bionde, entrambe impellicciate. Chiusaroli con un look più ammaliante, Calvani più noir. Chiusaroli pensa ad una possibile vendetta politica più in là, Calvani con la testa alle imminenti elezioni.

Nel corridoio comunale passeggia il candidato maschile Pasquale Ciacciarelli.

Richiamato dalle urla comunali arriva M.A. a bordo di una potentissima Alfa Romeo con targa Eco-Liri, è un Suv Stelvio Q4, color blu elettrico. «Ho assicurato lo stipendio per un anno a due operai di Cassino»: Ipse dixit.