Fine della camomilla: Mollicone bussa alla giunta

Fine della tregua a Sora. A Mollicone il recinto della delega allo Sport risulta stretto. Vuole entrare in giunta. E chiede l'avvicendamento con Maltese. Che entrerebbe in Consiglio

La luna di miele a Sora è finita. Gli equilibri nella giunta del sindaco Luca Di Stefano si preparano a cambiare. In apparenza si tratterà solo di un avvicendamento ma il segnale politico è ben diverso. Marco Mollicone vuole contare di più, la delega allo Sport è un recinto che non gli basta: dopotutto puntava ad essere lui il candidato del centrodestra.

L’uomo forte di Fratelli d’Italia a Sora Massimiliano Bruni ne aveva pure fatto il nome al senatore Massimo Ruspandini nel corso di una cena avvenuta a Ceccano un anno prima del voto. Il patto per la candidatura si è dissolto con il passare delle settimane: se il candidato vuole fare davvero il sindaco e scavalcare anche il suo promoter politico la rottura è il minimo che possa capitare.

Un affronto che Mollicone ha fatto pagare sia Bruni che al centrodestra: candidandosi nel polo civico costruito da Luca Di Stefano, contribuendo alla sua vittoria con voti che sono stati drenati all’altro fronte.

Il recinto stretto

Luca Di Stefano

Se era ingombrante a destra, Marco Mollicone non lo è meno nella coalizione civica allargata al centrosinistra. Il sindaco Luca Di Stefano pensava di confinarlo nella delega allo Sport, tenendolo lontano dalla giunta e dagli assessorati. Cioè a distanza dal posto dove si gestisce davvero la città. Nel nome del rinnovamento e dell’età anagrafica, lì era stata messa Naike Maltese, prima dei non eletti nella lista “Adesso Tocca a Noi” allestita da Molicone.

È andata bene per sei mesi. Ora Marco Mollicone ha chiesto al sindaco di prevedere un avvicendamento: in Giunta vuole entrarci lui, lasciando il posto in Aula proprio all’attuale assessore Maltese.

Non è una faccenda interna alla lista, non è una questione amministrativa.

Contare per pesare

Marco Mollicone

Al delegato Marco Mollicone questo semestre alla camomilla non è piaciuto. Troppo soft l’avvio del mandato, troppo caratterizzato dalle piccole scaramucce di bottega come quelle sui collaboratori del sindaco pescati tra i pensionati per evitare i pagamenti, gli aumenti delle indennità, la nomina del direttore del Museo…

Vuole entrare nella stanza dei bottoni. Prendendo la delega della Maltese: Politiche sociali, Attuazione delle competenze socio-assistenziali e di integrazione socio-sanitaria, Gestione del sistema dei servizi e delle iniziative a sostegno della famiglia. 

Per il sindaco Luca Di Stefano sarà difficile dire no al suo Consigliere. Non è necessario alcun rimpasto. E gli equilibri tra le quote rosa ed azzurre sarebbero garantiti: perché oggi in giunta ci sono 3 uomini e 3 donne; resterebbero garantiti anche in caso di un rapporto 4 a 2.

Se dovesse dire di no, sarebbe solo per il timore di avere un assessore ingombrante. E poco incline alla camomilla.