Quando finisce un amore (di R. Castellano Sindici)

Il valzer dei 'grandi' elettori, tra Fratelli (coltelli) d'Italia e Forza Italia: cambia il quadro e dalla maggioranza Caligiore - Ruspandini, poco alla volta, nasce la sua stessa opposizione

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

«Quando finisce un amore così come è finito il mio/senza una ragione, né un motivo, senza niente/Ti senti un nodo nella gola, ti senti un buco nello stomaco/Ti senti un vuoto nella testa e non capisci più niente», qualcuno giura che da giorni il Fratello d’Italia, Massimo Ruspandini, ascolti Cocciante H24. Il motivo? La fine della “liason” con Giancarlo Santucci. Ma andiamo in ordine.

 

Mentre nella Contea il mercato settimanale, nonostante gli annunci a spron battuto dell’assessora al ramo e del vulcanico consigliere che l’ha condotta a sedere sulla comoda poltrona, sono fermi al palo tra un ricorso al Tar e intoppi vari (e sì, questa è proprio la giunta degli “annunci tanti, fatti pochi”. A proposito che fine ha fatto l’intitolazione della viuzza ai caduti delle Foibe? Bah misteri della Contea), va in scena la campagna acquisti in vista dei prossimi appuntamenti regionali e nazionali.

 

È dei giorni scorsi il grandioso acquisto della lista “L’altra Ceccano” che fa capo al vicesindaco Massimo Ruspandini di Fratelli d’Italia. Pare che in piazza XXV luglio sia stato costruito in tutta fretta un arco trionfale e che il vicesindaco vi sia passato sotto tra ali di folla osannanti insieme al suo nuovo generale, Andrea Maura, ex rifondarolo (la coerenza è tutto nella vita) che portava con sé il bottino di ben quattro voti, dicasi quattro. Ma la vita è come una strada e tra varianti e circuiti, tutto può accadere… anche il ridicolo.

 

A rispondere a cotanto acquisto ci ha pensato subito Forza Italia. Ieri pomeriggio la conferenza stampa del circolo forzista. Schierati dietro al tavolo, apparecchiato dal vice coordinatore provinciale (uno dei sei nel pletorico Coordinamento, ampio quasi quanto il la platea dei tesserati) Riccardo Del Brocco, c’erano il consigliere regionale Mario Abbruzzese, il coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli, il consigliere provinciale e comunale (aspirante regionale) di Frosinone Danilo Magliocchetti, il coordinatore cittadino Giuseppe Santodonato, il suo vice Rino Liburdi che fino a qualche mese fa era tra le file della maggioranza come tecnico del nucleo di valutazione del Comune targato “Né destra, né sinistra, né affari”.

 

Insomma uno schieramento da grandi eventi. L’uomo da novantanove voti di Massimo Ruspandini, primo dei non eletti de “L’Altra Ceccano”, Giancarlo Santucci ha salutato i Fratelli d’Italia ceccanesi di cui era coordinatore cittadino ed è entrato in un altro coordinamento, questa volta provinciale, quello di Forza Italia.

 

In sala molti volti noti della politica cittadina, quelli dai voti pesanti. Fabio Giovannone, primo dei non eletti di “Noi per Ceccano”, due ex consiglieri di maggioranza Angelo Aversa, grande portatore di voti nella lista “Caligiore sindaco” e ora passato tra le file della minoranza come indipendente, insieme a Mauro Roma (ex amore del vicesindaco e arrivato primo della sua lista), Pino Malizia anche lui ex consigliere di maggioranza con la lista civica Nuova Vita e ora tra i banchi dell’opposizione. Insieme a lui anche Enrico e Gaspare Ferri (ideologi della lista incubo del vicesindaco, visto che pesca vota nel suo bacino elettorale, quello residente nella via ribattezzata “più dossi che buche”.

Pare che sia entrato in Forza Italia anche Roberto Del Brocco, area di provenienza, la stessa di Santucci. È stato visto in sala anche Valentino Trotta, altro bel pacchetto di voti, ultimamente vicino al presidente del consiglio comunale, Marco Corsi. Con lui anche Pietro D’Annibale, un passato in An di cui è stato consigliere comunale negli anni ’90, poi allontatosi, sembrerebbe per divergenza di vedute con il leader Maximo, e divenuto assessore ai lavori pubblici nella giunta socialista di Antonio Ciotoli e consigliere con la sindaca Manuela Maliziola nel 2012.

 

«Torno a respirare – ha detto ieri Santucci – torno a lavorare sereno dentro logiche politiche che premiano chi prende voti». Una stilettata a quello che apostrofa come «il governo dei non eletti».

 

Alla presentazione di Santucci arriva anche un messaggio di auguri del consigliere di minoranza Filippo Misserville che nella parte finale recita così: «Non posso che rivolgere a Giancarlo e a chi sarà suo compagno di viaggio i miei migliori auguri per l’inizio di questo nuovo, bello, difficile e ambizioso cammino da percorrere, tutti insieme, verso il futuro della città di cui siamo figli».

 

L’opposizione anticaligiore sta serrando i ranghi e l’originalità scaturisce dal fatto che nasce nel suo stesso seno. La maggioranza continua a perdere voti pesanti, un’emorragia inarrestabile. Per oggettività di cronaca bisogna però ricordare, che ora Ruspandini ha recuperato Roberto Savy primo dei non eletti della lista Caligiore, lo stesso Savy che per parecchi mesi era andato a “sparlare” dei suoi alleati a destra e a manca. Ma a volte in politica si ci si rinnamora, soprattutto se, come dicono le malelingue, al figliol prodigo è stata promessa, nell’ultimo anno di consiliatura, la testa di un’assessora di maggioranza. Il suo posto lo dovrebbe prendere Ginevra Bianchini (sempre lei), lasciando libera la poltrona di consigliere proprio a Roberto Savy

 

…Ma di chiacchiere se ne fanno tante, o no?