Fca, Buschini porta al Pd il primo applauso degli operai dopo anni di gelo. Ed il risveglio del M5S

Cosa vuol dire l'annuncio fatto dal presidente del Consiglio Regionale sull'Area di Crisi Complessa. E perchè non è fuffa. Cosa rischia. La preoccupazione della Fiom. Il risveglio del M5S. Ora capisce che invece di dare i bonus era meglio incentivare la rottamazione

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Solo chiacchiere e promesse da politico. Che sono più inaffidabili di quelle fatte dai marinai. Alle parole dette ieri da Mauro Buschini ai delegati della Fiom Cgil potrebbe essere appiccicata senza indugio l’etichetta della fanfaronata politica. Cassino è stata abituata per anni a questo modo di fare: agli annunci roboanti ed alle promesse stratosferiche, puntualmente tornate con i piedi per terra il giorno dopo le elezioni.

Ci sono però tre elementi ad attribuire una patente di credibilità e concretezza all’anteprima data nelle ore scorse al sindacato: quando l’esponente del Pd ha annunciato la sua intenzione di presentare un‘istanza con cui estendere alle industrie del Cassinate i benefici previsti per chi si trova da Ceprano a Fiuggi nell‘Area di Crisi Complessa.

L’incontro della Fiom a Cassino

I tre elementi sono: 1. A dirlo è stato il Presidente del Consiglio regionale del Lazio; 2. È uno dei collaboratori più vicini al governatore Nicola Zingaretti. Se non mantenesse a strettissimo giro la promessa ci perderebbe la faccia prima la Regione e con lei Zingaretti. 3. Buschini l’ha detto a Michele De Palma che non è uno qualsiasi ma il Segretario nazionale dei Metalmeccanici Cgil ed è responsabile Automotive, vicinissimo alla segretaria generale Fiom-Cgil Francesca Re David; è uno che se in una conferenza stampa dicesse “Buschini è un cialtrone” moltissimi non dubiterebbero delle sue parole.

Per questo Buschini non può permettersi di andare in giro a promettere fanfaronate. È la stessa cosa accaduta il mese scorso quando il vice presidente Daniele Leodori ha garantito il suo impegno per cambiare la legge sui Saldi: dieci giorni dopo quell’impegno la Legge era già stata corretta in Commissione, inserita all’OdG, portata in Aula, discussa ed approvata.

Significa allora che se Buschini ha annunciato che presenterà un’istanza quella richiesta verrà approvata. E l’estensione dell’Area al Cassinate si farà. Perché impegna uno dei generali nello Stato Maggiore regionale del Governatore.

Estendere l’Area di Crisi Complessa dal Nord della provincia fino al Cassinate significa che la situazione industriale si è fatta drammatica. E per contrastarla si può accedere ad una serie di benefici che incentivano gli investimenti.

L’appello di Gatti

Michele De Palma e Donato Gatti

L’incontro con i delegati Fiom è avvenuto in una location insolita, la Villa Comunale di Cassino: scelta obbligata dalla necessità di garantire il distanziamento anti contagio.

Il segretario della Fiom Cgil Donato Gatti aveva lanciato un appello alle istituzioni politiche, a tutti i livelli, ad essere presenti all’iniziativa. Perché la situazione industriale è drammatica, i segnali di ripresa tardano ad arrivare: nel settore dell’Automotive soprattutto, nel Cassinate in particolare. Il sindacato ne ha parlato l’altro giorno a Montecitorio. (leggi qui Fca ed i numeri drammatici. Fiom a Montecitorio. A Cassino si riunisce l’attivo).

La risposta all’invito di gatti non è mancata. Il Comune di Cassino è stato rappresentato dal sindaco Enzo Salera, dal presidente del Consiglio Barbara Di Rollo e dai consiglieri Rosario Iemma, Arianna Volante e Fausto Salera. Per la Regione Lazio, oltre al presidente della Pisana Mauro Buschini c’era il consigliere di opposizione Loreto Marcelli (M5S). E sempre dal Movimento Cinque Stelle si è tornati a vedere in città un deputato: l’onorevole Enrica Segneri.

Tante parole, un solo Ordine del Giorno

I rappresentanti delle istituzioni presenti all’iniziativa della Fiom Cgil

Molte parole, tanto calore umano e solidarietà. Tutti hanno detto al Segretario Nazionale Fiom di essere vicini ai lavoratori Fca ed a tutto l’indotto di Cassino.

Nessuno però si è presentato con un testo di legge, un documento politico, una mozione o qualsiasi altra cosa potesse dare concretezza a quelle parole. Tranne Mauro Buschini.

Che ha annunciato: “Lunedì mattina depositerò in Consiglio regionale un ordine del giorno che chiederà al presidente Zingaretti di sollecitare il ministro per attivare immediatamente un Tavolo. Alla luce di questa iniziativa noi dobbiamo portare fuori con forza, con chiarezza, quello che sta accadendo e che pensiamo possa accadere perchè è ovvio che su questo tema di Fca ci giochiamo il futuro del territorio“.

Quindi ecco l’annuncio: “Nello stesso ordine del giorno sarà importante inserire il prolungamento dell’area di crisi sapendo che quello è un modo per attrarre un investimento, per pensare ad ammortizzatori sociali con maggiore certezza».

Dopo secoli di distanza e di gelo, dopo gli insulti di tre anni fa rivolti dagli operai agli esponenti Dem tornati a fare volantinaggio davanti allo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano, Mauro Buschini si prende gli applausi dei lavoratori Fiom.

La sfida alla burocrazia

Mauro Buschini

Buschini evidenzia che c’è bisogno di andare oltre le quattro settimane di cassa in deroga già previste. Chiede certezze per gli ammortizzatori sociali. Invoca l’impegno di tutti perché «so bene che si tratta di una sfida contro la burocrazia ma è altrettanto vero che la burocrazia non può essere la scusa che si porta davanti ad ogni problema».

Il tavolo con Fca in Regione Lazio può essere fondamentale per annusare il futuro. Da un tavolo analogo in Regione Piemonte si venne a sapere che Fca congelava i suoi investimenti in Italia a causa della norma che introduceva Ecobonus ed Ecotassa.

«Chiederemo di aggiornare noi Regione su quali sono gli investimenti che si stanno facendo a fronte degli investimenti che noi stiamo facendo. Quando io ero assessore all’Ambiente a fronte di investimenti che noi abbiamo fatto era stata data la certezza che quello di Piedimonte sarebbe diventato lo stabilimento green sul quale concentrare le innovazioni. Ecco, noi dobbiamo arrivare a quell’appuntamento e su questo ci deve essere certezza».

Cita il tavolo di un anno fa in Regione. Ricorda che lì Fca promise la conferma di tutte le cose che erano scritte nel piano industriale: “ma così non è stato. Allora occorre alzare la voce, occorre che lo facciano i lavoratori, che lo faccia il sindacato, ma che lo facciano anche le istituzioni“.

Alla fine il M5S inizia a capire

Enrica Segneri

L’inizio delle difficoltà per l’Automotive italiano coincide con l’introduzione di Ecobonus ed Ecotassa voluti dal governo formato da Lega e Movimento 5 Stelle, il Conte 1. Nessuno di loro ascoltò le voci che arrivavano dal territorio. Spiegavano che Fca aveva bisogno di un anno per avere in listino i motori capaci di intercettare quei benefici. Meglio sarebbe stato incentivare una rottamazione massiccia che avrebbe portato benefici anche alle casse dello Stato oltre che all’ambiente. Nulla.

Oggi il Movimento 5 Stella sembra iniziare a capire ciò che il cassinate tentava di dire quando ancora si era in tempo.

Lo lascia intuire l’onorevole Enrica Segneri. Ha spiegato: “Io seguo la vicenda da Fca sin da quando sono stata eletta. Fca ha un indotto importantissimo in Italia ma è un’azienda non più italiana”. Perplessità tra i lavoratori: loro hanno come sede di lavoro Piedimonte San Germano e le macchine le hanno sempre fatte lì. Se poi Fca si fa tassare gli utili dov’è più conveniente basta che i parlamentari italiani facciano una norma simile a quella olandese.

«Questa situazione ci ha messo in difficoltà per questa ultima vicenda che riguarda il prestito: ma abbiamo chiesto che tutti i soldi del prestito vengano investiti sugli stabilimenti italiani». Nessuno ha spiegato che lo Stato non presta un bel niente, i soldi li mette una banca, lo Stato fa solo da garante. Ed i soldi non andranno sugli stabilimenti italiani: andranno a pagare i fornitori, le concessionarie, l’indotto.

Poi l’annuncio sul bonus: «Stiamo anche cercando – dice l’onorevole Enrica Segneridi rivedere l’articolo 44 del Decreto Rilancio per estendere i bonus non solo per veicoli ibridi ed elettrici ma anche per i veicoli euro 6: questo permetterebbe al settore dell’automotive e soprattutto a Fca – anche se rispetto ad altri marchi è un po’ indietro per quel che riguarda l’innovazione – di riprendere le vendite degli autoveicoli».

La preoccupazione di Fiom

Fca Cassino Plant

Il sindacato è preoccupato. Lo hanno detto con chiarezza il segretario nazionale Fiom Michele De Palma, il coordinatore nazionale Simone Marinelli ed il segretario generale Fiom-Cgil Frosinone-Latina Donato Gatti.

«Lo stabilimento Fca Cassino Plant non solo dà lavoro ai lavoratori diretti e della componentistica ma anche ad altre centinaia di attività. Questa è una realtà importante, il prolungarsi della crisi porterebbe non solo metterebbe in discussione il lavoro e l’economia ma anche il futuro dei giovani della provincia che rischiano la disoccupazione. Positivi gli interventi e gli impegni assunti dalle istituzioni e dalle forze politiche presenti, ma è necessario accelerare. Non c’è più tempo, il Governo deve assumere il settore automotive come strategico e convocare le parti sociali».

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