Fiordalisio riunisce la famiglia: aderendo a Fratelli d’Italia

Il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio passa con i Fratelli d'Italia. Era uscito dalla galassia Dem contro la quale non aveva esitato a schierarsi per difendere l'ambiente del suo Comune. L'operazione di allargamento costruita da Massimo Ruspandini.

Due anni lontano dai Partiti. Convinto che non facessero per lui. Deluso dall’esperienza fatta nel Pd, per il silenzio e l’isolamento sperimentato sulla sua pelle. Quando l’altra sera Lucio Fiordalisio, sindaco di Patrica, già dirigente provinciale del Partito Democratico, ha annunciato ai suoi Consiglieri la decisione di passare a Fratelli d’Italia, nessuno ha battuto ciglio. Anzi: gli hanno battuto le mani. I più leali gli hanno mandato cosa ci facesse uno come lui nella galassia Dem.

La delusione di Fiordalisio per i Dem

Il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio

Lucio Fiordalisio stava nel Pd perché aveva creduto in quel Partito Democratico. Che si allargava al centro, ridefiniva i suoi orizzonti, prometteva di impegnarsi su temi come l’ambiente e lo sviluppo. Sono temi che il sindaco di Patrica ha sempre messo al centro del suo progetto. Scomodo. Perché elaborato in anni nei quali non era ancora arrivata né Greta né la Circular economy. E Fiordalisio è quello che ha detto no subito ai progetti ritenuti poco eco friendly.

O ha anticipato troppo i tempi o stava nel posto sbagliato. Perché nel Pd si è spesso ritrovato solo. A lanciare battaglie politiche proprio contro quella Regione Lazio guidata dal centrosinistra del quale lui per primo era esponente.

Nonostante la tessera del Pd in tasca, il ruolo di coordinatore della Segreteria provinciale del Partito, il sindaco di Patrica è sceso in piazza senza problemi contro la Regione Lazio e contro la Provincia di Frosinone. Entrambe a guida Pd. Non ha esitato a prendere posizioni pubbliche molto forti contro i vertici regionali del Pd. Ha messo la faccia in denunce pubbliche, video social, documentazione tecnica. Fino a lanciare l’hasthtag Rispettoperquestaterra.

Alla fine ne ha preso atto: il Pd non era casa sua. Ha salutato e senza fare troppe polemiche è tornato alla sua radice civica, concentrandosi sul governo della sua città. (Leggi qui Pd, fuga dalla reggenza: Fiordalisio sbatte la porta).

La nuova passione

Ha puntato sulla cultura. Ricordando che a Patrica c’è il monte del quale Dante Alighieri parla nella Divina Commedia. E così, approfittando di una pandemia che ha bloccato tutto, lui invece ha accelerato i lavori per costruire il percorso destinato ai turisti, ha sviluppato le strutture per i viaggiatori. In pochi anni Patrica ha riscoperto Palazzi storici in abbandono, inauguratop nuovi impianti sportivi, un Polo Scolastico che vedrà tra qualche mese l’inizio dei lavori.

Massimo Ruspandini e Lucio Fiordalisio

L’addio al Pd ha lasciato del tutto indifferenti i suoi elettori: lo conferma la rielezione bulgara alle scorse elezioni comunali: confermato sindaco con quasi il 90% dei consensi. Nonostante il silenzio e l’isolamento della Politica Provinciale e Regionale.

A proporgli una nuova passione di bandiera è stato il senatore Massimo Ruspandini. Lo ha fatto agendo in maniera del tutto opposta al Pd. Per mesi Fratelli d’Italia ha chiesto a Lucio Fiordalisio input e suggerimenti sulle tematiche ambientali, bilanciando interrogazioni, mozioni, ordini del giorno, sulla base delle sensibilità che arrivavano dai territori e tra questi soprattutto Patrica.

Poco alla volta, Fiordalisio si è ritrovato all’interno della sua nuova comunità. Diventando uno dei sindaci dell’Ambiente, reclamando una normativa sulle emissioni odorigene, criticando l’assenza di una pianificazione equa degli impianti che trattano rifiuti.

L’altra sera l’annuncio. Senza scomuniche e senza eresie.

La strategia Ruspandini

L‘abbraccio dei Fratelli d’Italia a Lucio Fiordalisio rientra in una precisa strategia dell’inclusione varata da Massimo Ruspandini. È quella voluta da Giorgia Meloni: allargare il Partito, renderlo inclusivo, aprirsi alle sensibilità di destra che non si sentono rappresentate dalle altre sigle.

È così che in pochi mesi ha portato sotto la bandiera di FdI figure come Alfredo Pallone (storico coordinatore regionale del Popolo delle Libertà quando sfiorava il 40%), Mimmo Fagiolo (già vice coordinatore provinciale della Lega), Antonello Iannarilli (già deputato, presidente della Provincia, assessore e consigliere regionale, figura storica di Forza Italia), Alessia Savo (per una manciata di voti mancato Consigliere regionale per la Lega e prima vice coordinatore provinciale di Forza Italia). Sta dialogando con altri amministratori della provincia.

Meloni e Ruspandini.

Con l’arruolamento di Lucio Fiordalisio continua la visione orizzontale del Partito ed inizia la campagna di adesione tra i sindaci. Soprattutto quelli con una visione Meloniana del conservatorismo ecologico. Il sindaco, infatti sta investendo con convinzione su un turismo itinerante e di mobilità sostenibile, riscoprendo Antichi Sentieri e mulattiere.

Una scelta che, oltre a dare una nuova casa politica a Fiordalisio, riunisce di nuovo la famiglia: lui e Ruspandini sono cugini. Politicamente sono tornati insieme.

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