Sessantamila tonnellate di rifiuti ospedalieri per una nuova azienda a Cassino

Si chiama Fiotech è una srl ed opera nel campo dello stoccaggio e trattamento di rifiuti ospedalieri. Pericolosi e non pericolosi. Sta aprendo a Cassino: il capannone è nella zona industriale di via Cerro Antico.

E’ lì che l’azienda si prepara a svolgere le sue attività. Quali? Messa in riserva dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo. Poi provvederà alla triturazione e sterilizzazione prima di inviarli ad altri impianti.

Non solo. Prevede di lavorare (per l’eliminazione o il recupero) di rifiuti classificati come pericolosi. E di stoccare rifiuti pericolosi non a rischio infettivo in attesa di avviarli agli impianti idonei a riceverli.

In pratica? Rifiuti dei reparti di Maternità degli ospedali e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani e negli animali. Poi rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni. Inoltre, sostanze chimiche classificate come pericolose o contenenti sostanze pericolose, medicinali citotossici e citostatici.

A Cassino però non sarà possibile trattare rifiuti taglienti (ad esempio i bisturi) o pungenti (aghi e siringhe). E nemmeno potranno essere lavorati tessuti, organi e parti anatomiche non riconoscibili. La documentazione non prevede nemmeno la possibilità di lavorare residui di sostanze psicotrope e stupefacenti.

Più nel dettaglio. Si lavoreranno in particolare Assorbenti igienici, pannolini pediatrici, pannoloni, bastoncini cotonati per colposcopia e pap test, bastoncini oculari non, cannule e drenaggi, cateteri (vescicale, venosi, arteriosi, per drenaggi pleurici) raccordi, sonde, circuiti per circolazione extracorporea; deflussori, fleboclisi contaminate. Filtri di dialisi, filtri esausti provenienti da cappe;
guanti e materiale monouso: pipette, provette, indumenti protettivi, mascherine, occhiali, telini, lenzuola, calzari, soprascarpe, camici. Materiale per medicazioni: garze, tamponi, bende, cerotti, lunghette, maglie tubolari. Sacche (per trasfusioni, urina, stomia, nutrizione parenterale). Set di infusione, sonde rettali e gastriche. Sondini nasogastrici, per broncoaspirazione, per ossigenoterapia.

Tutto legale. Tutto già autorizzato. La Regione Lazio ha dato il via libera all’azienda già da due anni. Lo ha fatto con la Determinazione G00476 del 26 gennaio 2015. E’ il documento con cui si autorizza «la realizzazione dell’impianto funzionale allo stoccaggio dei rifiuti sanitari pericolosi e non pericolosi nel comune di Cassino (FR)».

Nel corso di questi due anni sono state perfezionate tutte le pratiche per le concessioni, acquisita ogni documentazione necessaria. L’impianto è già stato realizzato. Lo compongono tre unità indipendenti. E’ stato progettato per la triturazione e sterilizzazione dei rifiuti infettivi attraverso il vapore ad alta pressione. E per le operazioni di solo stoccaggio dei rifiuti non infettivi, pericolosi e non pericolosi.

Quanto stima di lavorare la Fiotech a Cassino? Nelle sue previsioni si parla di uno smaltimento complessivo pari a 60mila tonnellate all’anno di rifiuti sanitari. Suddivisi in questo modo: 12.375 tonnellate di rifiuti pericolosi classificati “a rischio infettivo” da sottoporre a trattamento. Le altre 47.625 tonnellate sono di rifiuti pericolosi “non infettivi” e “non pericolosi” da destinare al solo stoccaggio.

Non brucerà rifiuti. L’impianto non risulta progettato per utilizzare un inceneritore. Punta invece sul vapore ad alta pressione. Nell’elenco dei macchinari risulta un impianto 550 Kg/h con tanto di garanzia di conformità alle direttive dell’Unione Europea: niente fumi, niente polveri nell’aria dovute ai processi di combustione. E nemmeno nessun allacciamento alla rete fognaria.

Chi saranno i clienti della Fiotech? Gli ospedali pubblici, le cliniche private, i laboratori di analisi…

In municipio a Cassino giurano di non saperne niente.

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