Fischi e fiaschi della settimana XLVII 2021

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana XLVII. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana XLVII. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

FISCHI

FRANCESCO DE ANGELIS

Francesco De Angelis

Ha portato nel Campo Largo, presidiato dal Pd, Frosinone in Comune di Stefano Pizzutelli, Possibile, Demos, La Sinistra, Italia Viva. Ha iniziato il confronto con il Movimento Cinque Stelle e ha ottime possibilità di riuscire ad aprire un “canale” anche con Articolo Uno. Contemporaneamente continua a lanciare messaggi a Socialisti e Azione affinché riuniscano il fronte del centrosinistra.

Francesco De Angelis a Frosinone vuole vincere e per ottenere il risultato ha la necessità di stipulare intese anche con le liste civiche che provengono dal centrodestra, prima fra tutte quella di Gianfranco Pizzutelli.

Ha continuato ad insistere pure sulla necessità di celebrare le primarie per la scelta del candidato sindaco. Anche in questo caso per allargare il più possibile la base elettorale dell’alleanza. Contemporaneamente il Pd si presenta unitariamente alle Provinciali.

Trascinatore.

CLAUDIO FAZZONE

Claudio Fazzone

In provincia di Latina sta facendo capire a Lega e Fratelli d’Italia che lui è l’ago della bilancia, sia al Comune capoluogo che alla Provincia. (Leggi qui Nasce la nuova maggioranza per Comune e Provincia).

In Ciociaria ha seguito la vicenda della presentazione della lista dei candidati al consiglio provinciale, affidandosi soprattutto ai tre sub coordinatori.

Gli “azzurri” saranno in campo con una lista e con il simbolo. Il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale del Partito, sa che in prospettiva il Basso Lazio potrà rappresentare la sua roccaforte elettorale. Considerando l’accorpamento dei collegi dovuti al taglio di 345 seggi derivante dal referendum.

Forza Italia alle provinciali ha bisogno di un risultato importante in Ciociaria, anche per far capire agli alleati che i giochi non sono scontati a nessun livello: dal candidato sindaco di Frosinone alle designazioni per Camera, Senato e Regione.

Doppio messaggio in codice.

PASQUALE CIACCIARELLI

Pasquale Ciacciarelli

Alterna “blitz” a silenzi prolungati. Un mix perfetto per far capire che nella Lega sarà necessario fare i conti con lui ad ogni livello. E se alle Provinciali il suo candidato di riferimento, Luca Zaccari, arriva davanti a tutti nella lista, allora per il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli si apriranno spazi enormi.

Nel Carroccio c’è naturalmente la posizione di Nicola Ottaviani, sindaco e coordinatore provinciale. E ci sono le strategie dei parlamentari Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi e Gianfranco Rufa. Ma sul territorio c’è anche e soprattutto Pasquale Ciacciarelli, che si già preparando alle regionali.

Nel Carroccio hanno provato in tutti i modi a metterlo sotto scacco per le vicende di Sora. Ma le cose sono andate diversamente e adesso è Ciacciarelli a sferrare l’offensiva.

Sette vite.

FIASCHI

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Ancora una volta sui temi legati alla pandemia il Capitano della Lega ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Ingoiando il rospo del Super Green Pass per evitare uno strappo non soltanto con l’ala governativa del Partito guidata da Giancarlo Giorgetti, ma anche con i Governatori che invece sono schierati sulla posizione di misure più dure e restrittive.

Davvero non si capisce chi glielo fa fare, quando sa che non ha margini di manovra. Una posizione che peraltro non giova al Carroccio neppure sul fronte dei sondaggi. Matteo Salvini non ha alternative al sostegno al governo guidato da Mario Draghi.

Cercare di smarcarsi per poi rientrare nei ranghi non è il massimo sul piano politico. E neppure su quello della comunicazione.

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Un’altra settimana, l’ennesima, caratterizzata dalla netta percezione che a effettuare le scelte politiche del Partito è in realtà il ministro degli esteri Luigi Di Maio.

La vicenda delle nomine Rai ha lasciato il segno, soprattutto perché Conte, dopo aver annunciato la linea durissima, ha corretto la rotta. Esponendosi alla sciabolata di Beppe Grillo, che lo ha definito specialista in penultimatum. E’ evidente a tutti che nei Cinque Stelle in pochissimi ne riconoscono la leadership.

Ma lui continua come se nulla fosse. Per un motivo semplice: provare a dare una scossa nel 2022, magari perfino con le elezioni anticipate. Perché poi nel 2023 è complicato che Giuseppe Conte possa avere ancora un ruolo del genere.

Destinato al logoramento.

SILVIO BERLUSCONI

Silvio Berlusconi (Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Come ha detto il suo storico avversario Romano Prodi (che lo ha battuto due volte), il fondatore e leader di Forza Italia non ha i numeri in Parlamento per poter essere eletto presidente della Repubblica.

Eppure Silvio Berlusconi continua lungo questo percorso. Ed è convinto. Quando invece appare fin troppo chiaro che né Matteo Salvini né Giorgia Meloni intendono andare fino in fondo.

Il suo è semplicemente un nome di bandiera e di trattativa. Francamente con la storia che ha, Silvio Berlusconi meriterebbe rispetto da parte di tutti i protagonisti della vita politica italiana. Comprensibile che per lui il Quirinale rappresenti un traguardo storico. Ma le condizioni non ci sono. E forse è arrivato il momento di pensare maggiormente a Forza Italia che non a sogni irraggiungibili.

Poco realistico.