Fischi e fiaschi della settimana XXX 2021

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

FISCHI

CAMILLI-ACAMPORA

Giovanni Acampora

Il presidente di Unindustria Angelo Camilli ha perfettamente intuito le opportunità della fiscalità di vantaggio per quanto riguarda le imprese delle province di Frosinone, Latina e Rieti. Per questo ha parlato di opportunità da non perdere, anzi da rilanciare e perfino da “coccolare”.

Gli sgravi fiscali, agganciati alle prospettive del Pnrr, possono davvero fare la differenza e mettere la Ciociaria in campo di… rilancio. (Leggi qui Un tesoretto a De Angelis per tentare Stellantis).

Il numero uno della Camera di Commercio Giovanni Acampora ha messo sul piatto, in più, 6 milioni di euro per le imprese delle province di Latina e Frosinone. Rendendosi conto che mai come in questo momento non servono chiacchiere, ma risorse. E stabilendo un principio: i soldi delle imprese devono ritornare alle imprese.

Imprenditori.

DE ANGELIS-DURIGON

Francesco De Angelis e Claudio Durigon

L’asse di ferro si era già palesato sul Consorzio industriale regionale unico. Sulla fiscalità di vantaggio però è emerso con ancora più nettezza.

Il merito dell’intuizione e poi della presentazione del provvedimento che riporta la Ciociaria al centro delle possibilità di sviluppo industriale è di Francesco De Angelis in primis e poi dei deputati del Pd Claudio Mancini e Fabio Melilli. Ma il sottosegretario al Mef della Lega Claudio Durigon, insieme al ministro per il sud Mara Carfagna, ha avuto il merito di accelerare e spingere dove bisognava farlo. Dimostrando propensione al gioco di squadra.

Di Francesco De Angelis cosa dire? Un successo politico dietro l’altro. E’ lui il politico più rappresentativo e potente della Ciociaria.

Asse di merito.

DIURNI-BIANCHI

Riccardo Bianchi

La presidente di Unindustria Frosinone ha finalmente squarciato il velo di ipocrisia che soffoca questa terra. Miriamo Diurni ha detto che i talebani del no e gli oppositori a prescindere bloccano ogni tipo di sviluppo del territorio, mettendo in campo proteste sulla voglia di apparire più che sulle documentazioni scientifiche. (Leggi qui «Sviluppo frenato dagli oppositori a tutti i costi: basta»).

Facendo riferimento soprattutto a quello che sta succedendo in questo momento con gli impianti di trattamento dei rifiuti e, in particolare, dei biodigestori. Impianti sicuri che possono diventare un volano per l’occupazione e il risanamento ambientale. Ma i pasdaran del no a prescindere sono in trincea.

Riccardo Bianchi, presidente e amministratore delegato di AeA, ha annunciato la trasformazione di una società che presto avrà un importante partner privato. Aggiungendo che AeA è parte lesa degli episodi di sversamenti di attentati all’ambiente che quotidianamente prova a sventare. (Leggi qui Caccia ai pirati dell’ambiente: AeA e la rivoluzione green).

Attributi da vendere.

FIASCHI

GIUSEPPE CONTE

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Otto ore di trattative febbrili (nella versione di Rocco Casalino) che nella vulgata di Luigi Bisignani in realtà è stato un quarto d’ora, poi l’ex premier ha chiesto un salottino per alcune ‘chiamate urgenti’, facendo credere di essere stato ore ed ore a trattare con Draghi.

Comunque sia andata, al termine di quel confronto (otto ore o 15 minuti che sia durato) impostato secondo la strategia di Rocco Casalino, il Movimento Cinque Stelle ha dato il via libera alla riforma della giustizia di Marta Cartabia.

Ma attenzione, in Parlamento i pentastellati potrebbero provare a piantare una grana ogni mezzo minuto. Perché il leader della Lega Matteo Salvini ha ragione quando dice che l’unico obiettivo di Conte è mettere in difficoltà Mario Draghi.

D’altronde il rancore politico e il rosicamento galattico sono impressioni immediate che tracimano ogni volta che Giuseppe Conte fa una considerazione. Però Salvini ha ragione pure quando aggiunge che almeno la metà dei parlamentari a Cinque Stelle voterebbero perfino un Governo Topolino pur di non andare a casa. E che quindi si voterà nel 2023.

Ma lui, Giuseppe Conte, continua a sognare Palazzo Chigi. Come se fosse un lascito testamentario. Attenzione: Giuseppe Conte non è mai stato eletto da nessuno, si è trovato nei posti chiave a sua insaputa.

Forrest Gump.

DAVIDE BARILLARI

Il post di Davide Barillari

La pistola puntata come fosse una roulette russa e poi il riferimento al vaccino che rappresenta, per Davide Barillari, un salto nel buio. Il consigliere regionale ex Cinque Stelle non finisce di stupire in senso negativo. Ma ci siamo abituati. (leggi qui La roulette russa di Barillari: vaccinarsi è come spararsi).

La verità però è che a molti altri non vengono consentiti certi spettacoli da Cabaret di quarta fila. Lui va avanti come se nulla fosse, magari pensando anche di essere simpatico, bravo, alternativo e, come si dice il toscano, “ganzo”.

Rimane un mistero il perché è stato candidato presidente della Regione Lazio nel 2012. Ma ormai è acqua passata. Al di là degli effetti speciali, però, Davide Barillari, non riesce più ad incidere sul piano politico. Inoltre, iniziative come quella descritta non fanno un buon servizio neppure ai no vax.

E poi è anche un pessimo attore: prima di portare sul palcoscenico del web la sceneggiata della roulette russa avrebbe potuto almeno studiare i fondamentali della balistica. Avrebbe imparato che i nobili russi tentavano la sorte puntando su vita e morte facendo girare il tamburo rotante della pistola e poi premendo il grilletto; quella che Barillari impugna è la riproduzione di una semiautomatica, pertanto senza tamburo.

Pirotecnico e approssimato.

ENRICO MICHETTI

Enrico Michetti (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Ha abbandonato il dibattito con gli altri principali candidati a sindaco di Roma, cioè Roberto Gualtieri, Virginia Raggi e Carlo Calenda. Lo ha fatto dicendo che lui non partecipa alle risse. Poi però dal centrodestra, dal quale Enrico Michetti è stato candidato, sono partite delle bordate.

Più di qualcuno lo ha invitato a studiare di più, ad informarsi su quello di cui ha bisogno Roma.

Soprattutto nella Lega e in Forza Italia i dubbi cominciano ad affiorare. Al punto che Simone Canettieri su Il Foglio ha riportato le voci di un possibile ritiro in corsa per il tribuno radiofonico.

Michetti comincia a palesare qualche difficoltà di troppo nel confronto pubblico sui fatti veri e concreti. In una città come Roma questo di paga. Non è più tempo di passeggiate nei quartieri e di comizi all’insegna dell’andrà tutto bene. Enrico Michetti, però, sembra crederci.

Pacche sulle spalle.

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