Fischi e fiaschi della XX settimana 2022

Fischi e fiaschi: i fatti centrali ed i protagonisti della XX settimana 2022. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nei prossimi giorni

Fischi e fiaschi: i fatti centrali ed i protagonisti della XX settimana 2022. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nei prossimi giorni.

FISCHI

GUIDO ANGELOZZI

Guido Angelozzi

Il pastore buono si riconosce a maggio: quello è il periodo in cui si carda la lana”: la saggezza del proverbio agricolo è valida anche per il Calcio. È a maggio che si tracciano i bilanci: con la posizione finale in classifica, le richieste dal mercato per i talenti fatti crescere… La convocazione in Nazionale di Federico Gatti per lo stage della settimana prossima a Coverciano certifica la bontà del lavoro svolto dal direttore dell’area tecnica del Frosinone Calcio Guido Angelozzi. (Leggi qui Il cielo è azzurro sopra Frosinone: Gatti convocato in Nazionale).

Il difensore piemontese, scoperto in Serie C nella Pro Patria e prelevato per poco più di 150 mila euro, è letteralmente esploso a Frosinone. E a gennaio è stato ceduto alla Juve per 10 milioni di euro (bonus compresi), creando una plusvalenza milionaria, mai vista in queste latitudini.

Ma le scelte indovinate di Angelozzi non si sono limitate a Gatti. Ha valorizzato (con tanto di premio) anche l’attaccante Zerbin, arrivato in prestito dal Napoli ed ora tornato in Campania per tentare la grande avventura nella squadra azzurra. Stesso discorso per Charpentier con il Genoa e Ravaglia con il Bologna. E poi che dire delle occasioni colte volo come Canotto, Garritano, Cotali, Ricci e Lulic, ingaggiati a costo zero e che costituiscono l’ossatura del Frosinone. La stagione scorsa aveva iniziato il lavoro prendendo il giovane centrocampista Boloca dai dilettanti, diventato titolare fisso.

Insomma un’opera ad ampio respiro grazie anche uno scouting attento a tutti i campionati italiani e stranieri. Un lavoro centrale nel progetto triennale lanciato dal presidente Maurizio Stirpe che punta forte sui giovani e sulla ricerca di talenti da valorizzare. Ed Angelozzi sta portando avanti la missione con ottimi risultati. Certo qualche giocatore ha disatteso le aspettative ma quando si lavora con i ragazzi i rischi ci sono e bisogna correrli.

Il “Re del mercato”  

LUCA FANTINI

Luca Fantini

C’è lui dietro al capolavoro di equilibrio che è il Partito Democratico di oggi in provincia di Frosinone. Luca Fantini ha ereditato una Segreteria Provinciale divisa tra le componenti in guerra, con scontri quasi in ogni Circolo, scissioni palesi che hanno determinato le sconfitte in centri strategici come Ceccano e Pontecorvo. Il Pd che oggi si affaccia alle urne per eleggere il nuovo sindaco di Frosinone vede per la prima volta dopo anni tutti sotto la stessa bandiera ed uniti per lo stesso candidato sindaco; l’ascia di guerra tra Pensare Democratico e Base Riformista è stata sotterrata; c’è un processo di rinnovamento e di dialogo avviato.

La presentazione della candidatura di Mauro Buschini alle Regionali a Villa Ecetra in settimana è stata un’apoteosi: Buschini ha stupito pure gli increduli portando alla sua convention quasi mille persone ed una trentina di sindaci. Il Segretario Provinciale Luca Fantini è stato determinante: perché nel suo intervento non ha fatto discorsi di parte (viene anche lui da Pensare Democratico) ma è stato di equilibrio assoluto, evitando così di accendere inutili veleni con Antonio Pompeo e la sua Base Riformista. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 18 maggio 2022).

L’abbraccio Buschini – De Angelis

Dicono che ci sia stata la mediazione di Fantini negli interventi del vice Segretario Pd del Lazio Sara Battisti e del padre nobile Francesco De Angelis con cui è stata mandata nell’angolo più buio della soffitta la chiacchiera secondo la quale è in atto una rottura tra loro e Buschini. «Io e Mauro spesso ci siamo scontrati ed abbiamo opinioni diverse. Ma io e Mauro non ci siamo mai separati. Tanti hanno sperato che ci separassimo: ma questo non è avvenuto. Anche per la capacità di Francesco De Angelis che ha saputo tenere tutti insieme».

Più commosso De Angelis quando si volta verso il suo allievo Buschini: lo incoronò suo erede anni fa durante una celebre intervista compiuta da Alessio Porcu che tenne per 45 minuti con il fiato sospeso la Festa de L’Unità: “Il ragazzo si farà, è lui il mio erede”. L’altro giorno, nel suo intervento all’Ecetra, De Angelis si è voltato verso il direttore ed ha detto “Il ragazzo è cresciuto ed è cresciuto bene. Mauro… ti voglio bene».

L’inatteso mediatore (con la cassetta degli attrezzi).

FRANCESCO BORGOMEO

Per andare controcorrente bisogna avere la forza delle idee. Il che non è da tutti: avere delle idee, averle ben solide. Francesco Borgomeo ne ha di talmente solide e ben concepite da navigare controcorrente con l’abilità di un surfista che si fa beffe delle onde. Incurante dello strepitio della massa, affrancato dalla necessità di avere il consenso: ha il vizio di dire ciò che pensa, soprattutto se non è quello che pensa la maggioranza.

Lo aveva già fatto quando disse che occorreva un termovalorizzatore in ogni area Stellantis a partire da Cassino: sei mesi dopo è esplosa le speculazione sulle bollette di fronte alla quale molte industrie hanno dovuto fermare la produzione. L’aveva fatto anche quando disse basta ai piagnistei sull’indotto: dopo pochi mesi s’è scoperto che la maggior parte di quelle fabbriche ha solide radici e produce più per altri player che per lo stabilimento di Cassino; grazie a loro sono stati messi sul piatto 114 milioni di euro realizzando il primo Contratto di Filiera per Cassino e portando l’Ue a sbloccare i finanziamenti a Fondo Perduto.

Ora, con altrettanta forza e chiarezza ha detto che il reddito di Cittadinanza è un rischio. Perché sta insegnando ai giovani che si può avere un reddito senza fare nulla, invece la cittadinanza si paga: lavorando o imparando un lavoro o andandolo a cercare. Lo criticheranno allo stesso modo in cui fecero con la storia dell’energia e poi dell’indotto: speriamo che porti agli stessi risultati. (Leggi qui: Da Reddito di Cittadinanza a Reddito di Sfaticatezza).

Più duro di un sampietrino.

FIASCHI

VITTORIO D’ERCOLE

Daniele Natalia e Vittorio D’Ercole Foto: AG IchnusaPapers

Quello di Vittorio D’Ercole, vicesindaco di Anagni in forza alla Lega , è un flop per due ragioni. Una strettamente mediatica; l’altra più politica. Gravi tutte e due, va da sé.

Quella mediatica è così riassumibile; se parli con un giornalista, parli con un giornalista. Con tutto quello che ne segue. Lo sai, e ti assumi le tue responsabilità. Puoi scegliere di non parlare. Ma se lo fai, non puoi trincerarti dopo dietro lo schermo del “era una cosa tra amici”. Men che meno negare il tutto. Perché poi i fatti ( le parole, in questo caso) vengono fuori. E fanno male. Perchè le parole sono importanti. E vanno pesate. Prima, non dopo. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: giovedì 19 maggio 2022).

Ma la ragione politica è ancora più grave. E fa riferimento non al fatto che D’Ercole ha cercato di negare, ma a quello che aveva detto, prima di cercare di negarlo. Perché il vicesindaco, in sostanza, ha messo nei guai la sua maggioranza, ammettendo che finora si è fatto poco o nulla. Che progetti e lavori annunciati più volte sono ancora (quasi) solo sulla carta.

Non è esattamente il massimo (soprattutto se viene detto da un assessore ai Lavori Pubblici ed all’Urbanistica) per lanciare l’ultimo anno prima delle Comunali. Con una maggioranza resa obiettivamente più fragile dall’abbandono di De Luca. E dalle fibrillazioni di Naretti.

Quando si dice il tempismo.

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini

Ancorato alla disperata necessità di recuperare il consenso perduto nei sondaggi ha iniziato ad oscillare tra Governo e opposizione come una pallina del flipper impazzita tra due funghetti. Cerchiobottismo, piede in due scarpe: chiamatelo come volete. La tecnica adottata dal leader della Lega Matteo Salvini poteva funzionare con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Ma ora che l’inquilino si chiama Mario Draghi.

Il quale non ha alcun rapporto affettivo con le cifre che muovo gli indicatori dei sondaggi. Gli unici cambiamenti che lo interessano sono quelli dello spread. Che oscilla in base alla credibilità di un Paese. E nel momento in cui ne ha avuto la pazienza ben sazia delle oscillazioni da flipper di Salvini ha convocato in via urgente il Consiglio dei Ministri dicendo in 10 minuti: o entro la fine del mese approvate le riforme pattuite con l’Europa oppure siete responsabili della paccata di miliardi che avete già impegnato e che l’Europa non ci darà. Fine delle comunicazioni.

Da quel momento il Capitano si è ridimensionato al suo ruolo di sergente maggiore, ha iniziato a dire come un mantra ‘una soluzione la troveremo sicuramente‘. Se pensa che quei sondaggi gli servano per recuperare voti e consenso alle prossime elezioni in vista di un ruolo chiave nel prossimo Governo non ha capito. Chi apre i cordoni della borsa europea ed oggi ci sta tenendo a galla lo fa solo se ha di fronte un interlocutore serio ed affidabile. Mario Draghi lo è per definizione. Matteo Salvini, con questa strategia, sta dimostrando di non esserlo.

Inaffidabile.

MASSIMO RUSPANDINI

Massimo Ruspandini

Ha accesso l’iPhone ed ha registrato un’invettiva contro Nicola Zingaretti ed il governo della Regione Lazio: accusandoli di avere mentito agli elettori ciociari quando hanno annunciato la realizzazione della nuova maxi stazione ad Alta Velocità alle porte di Frosinone. Un’opera destinata a cambiare la mobilità dell’intero nord della Ciociaria: perché ridurrà ulteriormente i tempi di percorrenza da e per Roma, connetterà con un ampio parcheggio di scambio, una rete di bus per le località intorno, immetterà in un attimo su superstrada e autostrada.

Quel video, postato dal senatore della Repubblica Massimo Ruspandini, qualche perplessità l’ha innescata. Proprio per l’autorevolezza della persona che ci ha messo la faccia e la voce: uno degli emergenti di Fratelli d’Italia che occupa uno scranno a Palazzo Madama e non in una bocciofila di periferia.

A distanza di poche ore l’assessore regionale al Trasporti ha confermato che la stazione si farà e che Regione Lazio sta mantenendo i suoi impegni partecipando allo studio di fattibilità. Ad eliminare ogni dubbio ci ha pensato Ferrovie dello Stato Italiane con una nota ufficiale: la stazione annunciata da Zingaretti è tra le opere in programma ed è nella fase di studio della fattibilità.

E perché non era nel Piano delle Opere programmate da Ferrovie? L’azienda risponde che quello letto dal Senatore probabilmente è un comunicato stampa nel quale viene riportata una sintesi ma il piano al quale lui fa riferimento è ben più ampio ed è tutt’altra cosa. E soprattutto la stazione c’è.

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