Fischi e fiaschi della XXIV settimana 2022

Fischi e fiaschi: i fatti centrali ed i protagonisti della XXIV settimana 2022. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nei prossimi giorni

Fischi e fiaschi: i fatti centrali ed i protagonisti della XXIV settimana 2022. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nei prossimi giorni.

FISCHI

RICCARDO MASTRANGELI

Il turno di Ballottaggio è una partita che riparte da 0-0 ? Si. È una partita nella quale non conta il risultato del primo tempo? No, il risultato conta e pure tanto. E Riccardo Mastrangeli il primo tempo della partita giocata una settimana fa contro gli altri candidati a sindaco di Frosinone l’ha stravinta. Al punto che gli sarebbero bastate un paio di famiglie in meno al mare ed un paio in più alle urne per celebrare con la fascia da sindaco questo resoconto settimanale.

La matematica delle elezioni gli impone un secondo turno di voto che ci sarà tra una settimana. Nel frattempo la civica Lista Per Frosinone (a sostegno di Mastrangeli) mette la caparra sul risultato del primo turno e si riserva di portare al Tribunale Amministrativo i verbali dei seggi: dai conti del leader Antonio Scaccia c’è stato un errore che gli ha tolto 150 voti. Potrebbero bastare per chiudere la partita.

Ora si prepara la seconda partita. Quella che ricomincia da 0-0 e non può negare il risultato del primo turno. Perché è lì che si deve lavorare per vincere il ballottaggio. Innanzitutto quel 30% di cittadini frusinati che non è andato a votare: né per Mastrangeli, né per Marzi, né per gli altri; e che ora potrebbero partecipare.

Poi gli avversari che hanno ottenuto numeri ‘minori’ nel primo match. Riccardo Mastrangeli ha incassato l’appoggio di Alessandra Sardellitti (con 204 preferenze è stata la più votata di Azione, il Partito di Carlo Calenda) e di Mauro Vicano (il candidato sindaco che Azione sosteneva). A suo vantaggio anche due dichiarazioni di ‘libertà di voto‘: quella del coordinatore provinciale di Azione Antonello Antonellis (gli altri 340 voti della lista guidata da Sardellitti) e quella pesantissima dei Socialisti che con il vice Segretario nazionale Vincenzo Iacovissi hanno incassato un risultato molto lusinghiero. Vero che non sono dichiarazioni di appoggio ma è altrettanto vero che non lo sono nemmeno di appoggio al fronte Marzi dove ci si attendeva che andassero. Per questo sono un valore aggiunto su Mastrangeli.

Se in politica i voti si addizionino, lo diranno le urne domenica prossima. Certo è che Riccardo Mastrangeli non abbia di che rimproverarsi, la sua vittoria morale l’ha centrata. Ora vuole quella sostanziale: e per ottenerla, nulla ha lasciato indietro.

Meglio al primo turno ma ai supplementari mi diverto di più.

DOMENICO MARZI

Domenico Marzi

Il turno di Ballottaggio è una partita che riparte da 0-0 ? Si. E lui dice che vuole giocarsela tutta anche perché “finora non ho fatto campagna elettorale ma mi sono divertito”. Divertito o meno, neanche Domenico Marzi potrà evitare di tenere conto del risultato del primo turno delle elezioni Comunali di Frosinone tenuto domenica scorsa.

I numeri dicono che il suo risultato l’ha portato a casa. Doveva riuscire ad evitare che il centrodestra vincesse e le evidenze dicono che è andata così. Ora dovrà lavorare sulla forbice di consenso che va recuperata se vuole tornare a fare il sindaco di Frosinone.

Ma al di là del risultato numerico ed al di là di quello politico, a Domenico Marzi vanno riconosciuti due meriti non scontati. Uno è lo straordinario consenso personale e l’affetto che la città gli ha dimostrato: non si può negare che una fetta della mobilitazione Progressista sia dovuta al suo nome e ciò che per i frusinati rappresenta. L’altro è di avere messo a nudo tutti i limiti politici del Campo Largo ed è un segnale evidente e concreto in chiave Regionale. Perché è altrettanto un’evidenza che Azione non stia con lui nonostante faccia parte dell’alleanza Zingaretti in Regione Lazio e sieda al tavolo che sta definendo le strategie per le Regionali 2023.

Così come non ne fanno parte i Socialisti: il Segretario regionale Gian Franco Schietroma va ripetendo da anni che il suo Partito è stato emarginato dal Pd e nemmeno l’hanno mai voluto incontrare in Regione. Coerentemente non ha fatto squadra con i Dem né alle Comunali di Alatri, né a quelle di Frosinone, né lo farà al ballottaggio.

Marzi ha caratterizzato tutta la campagna elettorale su altri temi. Sulla città, i suoi deficit, le sue prospettive, le cose che ritiene non abbiano funzionato e quelle che intende fare in caso di elezione. Marzi ha fatto una campagna alla Marzi. E sa bene che il secondo tempo parte da 0 – 0 in una partita dove non si sommano le preferenze ma è Marzi contro Mastrangeli. È questo a dargli la convinzione che quella prtita la vincerà. A prescindere da tutto il resto.

Mi sento come l’Italia al Mundial 82

GIOVANNI ACAMPORA

Giovanni Acampora

La Camera di Commercio di Frosinone – Latina è l’ottava in Italia per peso economico. Ed il presidente Giovanni Acampora ha iniziato a dimostrarlo con i fatti dando spessore ad un’espressione finora rimasta solo sulla carta. A Gaeta ha tenuto la prima edizione del forum nazionale dedicato all’Economia del Mare, suscitando l’interesse dell’Unione Europea e coinvolgendo una fetta non secondaria del Governo Draghi.

Nei giorni precedenti al Forum aveva incontrato alcuni di quei ministri: non un appuntamento banale e di circostanza bensì un confronto diretto con le forze produttive del territorio. Mettendole così nella condizione di interloquire direttamente con il Governo.

Il che va aggiunto alla citazione avuta dall’Ue: il report commissionato dalla Camera di Commercio ed i suoi contenuti sono stati considerati best pratice: una cosa fatta bene e da prendere come modello.

Le due giornate di Forum non hanno rappresentato un punto di arrivo. Ma di partenza. Perché ora da quei lavori dovrà prendere forma il manifesto per il mare e la sua economia. Un documento in cui si parli di blu e verde, d’economia del mare e del green della sostenibilità su cui incanalare lo sviluppo.

Le risorse, è emerso da Gaeta, ci sono: siamo noi a non avere capito che quei fondi servono per incanalare la nostra economia sui moderni binari della sostenibilità, perché altrimenti non ci sarà un futuro. Il clima sta cambiando e quei progetti servono ad attrezzarci per evitare l’irreparabile: l‘ambiente ed il green ora sono economia. Soprattutto nel blu. E la Camera di Commercio ce lo ha detto: come si conviene ad un’ente delle suo dimensioni. È una questione di ruolo. (Leggi qui Blue Forum, il X Rapporto: un mare che moltiplica e ridisegna i confini. E leggi anche qui Si chiude il Blue Forum, Di Maio: “Un servizio all’intero Paese”)

Guarda i muscoli del capitano

FIASCHI

CARLO CALENDA

Alle elezioni Comunali di Frosinone il suo Partito è stato il protagonista del più clamoroso dei flop. Se non fosse stato per l’avvocato Alessandra Sardellitti che ci ha messo la faccia portando 200 voti suoi personali, Carlo Calenda si sarebbe esposto ad un fragoroso insuccesso politico più disastroso di quello esibito in città dal Movimento 5 Stelle.

I numeri sono chiari e non c’è giustificazione che tenga. Né che il partito è nato da poco né che non abbia fatto in tempo a radicarsi. A Roma i numeri sono stati ben diversi. È la linea politica a non andare. Questo gioco a fare il terzo incomodo per prendere gli scontenti da destra e sinistra a Frosinone non ha funzionato.

Peggio ancora. Con quale faccia siederà Carlo Calenda al tavolo dei Progressisti per disegnare l’alleanza del post Nicola Zingaretti dopo che i suoi uomini di punta si sono schierati contro il candidato progressista per eccellenza alle Comunali di Frosinone? E dopo che il suo Segretario provinciale si è schierato per la libertà di voto?

Ai tavoli non ci si siede solo per prendere ma anche per dare.

CLAUDIO DURIGON

Prima è stato Francesco Zicchieri, il vice capogruppo alla Camera ha preso cappello ed è sceso dal carroccio; venerdì è stata la volta di Paola Carnevale, Coordinatrice dell’Area Sud della Lega e responsabile del dipartimento Attività Produttive del Lazio. I voti alle Comunali di Frosinone sono stati nettamente inferiori a quelli portati da Fratelli d’Italia, in linea con un trend già visto alle scorse Comunali di Roma. Tutti spunti di riflessione per il Coordinatore regionale Claudio Durigon. (Leggi qui E anche Paola se ne va dalla Lega: sbattendo la porta).

Sia chiaro: che qualcuno saluti e vada via non sempre è un dramma. Anzi, talvolta è salutare perché si rasserena il clima interno. Ma nel suo congedarsi, la dottoressa Paola Carnevale ha posto due temi sui quali sarebbe opportuno un ragionamento. Il primo: dice di avere preso sul serio il suo impegno alle Attività produttive ma che nessuno l’ha seguita sulle linee che ha proposto; il secondo, alle elezioni Comunali di Cassino (la sua città) la Lega è stata il primo Partito della coalizione mentre a Frosinone (la città del coordinatore provinciale Ottaviani) è stato l’ultimo Partito. Al vetriolo la risposta di Ottaviani che sabato sera, dal palco, ha parlato dell’addio dato dai costosi consulenti.

Non è tanto una questione di torti o ragioni. Ma di attrattività di un Partito. Non si può essere attrattivi solo perché vincenti e con il vento in poppa nei sondaggi: bisogna esserlo soprattutto quando il vento è contrario e c’è ben poco da offrire oltre al progetto politico. Su questo va concentrata la riflessione se la Lega vuole arrestare la discesa.

Pensieri per l’ombrellone.

BEPPE GRILLO

Beppe Grillo (Foto Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

Doveva essere la forza che scardinava il sistema dei Partiti. Ne è diventato il peggiore riassunto di tutti i peggiori difetti. Del MoVimento 5 Stelle che Beppe Grillo aveva teorizzato con i Vaffa Day è rimasto solo il logo. Tutto il resto è sparito: nessuna diretta streaming degli incontri, nessun tetto a 2mila euro per i parlamentari, nessuna dimissione quando arrivano gli avvisi di garanzia agli amministratori grillini, pretesa di rimanere sulla poltrona anche dopo il secondo mandato. Nel frattempo c’è stata una serie di successi poco edificanti: dalla caccia agli scontrini per farsi rimborsare l’impossibile ai banchi con le rotelle, senza dimenticare la meteora del senatore della Repubblica Marino Mastrangeli da Cassino. E tutte le cose alle quali era stato detto no in campagna elettorale sono diventati dei si.

A Gaeta è andata in scena una divisione così netta da non far comprendere cosa abbiano in comune le varie anime grilline. La risposta è evidente: nulla. Perché nessun collante può avere una forza politica priva di un’ideologia, diventa solo un comitato di interessi. Che in questo caso è stata la caccia al Turista per Sempre con destinazione i palazzi in cui va governato il Paese. Cioè la gente che ora sta andando a tutta velocità contro la più catastrofica crisi di sistema dei tempi moderni.

Evanescenze annunciate.