Si stanno vendendo il marchio Acqua di Fiuggi

L'allarme lanciato dall'ex sindaco. Gli asset in vendita ed il loro valore. Cosa dice la legge Madia ed a che punto è a Fiuggi. Le ipotesi in campo. Che saranno al centro dello scontro elettorale.

L’allarme lo lancia su Facebook Fabrizio Martini, sindaco defenestrato di Fiuggi: «Ma davvero nessuno si è ancora accorto che il Comune sta per vendere definitivamente il marchio “Fiuggi”? Quanti distratti…»

 

LA SCUSA DELLA LEGGE MADIA

In teoria il Comune è obbligato a disfarsi della società che gestisce l’acqua, le terme e la spa (il centro benessere). Lo prevede la legge Madia: è la norma che impone agli enti locali di razionalizzare la loro presenza nelle società. In pratica: è la norma che dice di fermare i carrozzoni. Se le società municipalizzate sono in salute si possono tenere e si può valutare se venderne una parte per incassare un po’ di soldi e risanare i conti comunali; se non sono in salute bisogna chiuderle oppure venderle.

La scadenza è il 30 ottobre. Le amministrazioni pubbliche hanno a disposizione un portale ad hoc del Ministero del Tesoro per comunicare l’esito della revisione straordinaria delle proprie partecipazioni. Oppure il piano di razionalizzazione o valorizzazione che intendono mettere in campo. Nel piano di razionalizzazione ogni Comune (ma vale per tutte le Pubbliche amministrazioni) deve individuare le società “fuori-regola” da dismettere o liquidare entro i 12 mesi successivi. Le amministrazioni erano obbligate ad adottare i provvedimenti motivati di ricognizione entro il del 30 settembre 2017: per questo il commissario prefettizio Francesco Tarricone, che regge Fiuggi dalla caduta dell’amministrazione Martini, ha avviato il percorso di valorizzazione di Atf.

Non è ancora la vendita vera. È una consulenza preliminare per sondare il mercato e verificare l’interesse degli operatori. Il modo per chiedere: siete interessati alla Atf e spa di Fiuggi? Oppure siete interessati solo ad alcuni dei suoi asset (solo l’acqua, solo le terme, solo la spa, solo i campi da golf)?

La società è controllata al 99,8% dal Comune.  E lo scopo della consultazione del mercato è la vendita. Se ne sta occupando uno degli advisor più affidabili: Sinloc insieme all’amministratore unico di Acqua & Terme Fiuggi spa.

Sinloc è l’acronimo di Sistema Iniziative Locali. È una SpA di Padova, con un capitale sociale di quasi 28 milioni di euro, costituito anche in compartecipazione da numerose fondazioni d’istituti di credito: Compagnia di San Paolo 19,05%, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna 13,40%, FondazioneCassa diRisparmiodi Padova e Rovigo 13,40%, Cassa Depositi e Prestiti 11,29%, Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde 9,52%, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone 9,52%, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo 4,76%, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì 4,76%, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia 4,76%, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca 4,76%, Fondazione Tercas 4,76%.

I risultati della consultazione di mercato devono essere comunicati al tesoro. La scadenza, obbligatoria, è il 31 ottobre.

 

 

GLI ASSET

Cosa c’è in vendita.

La società Acqua e Terme di Fiuggi gestisce lo stabilimento d’imbottigliamento e la commercializzazione dell’Acqua Fiuggi, gestisce le Terme costituite dalla Fonte Bonifacio VIII e dalla Fonte Anticolana, gestisce il campo da golf a 18 buche, la club house, la piscina, la palazzina ex Coni che è al centro di un progetto (già finanziato) in cui si prevede la realizzazione di un centro polifunzionale per il benessere: la spa capace di rendere di nuovo attrattiva Fiuggi. In ultimo, c’è il nuovo centro congressi in corso di ultimazione: Nicola Zingaretti è venuto a verificare lo stato di avanzamento dei lavori poche settimane fa ed una nuova visita è prevista nei prossimi giorni. Sarà uno dei fiori all’occhiello che potrà ostentare durante la sua campagna elettorale.

 

Il valore dell’acqua è direttamente collegato ai 27 milioni di litri distribuiti, sia sul mercato interno che su quelli esteri; la gestione Pannone aveva riaperto i canali di commercializzazione oltre oceano, realizzando vari corner negli Stati Uniti ed in Australia. Il dato al primo semestre 2017 registra un +14% di vendite in confronto allo stesso semestre del 2016; il dato più interessante arriva dall’export, i corner di Pannone hanno iniziato a funzionare facendo registrare un +30% di vendite sui mercati esteri.

 

IL MARCHIO

Negli asset non c’è il marchio. Allora dove si appoggia l’allarme dell’ex sindaco Fabrizio Martini?

Il marchio è all’interno dei beni aziendali. Non è un bene scorporato. Vendendo la Atf si vende anche il marchio.

Gli anni passati hanno dimostrato che il vero bersaglio degli acquirenti è il marchio. E la sua fetta di mercato: quei 27 milioni di litri scritti sopra. Un competitor può comprare tutto solo per togliere Fiuggi dal mercato e prendersi la quota di mercato piazzandoci la sua acqua. E l’etichetta Fiuggi può essere appiccicata sulle bottiglie di acqua prelevata a Castrocielo o Calcutta.

L’esempio è quello di San Pellegrino terme: il marchio è stato rilevato da una multinazionale e da quel momento lo sviluppo territoriale della città e delle sue terme è completamente saltato. Le due cose sono andate ognuna per fatti propri: il marchio con la multinazionale da una parte, la città e le terme sono rimaste al palo.

 

SALVATE IL SOLDATO RYAN

Se le cose stanno così, cosa scrive Martini su Facebook? Il marchio verrebbe venduto in ogni caso. Invece no.

L’analisi che era sulla sua scrivania e che non è stata più utilizzata diceva alcune cose con la cruda drammaticità delle cifre. E avvertiva che Atf, così com’era all’epoca, ben difficilmente sarebbe stata una società appetibile sotto il profilo dei conti: perché sono accesi una serie di contenziosi, ci sono conti del passato che rischiano di gravare sui bilanci futuri. C’era, proprio per questo, il rischio di finire nelle mani di un competitor che chiudesse e poi spolpasse il tutto.

La proposta avanzata era quella di creare una bad Company nella quale lasciare tutti i debiti e varare una new Company in cui mettere tutti gli asset produttivi: quelli citati sopra. Mettere sul mercato la new Co. e pilotare la chiusura della bad Co. Soprattutto: tenere in capo al Comune il marchio Fiuggi che in questo modo non sarebbe stato oggetto di vendita.

 

LE ELEZIONI

Il Comune è retto da un prefetto. Ha un mandato ben preciso: deve svolgere l’ordinaria amministrazione. Ma le scadenze imposte dalla legge rendono ‘ordinaria’ anche una decisione strategica per il futuro di Fiuggi come la vendita di Atf e degli asset.

Il rigoroso rispetto delle norme e delle procedure, cui è tenuto il vice prefetto Tarricone, gli impedisce di attuare scelte ‘politiche’.

Qui si inserisce l’allarme lanciato da Martini. Se sia fondato o meno lo diranno i mercati. Ed i comizi elettorali che tra poco inizieranno dai palchi. Sempre che ce ne sua ancora il tempo.

 

 

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