Ore 19:06, il sindaco Bassetta annuncia «Io me ne vado»

Doveva essere il giorno della festa per il Bassetta ter: é finita con tutti a letto senza cena. E senza giunta.

Non getta la spugna. Ma avvisa tutti che sta per farlo. Tra venti giorni: o si mettono d’accordo o si va a casa. Il sindaco di Anagni Fausto Bassetta si è dimesso. Lo ha fatto nel pieno del consiglio comunale riunito questa sera.

 

Doveva essere la riunione nella quale ufficializzare il suo terzo governo cittadino, quello nato dall’azzeramento e dal rimpasto sollecitati nei giorni scorsi da Progetto Anagni. Era convinto di avere trovato la quadratura del cerchio, l’intesa tra i gruppi e l’equilibrio per la seconda parte della consiliatura.

 

A fargli capire che le cose non stavano cosi sono stati due episodi, susseguitisi a poche ore l’uno dall’altro. Prima il Pd che ha denunciato il «mercato delle vacche» con cui è stata realizzata la nuova giunta. (leggi qui) Il secondo: l’annuncio fatto pochi minuti prima dell’apertura del Consiglio da Domenico Beccidelli di disconoscere l’accordo sottoscritto da Progetto Anagni, movimento da lui ispirato, fondato e sostenuto.  (leggi qui)

 

A Bassetta è stato chiaro di avere in mano una maggioranza numerica. Non una maggioranza politica. Ha spiegato tutto con un discorso di quindici minuti. Poi alle 19:06 si è alzato e se n’è andato.

Non sono dimissioni irrevocabili. Il sindaco ha ricordato che ai sensi della normativa nel Testo Unico sugli Enti Locali ha 20 giorni di tempo per ripensarci.

Ma ha detto che lo farà solo se i gruppi troveranno l’accordo per tenere in piedi una solida maggioranza.

Insieme al sindaco è uscita tutta la maggioranza.

Il nuovo esecutivo non è stato presentato. Era il terzo punto all’ordine del giorno. Non ci si è arrivati.

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