FLASH – Zingaretti scende in campo con Pisapia e Cuperlo contro Renzi

Alla fine, Nicola Zingaretti ha rotto gli indugi (come avevamo annunciato, leggi qui il precedente). Ha detto si al patto di ferro tra sinistra Pd e Sel. E sarà uno dei leader nazionali del nuovo schieramento. Il 2 ottobre scenderà in campo ufficialmente nel corso di un grande happening che lo vedrà al fianco del sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

Non si tratta di una sortita. Sulla stessa lunghezza d’onda è sintonizzata tutta la parte di Pd che da sinistra non si riconosce nelle posizioni politiche di Matteo Renzi. Il segnale di mobilitazione verrà dato il prossimo 19 settembre: a Milano ci sarà una grande manifestazione che anticiperà quella di Roma e vedrà sul palco Gianni Cuperlo al fianco di Pisapia.

Ci si conterà subito. Già alle prossime comunali. Infatti, il primo obiettivo del patto Zingaretti – Pisapia – Cuperlo sarà quello di garantire l’appoggio a tutti i candidati “non renziani” in occasione delle prossime amministrative. E poi si aprirà la seconda fase: ricostruire l’alleanza di centrosinistra a livello nazionale.

Il prossimo passo politico sarà riuscire a trovare una frequenza sulla quale entrare in sintonia con Pierluogo Bersani.

Per Roberto Speranza “Gli ultimi sondaggi dimostrano che l’alleanza di centrosinistra alle amministrative sarebbe premiante. Se noi ci presentiamo da soli, a petto in fuori – promettendo di radere al suolo tutto poi perdiamo. Se il Pd, tutto il Pd, dialoga con Sel e i movimenti civici, viene meno l’idea di un partito autoreferenziale”.

Il vice presidente della Regione Lazio, Smeriglio, Vendoliano della prima ora conferma: “Tra noi è in corso un dibattito, che durerà fino a fine anno. Giudico comprensibile il punto di vista di Massimo Zedda e Dario Stefàno. E non partecipo a una Rifondazione 2.0”.

Il progetto raccolgie il consenso di molti sindaci non Renziani: il primo cittadino di Cagliari, Zedda,, nelle ore scorse ha dichiarato a L’Unità “Bisogna rinsaldare il rapporto con il Pd e le forze di sinistra, partendo dalle amministrative. E auspico una coalizione con una forza di sinistra alleata del Pd”.

Ed a reclamare un tavolo di confronto nel centrosinistra ci sono anche Marco Doria (sindaco a Genova) e i suoi colleghi di Rieti e Molfetta.

Sarà una battaglia lunga. “È chiaro – ammette Smeriglio – che quello di Renzi è il punto di maggiore distanza dal Pd. Ma se qualcuno pensa che il soggetto a sinistra prende voti contando i metri di distanza dai democratici, commette un errore tragico. In fondo, anche quando Bertinotti rompeva a livello nazionale, a Roma governava con Veltroni”.

Per paradosso, il dialogo più complesso appare quello con Possibile: Civati spinge per una posizione autonoma ed intransigente: “È necessaria una corsa autonoma, soprattutto a livello amministrativo. Il centrosinistra in questo momento non c’è e le elezioni nelle grandi città forniranno
un dato prima di tutto politico”.