La retromarcia di Carnevale dopo il summit a tre

A Fondi il chiarimento con l'esponente di "Litorale" dopo un incontro con Di Manno ed il sindaco Maschietto. Ricorso al Tar per assegnare un seggio in più a Forza Italia. A perderlo sarebbe 'Noi per Fondi'

Un’inversione ad “U” compiuta in meno di un mese. Ma era necessario farla per non alimentare altri e pericolosi focolai all’interno della maggioranza. Un incontro con il sindaco Beniamino Maschietto, definitivo «costruttivo» , è servito per ricomporre la micro lesione venutasi a creare nella coalizione che governa il comune di Fondi. E Franco Carnevale è tornato definitivamente nei ranghi della lista Litorale e sviluppo fondano da cui era uscito nel consiglio d’insediamento del 24 ottobre. Lo aveva fatto parlando di problemi di democrazia all’interno della maggioranza. E di un rapporto da chiarire con il sindaco Maschietto. (Leggi qui Parisella ‘Severino’ ma giusto: “Il vicesindaco è incompatibile”).

Due nodi al fazzoletto

Beniamino Maschietto

E una ragione c’è. La lista in cui è stato eletto Carnevale è storicamente legata al primo cittadino fondano. L’ha fondata lui nel 1994 e ha sempre garantito ininterrottamente elezioni di consiglieri comunali. Inoltre la nomina di assessori nei quattro lustri in cui a guidare c’erano prima Luigi Parisella e Salvatore De Meo.

Carnevale con il suo passaggio al gruppo misto aveva voluto segnare una micro linea. Passaggio che in molti avevano sottovalutato, complice la confusione che regnava nell’auditorium ricavato nello storico convento dei Domenicani di Fondi. Quella linea serviva per denunciare la sua insofferenza per la sua mancata nomina ad assessore. Oppure la mancata possibilità di indicare un altro nome preso tra i candidati in lizza alle amministrative.

Si vis pacem… siediti ad un tavolo

Nel Consiglio di mercoledì mattina c’è stato il primo dietro front. Che aveva sorpreso anche le minoranze. «Resto in maggioranza. Sereni». (leggi qui Niente Bastiglia, nessuno molla il sindaco Maschietto).

Un intervento che ha spianato la strada al chiarimento. Il tempo di andare a pranzare e di definire un appuntamento che poi c’è stato in serata.

Vi hanno preso parte Carnevale, Maschietto ed il capogruppo di Litorale Fondano Giulio Cesare Di Manno. Tutti impegnati a raggiungere una pace che scongiurasse le ostilità. «L’incontro è stato finalizzato al mantenimento della coesione del gruppo consiliare. E del movimento che da 26 anni è presente nella nostra città ed è protagonista della politica locale». Così ha sottolineato il suo segretario Vittorio Iacovacci.

Franco Carnevale in Aula

Conclusione? La più lapalissiana. Carnevale a meno di un mese dal suo ingresso lascia il gruppo Misto. Lo fa per tornare nel Gruppo in cui è stato eletto. L’ha fatto «rivedendo la mia posizione all’interno del Consiglio comunale e confermando piena fiducia al Sindaco Beniamino Maschietto». Bisognava mettere subito le tessere al posto giusto e Carnevale non ha voluto perdere ulteriore tempo. Ha preso carta e penna e ha comunicato al presidente dell’assemblea che la ragione di Stato impone altro: il ritorno a casa.

Non si possono fare scherzi in questo momento. Perché non ci sono neanche i presupposti per agitare le acque. Il sindaco ha varato la Giunta, ha attribuito le deleghe ai neo assessori e ha preannunciato che ne attribuirà delle altre. A chi? Ai consiglieri comunali in carica. E finanche a delegati esterni che non hanno avuto la forza elettorale di sedere nel rinnovato consesso cittadino. C’è tempo, dunque, per litigare.

Anche se una sfida interna l’ha promossa il gruppo consiliare di Forza Italia. Lo ha fatto per vedersi riparare un torto subito nella suddivisione dei seggi.

La lista che gabba Forza Italia

Il Consiglio comunale di Fondi

Per un mero errore di calcolo gli azzurri avrebbero dovuto ottenere dieci consiglieri. Ma il decimo – il sedicesimo in assoluto per la maggioranza di centrodestra – è stato assegnato ad Arcangelo Peppe di Noi per Fondi.

Grazie a questa elezione la Civica ha potuto rivendicare un assessorato. Che è stato conferito dal sindaco Maschietto alla signora Santina Trani moglie dello stesso consigliere Arcangelo Peppe.

Interessati a chiedere l’intervento della magistratura amministrativa sono gli attuali primi dei non eletti in Forza Italia: Onorato di Manno e l’ex assessore Giorgia Salemme. Se il ricalcolo dei voti desse ragione alla tesi di Forza Italia rientrerebbero loro: uno come Consigliere e l’altra come assessore. La decisione è in programma la prossima primavera.

Non sarà l’unico fascicolo. Al Tar arriverà anche il caso dell’incompatibilità del consigliere Raniero De Filippis che non è stato ammesso in Consiglio Comunale in quanto dirigente di I livello in Regione Lazio. A confermare il ricorso alla magistratura Amministrativa è Salvatore Venditti. Si tratta del giovane consigliere costretto a prendere il posto del decaduto ex candidato a sindaco del Pd Raniero De Filippis. (Leggi qui Niente Bastiglia, nessuno molla il sindaco Maschietto).

Raniero De Filippis

La maggioranza mercoledì mattina ha confermato il suo voto di decadenza dell’ex dirigente della Regione Lazio. Tuttavia il centrosinistra di Fondi – o quel che resta – ha deciso di non fermarsi. «Sulla questione incompatibilità di De Filippis – ha detto Venditti – ci batteremo nelle sedi giudiziarie. Lo faremo per vedere garantita la Giustizia che la maggioranza consiliare ha voluto sfacciatamente calpestare. Non ci faremo intimidire dall’arroganza con cui sono soliti procedere i nostri avversari».

Parisella su De Filippis: atto vile

Spietatamente politica l’analisi del candidato a sindaco sconfitto da Maschietto al ballottaggio, Luigi Parisella. «Non vi è stato verso di farli recedere. Nonostante abbiamo provato in ogni modo a far comprendere ai consiglieri di maggioranza e al sindaco Maschietto un dato. Cioè che non potevano estromettere dal Consiglio un eletto dai Cittadini. Non per presunti cavilli. Mai, in passato, una “maggioranza” di consiglieri aveva deciso di escludere un collega eletto, seppur avversario! Neanche ai tempi della lotta politica, molto aspra, tra DC e PCI a Fondi».

Luigi Parisella

«Ma il dato politico, il messaggio chiaro, dietro questa azione vile è evidente a tutti ormai. Quello di aver voluto punire De Filippis, “cacciandolo” dal consiglio comunale. Questo poiché apertamente e coerentemente, sino alla fine delle elezioni, ha mantenuto fede alla sua politica di ferma opposizione all’elezione di Maschietto».