Food Design a Ceccano: piatto ricco mi ci ficco

Ceccano rischia di trovarsi tra le mani il primo corso triennale di alta formazione in Food Design al mondo. Per ora esistono solo costosissimi Master per laureati. Questo, previa approvazione del Ministero, sarà un percorso universitario per diplomati

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Se arriverà l’ok del Ministero dell’Università, Ceccano ospiterà il primo corso triennale di alta formazione in Food Design al mondo. Di Master ce ne sono, ma costano un occhio della testa e sono per laureati. Qui si parla, invece, di un vero e proprio percorso universitario per diplomati.

Una laurea in cosa? Nella progettazione di prodotti alimentari: principalmente l’arte della creazione del cibo e del suo impiattamento. Dove accogliere la Grande Bellezza della gastronomia? All’interno dell’ex Mediateca comunale: un contenitore semivuoto – ultimamente adibito a “Casa delle associazioni” – costato 7 miliardi delle vecchie lire e in attesa di una seria riqualificazione da oltre quindici anni.

I designer Claudio Vagnoni e Giulio Angelini

Il piatto, ideato dai designer Claudio Vagnoni e Giulio Angelini, è ricco. «Mi ci ficco», hanno esclamato sin da subito all’unisono gli assessori Stefano Gizzi e Mario Sodani: l’uno delegato alla Cultura e l’altro alla Pubblica Istruzione e all’Università. E il MasterChef di Ceccano, il sindaco Roberto Caligiore, ha detto sì alla brigata dal pass: la pietanza era troppo prelibata e da servire il prima possibile. È stata già annusata e apprezzata da tutti i Sous-chef nel corso dell’ultimo Consiglio comunale (Leggi qui Il Consiglio comunale? Un défilé amministrativo).

Ora dipende dal Ministero

È nella conferenza stampa di presentazione del progetto, ospitata dalla sala consiliare della Contea, che si è ben compresa la sua reale portata.

Oltre alla triade amministrativa e ai due ideatori, vi hanno preso parte un’eccellenza italiana nel Food Design, Sonia Massari, e la preside dell’Istituto Alberghiero di Ceccano, Alessandra Nardoni. Che è anche dirigente scolastica reggente all’Agrario di Frosinone. Per via di impegni improrogabili, non hanno potuto presenziare altri due protagonisti: la direttrice dell’Accademia di Belle Arti del Capoluogo, Loredana Rea, e l’architetto Alfonso Giancotti, a suo tempo progettista della riconversione dell’hub di via San Francesco in Polo didattico delle arti visive. Per ospitare il corso di Media Art dell’Accademia.

Ora, sempre tramite quest’ultima, si vuole dare il via all’innovativo Food Design. E lo stesso Giancotti, affidandosi a un messaggio, non ha avuto «remore a usare la parola “felicità”».

Gli ingredienti per un piatto di alta cucina ci sono tutti: manca il fondamentale pizzico di sale del Ministero dell’Università e della Ricerca. Piano di studi, obiettivi formativi e sbocchi professionali sono stato inseriti nella piattaforma ministeriale per la loro raccolta e approvazione. Ed entro venerdì 18 giugno si attende l’avallo per l’attivazione del Corso in Food Design dell’Accademia di Belle Arti nell’ex Mediateca di Ceccano: a beneficio in primis degli studenti delle scuole alberghiere e agrarie. È per questo che è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Accademia, Comune e locale Ipsseoa: l’Istituto professionale di Stato per i servizi enogastronomici e l’ospitalità alberghiera.

La regina del Gusto

Sonia Massari

Il tutto con tanto di supporto della Regina del Gusto Massari: direttrice del Gustolab international institute for food studies. È il Centro italiano per lo studio universitario della filiera alimentare all’estero.

La professoressa Massari, nell’occasione, ha spiegato l’importanza delle tre parole chiave: formazione, territorio e cibo. E ha precisato: «Ho avuto la fortuna di portare la cultura del cibo in tutto il mondo, ma vengo da una provincia dell’Emilia Romagna e so bene quali siano le potenzialità delle province». Con la massima attenzione, però, ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu: «Il cibo è contraddistinto dalla complessità – ha accentuato – ed è trasversale a tutti gli obiettivi».

Il sindaco Caligiore, a tal proposito, ha tirato fuori “Piano strategico per la transizione sostenibile della città”: anch’esso approvato durante l’ultima seduta del Consiglio comunale. Per poi dichiarare: «È un contenitore di idee e obiettivi per il futuro, ma oggi Ceccano compie un passo storico». L’assessore Gizzi lo ha definito «un piccolo miracolo in uno straordinario periodo di crisi». Proprio per questo, viste le esigue casse comunali, anche il collega di giunta Sodani – tra l’altro insegnante di Religione all’Ipsseoa – ritiene «necessario ottenere fondi e coinvolgere le realtà imprenditoriali del territorio» per sviluppare il progetto.

La grande sfida di Ceccano

Un progetto che rappresenta «una grande sfida» per il duo proponente Vagnoni-Angelini, dopo oltre tre mesi di pianificazione e sopralluoghi. Anche nel cineteatro Antares di Ceccano: 350 posti ideali per le lezioni di Food Design.

Nell’ex Mediateca, oltre alla sede operativa, si prospettano anche corsi all’aperto e un orto didattico.

Insomma, come ha evidenziato la preside Nardoni, «è una bellissima avventura, una sfida per Ceccano dal punto di vista sociale e economico, oltre che nei risvolti culturali e formativi». Il professor Domenico Crocca, responsabile dell’Istituto Alberghiero, non ha retto all’emozione e si è commosso: «Poniamo sempre gli studenti al centro della nostra attività – ha esternato – e ho sempre avuto questo pallino dell’apertura di un centro universitario a Ceccano».

I sogni, a volte, diventano realtà.    

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