Formazione, Provincia alle strette

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

Stop alle anticipazioni di somme per pagare gli stipendi dei lavoratori; definizione immediata della situazione debitoria; rendicontazioni fino al 2015; azioni nei confronti di chi ha operato spese per attività estranee alla formazione. Sono queste alcune delle prescrizioni che la Corte dei conti ha dettato alla Provincia di Frosinone, oggi guidata dal presidente Antonio Pompeo, in merito alla gestione dell’Agenzia provinciale Frosinone Formazione al termine delle verifiche sui rendiconti degli anni 2011, 2012 e 2013 approvati dalla Provincia.

IL PROVVEDIMENTO

La deliberazione n.152/2015/Prsp adottata dalla Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti contiene, infatti, una serie di segnalazioni con la richiesta di adottare i provvedimenti necessari per garantire gli equilibri di bilancio e una pronuncia di specifica e grave irregolarità per quanto riguarda l’Agenzia di Formazione.

I magistrati contabili mettono in evidenza come già il Collegio dei revisiori dei conti della Provincia aveva segnalato, nel corso del 2013, «la sussistenza di gravi irregolarità contabili nonché l’esistenza di gravi anomalie nella gestione dell’Agenzia».

LE CRITICITÀ

La verifica da parte della Corte dei conti sui bilanci (rendiconti) dal 2011 al 2013 ha portato in luce nove criticit à che vengono illustrate nella deliberazione depositata lo scorso 16 luglio. Si tratta essenzialmente di problemi già noti e dibattuti, ma che, a quanto pare non sono stati ancora del tutto risolti. Le questioni in ballo sono relative ai parametri di deficitarietà strutturale; saldo della gestione di competenza; risultato di amministrazione e svalutazione crediti; gestione anzianità dei residui; debiti fuori bilancio; contenimento spese; organismi partecipati e spesa del personale.

Per queste la Corte ha adottato “pronuncia con segnalazioni” chiedendo al Consiglio provinciale di assumere gli atti necessari a superare tali criticità.

GRAVI IRREGOLARITÀ

Dove invece i magistrati contabili hanno usato la mano ferma è stato in merito all’Agenzia di Formazione di cui non si riesce a quantizzare nemmeno l’esatta situazione debitoria. La Corte ricorda le precedenti segnalazioni al riguardo dei Revisori dei conti «sulla situazione debitoria e nonché sulla mancata adozione di un piano di pagamenti e alle verifiche sulla corrispondenza tra i nominativi indicati nei mandati di pagamento e gli effettivi destinatari».

Gli stessi magistrati richiamano la nota vicenda delle vertenze messe in atto dai lavoratori dopo la decisione della Provincia di bloccare le stabilizzazioni precedentemente operate e sottolinea come l’ammontare dei debiti fuori bilancio accumulati dall’agenzia «continua a destare notevoli preoccupazioni».

Dalla delibera della Corte emerge poi la presentazione di diversi esposti contro l’attività dell’Agenzia per violazione del principio di par condicio creditorum e disparità di trattamento dei dipendenti.

I DEBITI, MA QUANTI SONO?

I magistrati richiamando anche la delibera del Consiglio provinciale assunta nel settembre 2011 con cui ci quantizzava in 19 milioni di euro lo squilibrio di gestione dell’agenzia maturato negli anni dal 2004 al 2009.

A quattro anni di distanza da quella deliberazione, la Corte ribadisce come sia ad oggi «improrogabile la necessità di definire senza ulteriore indugio l’intera questione relativa alla situazione debitoria dell’Agenzia».
I magistrati contabili chiedono, in sostanza alla Provincia, di fare chiarezza sui debiti dell’ente e su quali e quanti siano imputabili all’attività dell’Agenzia e quali e quanti ad attività estranee: «L’Amministrazione provinciale si legge nella deliberazione deve, al riguardo, prontamente attivarsi, affinché si verifichi l’incidenza e l’esatta entità di tali passività potenziali sul bilancio della Provincia di Frosinone, a salvaguardia degli equilibri di bilancio e si ottenga la certificazione dei costi non espressamente riferibili alle attività proprie dell’Agenzia, coerentemente con quanto più volte indicato nelle relazioni del Collegio dei revisori».

SESSANTA GIORNI PER FARE CHIAREZZA
Per questo, la Corte dei conti ha assegnato 60 giorni di tempo dalla notifica della deliberzione in parola entro i quali: «il Consiglio provinciale dovrà riferire a questa Sezione regionale di controllo in ordine alle azioni intraprese e ai relativi esiti; fornire indicazioni sull’attività di monitoraggio e di controllo analogo sin qui operata nei confronti dell’Agenzia Provinciale Frosinone Formazione; rendere conoscibile l’esito dell’attività di rendicontazione relativa agli esercizi 2004-2015; indicare le azioni adottate nei confronti di chi ha sostenuto spese per attività estranee alla formazione; fornire indicazioni sulle azioni intraprese a seguito della diffida intimata, in più occasioni, dal Collegio dei revisori ad interrompere immediatamente la procedura relativa all’anticipazione degli stipendi dei dipendenti della Agenzia».