Il centrodestra non vuole Conte: lui raddoppia i Point

Il centrodestra non risponde agli input dell'ex sottosegretario Conte. Non vuole sostenerlo come candidato sindaco di Formia. Lui reagisce raddoppiando i point elettorali. Facendo capire che è pronto a spaccare: come tre anni fa

Una disperata fuga in avanti. Con la quale dire al Centrodestra: “io mi candido in ogni caso”. E far capire che è pronto ancora una volta a spaccare il fronte esattamente come fece tre anni fa. Cinque volte parlamentare per Forza Italia, due volte sottosegretario nei Governi Berlusconi, Gianfranco Conte ora manda un segnale al suo ex Partito, alla Lega ed a Fratelli d’Italia. Non lo vogliono come candidato sindaco di Formia, non lo hanno voluto la volta scorsa e non intendono appoggiarlo oggi che si sta scegliendo il candidato per la prossima tornata di primavera. Lui risponde aprendo un secondo point elettorale in città: un modo per dire “Io vado avanti comunque, chi vuole mi segua”.

Il nuovo Point si affianca a quello di via Vitruvio ed è stato aperto in via XXIV Maggio. Anche lì, oltre ai simboli delle sue storiche civiche campeggia il simbolo di Fratelli d’Italia: che al momento non lo appoggia, non ha mandato alcun segnale di appoggio. Fratelli d’Italia ha una posizione del tutto diversa da quella di Conte: vuole trovare un candidato unitario insieme al centrodestra.

Gianfranco Conte

L”ex parlamentare sa che l’annuncio è solo questione di tempo. Arriverà al termine del tavolo Regionale chiamato ad esaminare le candidature di Roma, Sora, Formia ed altre grandi città chiamate al voto nel Lazio. Le possibilità che sia lui il cabdidato al momento sono sotto lo zero: nonostante i segnali mandati in ogni modo nessuna telefonata con un invito a sedersi al tavolo gli è arrivata.

La solitudine di Conte

La risposta è stato il doppio Point. Ed una dichiarazione non proprio conciliante. Al centrodestra Gianfranco Conte manda a dire che «continua a fare gli errori di sempre. Si ragiona sempre ed esclusivamente sui nomi, su logiche lottizzatrici. A nessuno degli amici del centro destra presenti sinora in consiglio è balenata l’idea di parlare di programmi. O di come rimettere in moto questa città che, nonostante tutto, ha mille potenzialità di sviluppo».

Lo faranno. Ma non con lui. Si vedranno i coordinatori provinciali e quelli regionali. «Rabbrividisco al pensiero che il sindaco di Formia, la mia città lo debba decidere un tavolo regionale. Tavolo che quasi sempre opera scelte non tenendo conto del ‘sentimenti’ di ciascuna realtà locale. Questo modo di procedere non mi piace affatto. Anche perché questo centro destra pontino per il comune di Formia ha sempre scelto il candidato più debole».

La soluzione estrema per qualcuno potrebbero essere le Primarie. ma a Conte non vanno bene. O è lui per investitura o nulla. «Io alle primarie non credo. Lo stesso Pd, che le ha create, sta facendo altre scelte per selezionare la sua classe dirigente negli enti locali. Se mai fosse, vi potrei partecipare ad una condizione. Cioè capire alla vigilia cosa e come fare il giorno dopo la vittoria elettorale».

Conte, senza tessera dei Fratelli

Enrico Tiero

Ma cosa ci fa il simbolo di Fratelli d’Italia nel suo comitato elettorale?

Risale ai mesi precedenti la crisi che ha portato al collasso dell’amministrazione comunale di Formia. Presente il solo vice segretario regionale Enrico Tiero e nessun altro dirigente Fdi era stato deciso di dare vita ad un coordinamento tra la civica di Conte ed il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Pasquale Cardillo Cupo. Un patto di consultazione. Non una benedizione elettorale.

A ricordarglielo a brutto muso è stato il presidente del circolo FdI Gianni Carpinelli. Che ha tuonato. «Il centro destra dal 1994 in poi ha candidato alla Camera cinque volte a Roma l’onorevole Gianfranco Conte. Se lo ha fatto nell’iper blindato collegio uninominale del sud pontino è perché poteva contare su un suo esponente di assoluto livello e affidabilità. Modestamente, se permette l’Onorevole Conte, Fratelli d’Italia ha una regola interna molto chiara a tutti. Il candidato a sindaco deve essere iscritto al Partito. E non ci risulta ,ma voglio anche sbagliare, che Conte sia un nostro iscritto».

Fine delle illusioni.

Forza Italia ha il nome. La Lega un piano

Claudio Fazzone ed Eleonora Zangrillo

Nemmeno Forza Italia intende muovere un dito verso il suo ex parlamentare.

I rumors dicono che il coordinatore regionale Claudio Fazzone ha già deciso il nome da proporre agli alleati. È quello di Gianluca Taddeo, il consigliere comunale più votato a Formia dal 2008.

Anche la Lega si sta muovendo. Si prepara all’ipotesi di un mancato accordo unitario del centrodestra. Punta ad una formazione civica, “dei migliori”. Gruppo che ingloberebbe la Lega, i civici di “Ripartiamo con voi”, l’Udc e una parte consistente del Partito Democratico. Parte vicinissima al quattro volte sindaco di Formia Sandro Bartolomeo. (Leggi qui Si al ‘progetto trasversale’ per una grande alleanza su Formia).

A credere in qualcosa di diverso ed innovativo sul piano elettorale e culturale per Formia è il giovane segretario Dem Luca Magliozzi

La visione di Magliozzi

Sandro Bartolomeo

«E’ iniziata una nuova stagione politica. – ha subito tagliato corto Magliozzi – «Quello che serve è delineare un campo largo, democratico, credibile e al tempo stesso attuabile. Una sferzata di energia in grado di assicurare lo slancio necessario a superare questa fase e a rilanciare una coraggiosa idea di città. – ha concluso Magliozzi – Vogliamo lavorare con le migliori “energie” del nostro territorio. Per garantire equilibrio ed una immediata ripartenza con una piattaforma in grado di mettere al centro l’interesse collettivo».

A buon intenditor poche parole.

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