Conte pronto ad appoggiare Villa. Centrodestra sul lettino di Bartolomeo

Conte con Villa

L'ex sottosegretario Conte pronto ad appoggiare la maggioranza civica del sindaco Paola Villa. Ma dall'esterno. Franzini tasta il terreno. E lo trova pronto per un dialogo. Centrodestra da Sandro Bartolomeo: non per una terapia di gruppo. Ma per un confronto politico

Al passaggio del Rubicone ha assistito da protagonista. Non al fianco di Giulio Cesare che rientrava dalla Gallia Cisalpina. Ma dalle file di Silvio Berlusconi nelle quali è stato parlamentare 5 volte e spesso sottosegretario. Ha vissuto il Patto della Crostata tra il Cav ed il suo acerrimo avversario Massimo D’Alema, salvando la Bicamerale; in epoca più recente la Visita al Nazzareno che ha aperto una stagione di dialogo con Matteo Renzi. Ora si prepara a varcare a sua volta quel confine l’onorevole Gianfranco Conte: per passare dall’opposizione ad appoggiare la sindaca di Formia Paola Villa.

Consapevole dei suoi limitatissimi margini di manovra nel nuovo Centrodestra formiano, delle ancor più ridotte possibilità di chiudere la carriera guidando la città, Gianfranco Conte ha deciso, seppur gradualmente, di dare sostegno alla riva opposta.

I primi segnali

Gianfranco Conte © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

Ora capogruppo della civica “Formia con te” in minoranza, Conte da tempo convoca con il contagocce la commissione consiliare di cui è presidente, quella alla Trasparenza.

In consiglio comunale non è più protagonista di “maratone” monotematiche su Bilancio e documenti economico finanziari.

E un motivo c’è. Conte è in contatto con il sindaco Paola Villa e con il suo cerchio magico. Al quale ha fatto da tempo una promessa: “Se doveste proprio aver bisogno, potete fare affidamento sul sottoscritto”.

Il momento è arrivato. E per verificare quanto ci fosse di vero in quell’impegno verbale, il sindaco di Formia l’altra sera ha inviato il suo fedele ‘ministro degli Esteri‘. Ha incaricato Kristian Franzini, attuale assessore allo Sviluppo Economico ed al Turismo nonché uno dei fondatori  del progetto elettorale che sorregge il comune.

La missione di Kristian

Il sindaco Paola Villa con l’assessore Kristian Franzini

Franzini ha avuto un mandato pieno da parte del sindaco Villa a confrontarsi con con  l’ex deputato azzurro. Per definire tempi e modalità di un suo eventuale appoggio alla  maggioranza civica.

Cosa ha fatto “arrivare il momento“? Di recente ha lasciato la maggioranza e si è dichiarato polemicamente “indipendente” l’ex Pd Giovanni Costa

L’ex parlamentare di Forza Italia conferma l’incontro con quello che da molti viene definito come il “Casaleggio formiano”. Ma è una conferma piena di cautele: ammete Gianfranco Conte che con Franzini hanno parlato solo di “verificare l’esistenza di uno spirito costruttivo nell’interesse della città”.

Tradotto dal linguaggio politici: verificare la possibilità di dar vita ad una collaborazione amministrativa “laddove sarà possibile”.

Niente inciuci, siam grillini

Il sindaco Paola Villa durante il Consiglio Comunale di Formia

Niente inciuci, tutto alla luce del sole. È stata Roberta Lombardi, capogruppo del M5S in Regione Lazio, a smantellare l’usanza degli accordi nell’ombra, dei patti non rivelati, degli accordi mantenuti segreti perché imbarazzanti. È stata lei a dire a Nicola Zingaretti che non c’erano problemi ad incontrarsi e tentare una collaborazione sui punti del programma in comune tra le loro due parti: ma a patto che avvenisse tutto alla luce del sole, rimanendo ciascuno saldamente nel proprio ruolo. Infatti, in Regione il M5S non è mai entrato in maggioranza ed ha portato a casa decine di provvedimenti che si era impegnata con i suoi elettori a realizzare.

Lo stesso tipo di collaborazione si profila ora tra Gianfranco Conte e l’amministrazione di Paola Villa.

Nessun inciucio, nessun allargamento della maggioranza, nessuna richiesta di azzerare la Giunta quale conditio sine qua non per “dare una mano” all’amministrazione della professoressa.

Il precedente

Gianfranco Conte

C’è un precedente. Risale ai giorni che portarono al ballottaggio del 24 giugno di due anni fa. “Mi proposero la Presidenza del Consiglio comunale se avessi fatto una dichiarazione di sostegno alla candidatura della Villa”. Anche qui, niente inciuci: quella poltrona è ‘di garanzia’ e correttezza istituzionale vuole che vada ad un nome condiviso il più possibile.

Conte all’epoca non si sbilanciò perché temette di far implodere il suo movimento civico che, tutto sommato, guardava a destra. Alcuni dirigenti e candidati alle amministrative andarono via (uno su tutti l’infettivologo Amato La Mura, dopo alcuni incontri con l’ex sottosegretario Claudio Durigon ed il deputato europeo Matteo Adinolfi, è salito sul carroccio leghista riabbracciando molti colleghi provenienti dall’area Udc del compianto senatore Michele Forte).

È è rimasto vicino a Conte il renziano ed ex vicesindaco Dem Maurizio Tallerini, primo dei non eletti al Consiglio comunale, pronto a surrogare Conte nel caso di una sua eventuale nomina ad assessore.

Le prime prove

Il consiglio comunale telematico

La conferma di una possibile collaborazione per Gianfranco Conte è arrivata da un esponente autorevole della stessa maggioranza consiliare. L’avvocato  Lino Martellucci è presidente della commissione Urbanistica  e la seduta di lunedì mattina ha esaminato una prima bozza dei regolamento di Polizia Urbana.

Da chi è redatto? Dalla stessa maggioranza? Ha altre cose a cui pensare. Dalla dirigente della Polizia Locale Rosanna Picano (che neanche c’era in Commissione)? Neanche per idea. Quel regolamento l’ha revisionato lo stesso Giafranco Conte secondo il quale due anni fa, il nuovo corso amministrativo al comune di Formia avrebbe dovuto modificare – e ancora non l’ha fatto –  i propri regolamenti interni.

Uno su tutti, riguarda quello della Polizia Urbana che è stato pubblicato all’albo pretorio il 26 febbraio 1938, appena 82 anni fa ed è tuttora in vigore.

Che il mondo sia cambiato e Formia non faccia parte più della defunta provincia di Littoria ma di quella di Latina l’ha scoperto lo stesso ex parlamentare della Repubblica: aveva inoltrato una richiesta di accesso agli atti capendo come ci sia ancora la figura del Podestà, sia ancora disciplinato il traffico dei carretti trainati dai buoi, la vendita e la commercializzazione di carne, pesce e verdura. Ma quella Formia di 82 anni fa non esiste più.

La replica, all’epoca, della Comandante della Polizia locale Rosanna Picano, fu velenosa. A suo dire Conte, nonostante quasi 20 trascorsi alla Camera, aveva fatto confusione tra il regolamento della polizia urbana e quello della polizia municipale. Quest’ultimo è datato 1997, un tentativo di modificarlo fu esperito nel 2017 ma in Consiglio, dopo la pubblicazione per trenta giorni all’albo pretorio, non approdò mai.

A fare i complimenti al Conte globetrotter è stato lo stesso presidente avvocato Martellucci: “Il nuovo regolamento rappresenta uno strumento normativo fondamentale per garantire un elevato livello di civiltà. Il percorso burocratico è ancora lungo da affrontare, un primo passo è stato compiuto e di questo – ha concluso – ringrazio in modo particolare l’Onorevole Conte che con me ha materialmente redatto il testo unitamente al suo staff”.

Tutti sul lettino di Bartolomeo

C’è molto di più. Poche ore dopo l’incontro tra Conte e l’assessore Franzini ce n’è stato un altro. Ancora più clamoroso. È avvenuto nello studio da  psichiatra infantile in via Vitruvio dove riceve colui che ha governato  (lasciando molto più di un segno) Formia per  quattro mandati. L’ex sindaco Sandro Bartolomeo ha ricevuto, su loro espressa richiesta, alcuni esponenti politici che in un’altra e più normale fase politica non sarebbero mai entrati. Neanche per un amichevole caffè.

L’altra mattina hanno varcato quel poltrone al piano terra del fabbricato alle  spalle della farmacia De Stasio uno storico dirigente di Forza Italia, l’attuale capogruppo dell’Udc Erasmo Picano e tanti esponenti della Lega cresciuti nel cono d’ombra del compianto sindaco Michele Forte.

Con Michele ci sono stati già dal 1980 due sentimenti politici: avversione ma rispetto dei ruoli e delle proprie origini culturali e politiche, io comunista all’epoca e lui democristiano andreottiano. Se fosse stato ancora in vita, chissà, avremmo provato a fare qualcosa insieme per risollevare le sorti di una città  che merita ben altro”.

Gli esponenti del centrodestra non sono andati da Sandro Bartolomeo per una terapia di gruppo né per altri motivi clinici. Hanno voluto un confronto politico ed amministrativo.

L’incontro ha partorito un’idea. Prevede di tentare di dar vita ad un cartello elettorale civico i cui salienti punti programmatici non dovranno che riempire “al massimo un foglio A4”.

L’ex sindaco conferma o smentisce? “Tu sai che sono una persona cortese e ben educata – ha detto l’ex sindaco di Formia Sandro BartolomeoE poi oggi sono un uomo libero, senza alcuna responsabilità politica. Mi piace parlare con tutti proprio perché non conto nulla e non impegno nessuno”.

Anche i “Principi”, a volte, qualche bugia la dicono…

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