Via al secondo giro “salva Villa” per risolvere la crisi

Foto © Andrea De Meo

La sindaca di Formia dà il via ai nuovi incontri per risolvere la crisi e revocare le sue dimissioni. Ma potrebbe anche giocarsi il tutto per tutto prima.

Un vertice di maggioranza entro questa sera o, al più tardi, nella giornata di lunedì. Sancirà l’inizio del secondo giro di consultazioni del sindaco dimissionario di Formia Paola Villa. Sarà l’ultimo tentativo di risolvere un’ingarbugliata crisi culminata il 30 novembre facendo saltare il Consiglio per l’approvazione della salvaguardia degli equilibri di Bilancio. (Leggi qui Il sindaco Villa si dimette: “Costa è stato il burattinaio e mandante”).

Per la professoressa Paola Villa l’ultima settimana a disposizione è simile ad una partecipazione al “Rischiatutto” di Mike Bongiorno. Entro le ore 23.59 di domenica 20 dicembre o ritira le dimissioni o diventano irrevocabili. In quel caso scatterà la nomina di un commissario prefettizio e lo scioglimento del Consiglio. Per questo il sindaco Villa nel prossimo vertice di maggioranza ha il disperato bisogno di quel che resta della sua coalizione dopo il polemico abbandono della civica “Ripartiamo con voi”. (Leggi qui Ripartiamo vota No: il sindaco Villa verso le dimissioni).

Il sindaco di Formia Paola Villa

Il punto difficile della crisi in questo momento è nella sua maggioranza. Perché nel corso del primo giro di consultazioni alcune forze di opposizione hanno lasciato aperto uno spiraglio: imponendo condizioni dure; come l’azzeramento della Giunta, la sua sostituzione con un ‘comitato dei capigruppo’, la fiducia a tempo, solo per uscire dal dramma Covid.

Il sindaco sta valutando quelle richieste. Che però non si coniugano con la filosofia di “Formia città in comune” e di “Un’altra città”. Cioè delle due principali formazioni civiche che il 24 giugno 2018 le hanno permesso di vincere le elezioni amministrative. Per loro quelle condizioni sono eccessive. (Leggi qui Azzerare la giunta o mollare: Villa e il bivio senza ritorno).

‘Carontessa’ verso le urne

Un’avvisaglia, plateale, della nuova situazione politica è emersa nel corso dei 40 minuti del colloquio avuto venerdì pomeriggio da Paola Villa con la delegazione della Lega, che sta all’opposizione. Era composta dal capogruppo del Carroccio Antonio Di Rocco, dal coordinatore comunale Vittorio Pecorino e dal dirigente Massimo Giovanchelli. Sono rimasti in silenzio ed hanno ascoltato le proposte.

L’impressione che ne hanno ricavato è che il pensiero del sindaco dimissionario sia differente da quello della sua maggioranza politica. In pratica: Paola Villa considera “terminato” il progetto politico di cui è alla testa dal 2012 ed ora ha solo un obiettivo. Cioè traghettare il Comune oltre le acque paludose dell’emergenza sanitaria (ed economica) del Covid. E poi restituire il testimone all’elettorato attivo, i cittadini.

Il capogruppo di maggioranza Christian Lombardi

I capigruppo consiliari di maggioranza Marco Bianchini e Christian Lombardi la pensano sostanzialmente in maniera diversa. Per loro la via è un’altra: trovare un nuovo progetto, senza passare dagli elettori. E tentare di arrivare alla scadenza naturale della consiliatura fissata nella primavera del 2023.

Con quale personale politico? Nessuno lo sa. Anche perché nessuna forza politica, liste civiche e singoli rappresentanti delle minoranze hanno mostrato sinora le proprie carte. Com’era giusto che fosse. (Leggi qui Tentativi, conti spicci ed incertezza: Villa al secondo giro).

Il mandato a Villa che non c’è

Questo onere spetta a chi è in difficoltà. Vale a dire il sindaco dimissionario di Formia. Sindaco che prima di effettuare il secondo e risolutivo giro di consultazioni, deve avere un mandato politico pieno e ben preciso dalla sua attuale coalizione di governo. Sbagliare in questa fase una mossa o una strategia potrebbe risultare letale per il futuro della consiliatura.

La maggioranza  non ha tanti spazi di manovra, il sindaco Villa lo sa. Esattamente per questo motivo è più propensa a quella che considera una via d’uscita dignitosa: tenere in piedi l’amministrazione per tutto il periodo di emergenza Covid. Senza tirare a campare ma partendo dal presupposto che la sua idea di amministrazione sia finita. Portare la città fuori dalle paludi del Covid e poi restituire la parola ai cittadini.

Se rimanesse compatto ciò che della sua maggioranza restava il 30 novembre, potrebbe anche farcela. Perché il primo giro di consultazioni ha detto che ci sono due potenziali “volontari”, pronti a tornare in maggioranza. Sono Giovanni Costa e Antonio Capraro. Quest’ultimo è capogruppo della lista Formia Vinci. Entrambi hanno in comune la stessa posizione: governo fino alla fine del Covid e poi voto. Ipotesi che per l’attuale maggioranza è un pugno allo  stomaco o un calcio agli stinchi.

Le condizioni di Capraro

Antonio Capraro

La ribadirà lo stesso Capraro al sindaco Villa nell’incontro bilaterale che dovrebbe tenersi in queste ore. Questo subito dopo che l’infermiere, di ritorno da Bologna, avrà svuotato la sua valigia.

Capraro accetterebbe di dare una mano a condizione che il sindaco revochi subito la Giunta. E che poi ne vari una nuova ma senza la partecipazione degli assessori oggi in carica. Tutto poi a patto che l’esecutivo, incarnando una discontinuità programmatica, non rappresenti una maggioranza di soli 13 consiglieri ma di un numero più ampio.

Insomma Capraro chiede l’immediata apertura anche al centrodestra formiano. La chiede sia a livello di forze politiche che di liste civiche.

Il Pd ha fatto sapere di non essere interessato a «queste forme di confusione». Centrodestra che accetterebbe (di ufficiale non c’è ancora nulla) solo a condizione che a Formia si aprissero le urne. Questo non appena il governo dichiarerà conclusa la fase emergenziale.

Il secondo giro di consultazioni servirà proprio a questo. Cioè a chiarire il reale orientamento della maggioranza, al momento assai nebuloso. Poi a mostrare le carte del sindaco sul tavolo, Infine a verificare chi intenderà raccoglierle.

Il Prefetto “aiuta” il sindaco Villa

Se il sindaco riuscirà a chiudere la crisi e trovare una nuova maggioranza, condizionata ed a tempo che dir si voglia, non avrà sul collo il fiato del Prefetto di Latina Maurizio Falco.

La crisi si è aperta sul voto degli equilibri di Bilancio. La loro mancata approvazione è motivo di scioglimento del Consiglio. La procedura prevede che dal Palazzo di Governo parta la diffida ad approvare i conti entro venti giorni. Quella diffida è partita venerdì mattina: il che concede tempo fino al 31 dicembre per approvare i conti alla eventuale nuova maggioranza

Pasquale Di Gabriele

In questo scenario, Paola Villa potrebbe ritirare le dimissioni entro domenica 20 dicembre. E giocarsi il tutto per tutto, sul piano politico, in vista del consiglio comunale risolutore di fine anno.

Anche la poltrona del presidente d’Aula Pasquale Gabriele potrebbe essere messa a disposizione nell’ambito di un difficile ma non impossibile accordo con le minoranze.

Sono ipotesi complicate ma anche estreme ma in politica, come nella vita, tutto fa brodo.