Formia, Fazzone accosta la porta ma lascia uno spiraglio

Forza Italia risponde alle avances dell'alleanza trasversale che sta mettendo insieme Lega, Pd e Civici. Dice: "Mi interessa poco”. Che è diverso da "Non mi interessa". Ricorda che il suo è il primo Partito. Ed ha un progetto. Che - anche lui - è disposto ad allargare

Spegnere i fari e abbassare la radio: se l‘alleanza trasversale che sta prendendo corpo a Formia per le prossime Comunali vuole sperare di portare a bordo Forza Italia almeno per una chiacchierata deve cambiare strategia e modificare l’approccio. Allo stato attuale la risposta del senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia, è “Mi interessa poco”.

L’alleanza chiassosa

Un passo indietro. Per capire tutto bisogna tornare allo scorso fine settimana. A Formia, nella casa del fu senatore Michele Forte, si incontrano il quattro volte sindaco Pd Sandro Bartolomeo, l’imprenditore  Maurizio Costa l’ispiratore della civica “Ripartiamo con voi” che è stata fondamentale per l’elezione del sindaco Paola Villa e poi per la sua caduta; il capogruppo uscente dell’Udc Erasmo Picano i rappresentanti della Lega.

Amato La Mura, Sandro Bartolomeo e Maurizio Costa

Sono lì dopo oltre due mesi di cauto avvicinamento, promosso da Sandro Bartolomeo. L’ex quadri sindaco ha profetizzato, con largo anticipo, la nascita dell’alleanza che oggi sostiene Palazzo Chigi: Lega, Pd, movimentismo. E l’aveva teorizzata per il governo della città “perché – è la sostanza del pensiero – siamo in una situazione di emergenza, nella quale bisogna mettere da parte le ideologie e schierare in campo le migliori intelligenze a prescindere dalle convinzioni politiche”. (Leggi qui Si al ‘progetto trasversale’ per una grande alleanza su Formia e qui Effetto Draghi su Formia: prove di centrodestra diviso)

Il vertice dello scorso fine settimana si conclude con una rosa di nomi dei potenziali candidati a sindaco. Su due c’è ampia convergenza: l’infettivologo Amato La Mura ed il consigliere uscente Nicola Riccardelli.

La coalizione non avanza alcun nome: vuole prima tentare di allargare il campo. E tentare di coinvolgere anche Forza Italia. (Leggi qui Due nomi per un sindaco: si a La Mura e Riccardelli).

Troppo baccano

Viene nominato come ambasciatore Maurizio Costa che contatta il sindaco di Fondi Cosimino Mitrano, pupillo del coordinatore regionale di Forza Italia.

Il senatore Claudio Fazzone, per indole non ama i riflettori. E le dichiarazioni alla stampa le rilascia in articulo mortis: cioè quando le cose ormai sono fatte.

La risposta di fronte ad un approccio come quello dell’alleanza trasversale? “Mi interessa poco. I numeri dicono che Forza Italia è sempre il primo Partito a Formia ed occorre che questo ruolo venga rispettato. Noi abbiamo un nostro progetto che nasce dal centrodestra, non biasimiamo chi dal centrodestra decide di non farne parte. È una questione di metodo: non abbiamo né paura né timore”.

Una chiusura? No. Claudio Fazzone viene dalla vecchia scuola, copiò silenziosamente i segreti di Claudio Mancino, immenso totem della Democrazia Cristiana. Per entrambi la liturgia del linguaggio è centrale.

La traduzione del pensiero di Claudio Fazzone è: 1. Non potete coinvolgerci quando ormai avete già fatto quasi tutto. 2. Anche io ho il mio progetto, i numeri li ho e posso giocarmi la partita. 3. Non si creano le coalizioni facendo tutto questo baccano.

Lo spiraglio di Fazzone

Lo spiraglio sta tutto in due passaggi. Il primo: “Mi interessa pocoè diverso danon mi interessa‘. Nel linguaggio Fazzonese fa una bella differenza.

Altro passaggio: “Il nostro progetto nasce dal centrodestra” è diverso da Voglio mettere in campo un progetto di centrodestra”. Significa che anche Claudio Fazzone vuole allargare il campo: ma deve essere chiaro che lui non intende aderire ad un progetto di centrosinistra né si sta aggregando ad un progetto già fatto da altri. Fazzone non fa la ruota di scorta, non va a traino, lui fa direttamente il veicolo politico.

Gianluca Taddeo tra i leghisti Rufa e Durigon

Dove sta lo spiraglio. Con tutti i rischi che il caso comporta, l’alleanza trasversale ora deve abbassare la musica e spegnere i fari. Proporre il suo disegno politico in una logica unitaria, di pari dignità e rispetto per i numeri. Per nessuno è un segreto che intenda mettere in campo  il plurivotato consigliere comunale Gianuca Taddeo, recordman delle preferenze ormai da anni.

La sintesi è difficile. Molto difficile. Che, sempre nel linguaggio fazzonese, è diverso da impossibile.

Altrimenti si va alla conta.