La contromossa di Villa che spiazza quelli del Bajamar

La nomina dei nuovi assessori a Formia è la risposta al vertice delle opposizioni al Bajamar. La sfida del sindaco: "Se volete, sfiduciatemi”. Terremoto nel Pd: Marciano annuncia le dimissioni

«Sappiate che se si stanno agitando per mandarmi via, io vado avanti. Ho l’obbligo di farlo»: il sindaco di Formia Paola Villa è stata sin troppo chiara. Lo è stata quando ha riunito la sua maggioranza venerdì sera: ha annunciato la nomina di due nuovi assessori. È stata questa la sua risposta al vertice della sera precedente al Bajamar. Vertice cui avevano partecipato i gruppi consiliari di opposizione: Lega, Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia-Formia con te da una parte. Ma anche gli ex consiglieri di maggioranza Giovanni Costa e Antonio Capraro , Con loro il coordinatore politico della lista Ripartiamo con Voi Joseph Romano. (Leggi qui “Stressiamo Villa in consiglio e spingiamola a mollare”).

La prova muscolare di Paola Villa

Paola Villa. Foto © Andrea De Meo

L’hanno accusata di avere portato Formia alla totale paralisi. Lei ha risposto dimostrando di essere politicamente viva ed agile. Ha ricomposto subito la Giunta, sostituendo i due assessori che erano andati via all’inizio di settembre per metterla in difficoltà. Infatti, il loro Gruppo aveva annunciato l’uscita dalla maggioranza per passare ad un appoggio dall’esterno. Che avrebbe tenuto a galla l’amministrazione. Ma senza condividerne in maniera completa le responsabilità. (Leggi qui Ripartiamo… senza sindaco: la civica molla Paola Villa).

Non è stato facile. Aveva dovuto incassare il rifiuto dell’ex funzionario comunale Alessandro Abbaterusso alla quale intendeva affidare l’Urbanistica. Poi dell’ex consigliera di Forza Italia Carla Ciano alla quale voleva dare i Lavori Pubblici. Il primo per ragioni professionali (è assunto a progetto al comune di Latina). La seconda che aveva fatto intendere di essere disposta ad accettare solo se le fosse stata garantita una maggioranza politica in consiglio comunale.

Così la professoressa di Scienze Naturali ha messo in campo un’altra delle sue prove muscolari. Innanzitutto ha deciso di trattenere ad interim le pesanti deleghe ad Urbanistica, Politiche abitative e Rigenerazione urbana. Deleghe che rivestiva l’assessore Paolo Mazza, andato via nei mesi scorsi.

Melchionna: l’amico fascinoso

Giovanni Melchionna

Le altre due nomine hanno destato sorpresa nei consiglieri comunali presenti. Il neo assessore alle opere ai Lavori Pubblici, Mobilità alternativa e sostenibile, Viabilità e Trasporti è l’architetto Giovanni Melchionna. Qualcuno ha ricordato di averlo visto qualche volta dal suo studio professionale in via dei Carmelitani. Cioè la strada che costeggia il palazzo municipale e collega via Vitruvio e via Lavanga. Qualcun altro, invece, ha riavvolto il nastro della memoria arrivando ad una conclusione.

Il neo assessore è stato a lungo il marito dell’avvocato Federica Pagano, candidata (senza alcun esito) alle amministrative della primavera 2018. Lo era per la lista Ripartiamo con voi che sosteneva all’epoca proprio il futuro sindaco di Formia. Conclusione: la nomina di Melchionna è strettamente personale della professoressa Villa.

De Tata, la pasionaria che ci voleva

Maria De Tata

Tutto più facile per l’ingresso in Giunta della dottoressa Maria De Tata, presidente dell’associazione antiviolenza Mai più Vittima. E’ molto attiva contro il maltrattamento e la violenza sulle donne. De Tata si occuperà di Politiche sociali e della Famiglia, Welfare, Sanità, Pari opportunità e Violenza di genere, Servizi demografici e statistici. E probabilmente c’è stato lo zampino del presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele.

Di Gabriele che è legato da un antico rapporto con il fratello della neo assessora. L’interessato ha confermato la circostanza ma «ha deciso tutto Paola».

Conferme e deleghe nuove

L’ex assessore Alessandra Lardo

Questo vertice di maggioranza è servito al sindaco per rimodulare le deleghe ridistribuendole tra gli altri assessori confermati.

La prima modifica riguarda la futura gestione della delega alle Politiche sociali. Delega che passa dal vice sindaco e delegata alla cultura Carmina Trillino al neo assessore Maria De Tata.

Con la seconda modifica il sindaco ha operato il ridimensionamento della delega allo Sport, declassandola. Di Sport si occupava l’assessore Alessandra Lardo. Ora la delega sarà onere di un collaboratore esterno. Che potrà incidere molto poco in sede di elaborazione del prossimo Bilancio di previsione.

Il resto è rimasto tutto come prima con la Giunta zeppa di fedelissimi del sindaco di Formia. Cioè Biagio Attardi al Bilancio e tributi, Kristian Franzini al Turismo ed Orlando Giovannone ad Ambiente e Manutenzione urbana.

Villa poi è andata oltre. Ha confermato gli attuali delegati Matilde Aratari, Raffaele Capolino e Gino Forte. Poi ha rilanciato una promessa fatta subito dopo il successo elettorale: a giorni conferirà nuove deleghe per Parchi cittadini, Digitalizzazione, Periferie e borghi. Finanche quella alla Tutela degli animali domestici.  Quello operato dalla Villa, dunque, è stato un rimpasto per lanciare alle minoranze e agli aventiniani della sua maggioranza un messaggio.

Villa: Se volete, sfiduciatemi

Paola Villa

Messaggio a coloro secondo secondo i quali «Formia non è più uno dei comuni di rilevanza della provincia di Latina». E il messaggio è “Io vado avanti. Se volete sfiduciarmi venite in consiglio o andate dal notaio. Fate come volete.

È un chiaro riferimento al gruppo del Bajamar. Infatti, nella parte conclusiva del documento elaborato dopo il vertice delle opposizioni c’era scritto «Per tutte le minoranze il tempo è scaduto. E la città merita altro. Speriamo che l’attuale maggioranza prenda coscienza di questa realtà». La conclusione è stata un’altra.

La strategia delle minoranze è quella di convocare ora una serie di Consigli comunali straordinari e monotematici. Per saggiare la solidità della maggioranza. Che non viene affatto rafforzata, sul piano politico, dalla ricomposizione della Giunta.

Bartolomeo il ‘trasversale’

L’ex sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo

Un’azione di verifica attende anche “tutte le minoranze”. Minoranze a cui manca ancora l’adesione del Partito Democratico. L’assenza l’altra sera del capogruppo Dem Claudio Marciano qualche elemento d’imbarazzo l’ha creato al Partito formiano. Ma anche la sua mancata delega a partecipare.

Marciano è stato chiarissimo a proposito della sua linea politica. «Se si tratta di firmare per le dimissioni in blocco e sciogliere il consiglio comunale qualcuno me lo faccia sapere. Così vado alla stazione di Porta Nuova. Poi prendo il primo treno utile e arrivo a Formia dal notaio. Non mi si chieda, però, di partecipare a queste ‘ammucchiate’ . Perché alla mia dignità e coerenza politica ancora tengo molto».

Non la pensa così il padre nobile del centrosinistra formiano, l’ex sindaco Sandro Bartolomeo. Crede sempre più in una futura alleanza elettorale che, seppur trasversale, abbia una capacità. Cioè di superare il torrente Pontone e di avere le porte spalancate alla Regione e al governo nazionale. Dialogo che ad oggi mancano: perché l’amministrazione civica di Formia non ha riferimenti all’esterno.

Sandro Bartolomeo è talmente convinto della necessità di un dialogo trasversale da dire «Se non facciamo così il Pd ed il centrosinistra corrono il rischio di scomparire. Com’è successo a Fondi dalla metà degli anni novanta. Questa responsabilità non voglio prendermela». La posizione “aperturista” di Bartolomeo è nota. Ma dovrà essere verificata nella stesura del prossimo programma elettorale.

Marciano invece vuole lasciare

Claudio Marciano

L’altra sera Marciano è stato bersagliato da molti sfottò sulla chat whattsapp di “tutte le minoranze”.

Conclusione: dopo alcuni minuti da Torino ha abbandonato il gruppo e ha annunciato ad Alessioporcu.it che «la prossima settimana sarò a Formia per annunciare agli amici che mi dimetterò da consigliere comunale. Ho troppo da fare all’università. La politica non si può fare in video conferenza».

Di questi tempi poi!

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