“Bestemmie e forzature” al voto per il Forum dei Giovani

L'elezione dell'organismo di rappresentanza del Forum dei Giovani a Frosinone. In 80 al voto. Accuse al vicesindaco Scaccia: "Bestemmie e forzature". ma la regolarità del voto non è in dubbio

I veleni iniziano a circolare in serata. Appena poche ore dopo che le urne hanno indicato Michele Scaccia come rappresentante del Forum dei Giovani di Frosinone. È la consulta giovanile voluta dall’amministrazione di Nicola Ottaviani: lo strumento per coinvolgere i giovani dai 16 ai 26 anni nella gestione della ‘cosa pubblica’, chiedendogli di elaborare proposte da far arrivare all’Aula consiliare. All’elenco del Forum dei Giovani di Frosinone si sono iscritti in 215. A votare sono andati in 80.

Bestemmie e forzature

A puntare il dito è il liceale Jacopo Nannini, coordinatore provinciale della Rete degli Studenti Medi, rappresentante della consulta dell’Istituto Turriziani. Sulla sua pagina Facebook, in nottata appare un messaggio carico di amarezza.

Tralasciando lo scetticismo sulle modalità di composizione di questo organismo, penso che serva dire alcune cose. (…)

Senza entrare nel merito della dialettica politica che si può creare, mi sento profondamente schifato da alcuni atteggiamenti osservati nell’adunanza. Che hanno raggiunto il culmine sul finale: il vice-sindaco che urlando e bestemmiando a gran voce forza la porta , chiusa alle 7 per termine delle operazioni di voto come da regolamento, e dopo averla aperta chiede di far votare una persona.

In pratica, nella narrazione del liceale, il vicesindaco Antonio Scaccia è entrato bestemmiando (che sia l’inizio della Settimana Santa è un dettaglio) ed imponendo la riapertura del seggio.

Non si tratta di una “botta ” di un singolo e basta. Perché quel singolo è la seconda carica politica della città. E se questo è l’esempio che diamo dinanzi a una platea di giovani, allora non stiamo capendo nulla.

Da sinistra e da destra

Jacopo Nannini non ha un orientamento favorevole all’amministrazione Ottaviani. Lo si deduce dal passaggio in cui descrive l’incontro avvenuto nei mesi scorsi con l’esecutivo cittadino.

L’arroganza, la sfacciataggine, la superficialità non sono nuove ai personaggi (non dimenticherò mai il teatrino che ci è stato inscenato davanti a noi ragazzi della Rete in quell’incontro a dicembre con l’amministrazione) di questa giunta, alla loro siderale lontananza dalla capacità di dare risposte politiche e istituzionali alla città.

Ma la denuncia arriva anche dall’area politicamente più vicina all’amministrazione cittadina. È il caso di Bea Cerilli, esponente di Forza Italia Giovani. Sul suo profilo aggiunge una pagina con sfondo nero.

Scrive:

“Mi stupisco di come il vicesindaco di un comune capoluogo abbia anche solo il tempo per entrare a gamba tesa nell’elezione di un’assemblea dei giovani.

Riuscendo a contraddistinguersi per l’educazione oxfordiana: “Ma chissà pensan’ d’ ‘nculà a me”.

La citazione è riferita ad una frase attribuita al vicesindaco Antonio Scaccia, una volta fatto riaprire il seggio.

Nulla di straordinario

A vigilare sulla correttezza delle procedure c’era l’assessore Cinzia Fabrizi con i dirigenti Valeria Nichilò e Sandro Ricci.

Tre i candidati in campo: Michele Scaccia, Lorenzo Federico, Riccardo Proietti. I giovani hanno chiesto di cambiare le modalità di voto, modificando quelle indicate nel regolamento: hanno chiesto lo scrutinio segreto anziché l’alzata di mano.

Concreti, pratici, senza il fumo e le strategie degli adulti. Parlano della possibilità di calibrare in maniera differente il progetto Solidiamo, cioè le borse di studio finanziate con il taglio del 50% dei gettoni degli amministratori cittadini. Ma anche di una diversa organizzazione dei bus nel fine settimana, adattandoli agli spostamenti dei giovani.

Il voto è iniziato alle 18. Dopo circa mezzora arriva da Roma Michele Scaccia, assente fino a quel momento perché era impegnato di fronte alla commissione di laurea per discutere la sua tesi. Tutto prosegue regolarmente. Fino alle 19: cioè ‘nelle fasi di chiusura del seggio‘ secondo alcuni, ‘a seggio chiuso‘ secondo altri. In pratica: stando ad alcuni orologi erano le 18:57 e secondi altri le 19:01.

Ed è in questa fase che – secondo il racconto – il vicesindaco avrebbe aperto la porta chiedendo di far votare una studentessa appena arrivata da Roma. ‘Condendo in modo colorito il suo intervento‘, sostengono alcuni dei presenti. ‘Nulla di straordinario, spesso la politica è anche scenografia‘ aggiunge qualcuno un po’ più esperto. Parlando di ‘Episodio del tutto insignificante, in una qualsiasi elezione tra adulti nemmeno sarebbe stato notato‘. Più una questione di tigna che altro: la regolarità del voto non è in discussione. Infatti la ragazza in questione nemmeno ha votato.

La versione dell’assessore

Rimango perplesso: chiunque mi conosca sa benissimo che la bestemmia non fa parte né del mio vocabolario e tantomeno del mio modo di pensare e di essere” dice il vicesindaco Antonio Scaccia.

È stato qualcun altro? “Io non ho sentito bestemmiare. C’è stata qualche imprecazione ad un certo punto ma nulla di che. E sicuramente non è partita da me. Come tutti i presenti possono confermare“.

Cosa ha innescato la tensione? Possibile che fosse solo per una studentessa in ritardo? Chi è più avvezzo fa notare che una terza candidatura è arrivata inattesa. E questo potrebbe avere scombinato qualche previsione. Ma nulla di più.

I ragazzi, i più saggi

Ma ancora una volta sono i ragazzi a dare lezione di saggezza.

Nel post in cui si racconta l’episodio, Jacopo Nannini rivolge “Il mio in bocca al lupo al presidente, al di là di ogni logica politica, e grandi complimenti al nostro grande Lorenzo Federico che si è impegnato tantissimo portando l’unico vero programma in questo organo, non riuscendo però a farcela purtroppo“.

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