La rabbia di Fabio Forte dopo la cacciata: «Questa non è politica. E neanche civiltà»

L'ex coordinatore provinciale della Lega, esautorato dall'incarico ieri, replica a chi ne ha chiesto la testa. «Sono diciotto. Non si rendono conto di avere svenduto questa provincia». L'ombra di una manovra di Zicchieri. I rapporti difficili con i leader.

La passione è durata meno di un anno. Una decina di mesi per la precisione. Da quel mattino del 2 luglio 2017 in cui Fabio Forte mette piede all’interno del movimento Noi con Salvini. (leggi qui Il giorno in cui Fabio Forte si svegliò e iniziò a parlare lùmbard). In autunno ne è già il coordinatore provinciale (leggi qui Fabio Forte nominato coordinatore provinciale di Noi con Salvini) . L’inverno successivo è candidato alle Politiche seppure con qualche polemica (leggi qui E Fabio Forte risale sul Carroccio. Ma con il ristoro). In primavera lo fanno scendere dal Carroccio (leggi qui La Lega fa scendere dal carroccio Fabio Forte: non è più coordinatore)

 

Alessioporcu.it – Forte, glielo hanno detto con un messaggio sul telefonino mentre faceva footing

Confermo. Ho appreso, senza stupore alcuno, da una fredda mail, del commissariamento della Lega di Frosinone.

 

Se lo aspettava?

Era già nell’aria.

 

C’è un documento con il quale molti coordinatori chiedono la sua testa.

Si, gli “sherpa” ciociari del partito di Salvini, immediatamente scivolati verso il “potere”, si sono mossi come elefanti in una cristalleria. Sapevamo tutti, più o meno tutto.

 

Dicono che si è eclissato subito dopo le elezioni politiche, mancando a tutti gli appuntamenti più importanti: soprattutto i tavoli per le candidature alle Comunali.

Mi spiace contraddire l’onorevole Francesco Zicchieri, ma mente sapendo di mentire. Soprattutto quando motiva il commissariamento con una mia presunta sparizione dopo il 4 marzo. A parte le dichiarazioni pubbliche, riportate dalla stampa dove si smanica a ringraziarmi per il grande lavoro svolto, rinnegate quindi, il coordinatore regionale dimentica di aver avocato a se tutte le trattative riguardo il tavolo provinciale per le elezioni amministrative.

 

Sta dicendo che l’hanno messa in condizione di non andare alle trattative e che non si è eclissato di sua volontà?

Non sono stato mai convocato. Ho provato un forte imbarazzo nei riguardi di tanti amici che mi contattavano per un sostegno, in qualità di coordinatore, nei vari Comuni prossimi al voto. Rischiavo di fare figure poco edificanti, nel momento in cui le mie decisioni potessero essere smentite da chi aveva appunto “avocato”.

 

Zicchieri vuole il controllo del Partito?

Il neo deputato di Terracina, ma eletto a Frosinone, dopo la sua elezione alla quale ho contribuito non poco, ha pensato bene di divenire il plenipotenziario della Lega a casa nostra. Entrato timoroso e in punta di piedi, una volta accasato, ha cacciato, senza un briciolo di gratitudine e di correttezza, i “padroni” di casa. Io conosco bene la politica e le dinamiche che la stessa genera, ma una cosa simile non l’avrei neanche lontanamente immaginata. Io il potere buono lo rispetto, ma non mi genufletto, quello mal gestito, arrogante e protervioso lo combatto.

 

Anche in passato ha avuto confronti ‘intensi’ con i vari referenti politici

Ma almeno, in tempi passati, avevo l’onore di confrontarmi con personaggi politici del calibro di Anna Teresa Formisano (chapeau!).

 

Resta il fatto che Zicchieri si è trovato tra le mani la lettera firmata dai coordinatori che chiedono la revoca di Fabio Forte

Alcuni coordinatori comunali hanno firmato un documento, ispirato, con il quale si chiedeva il commissariamento. La cosa che balza agli occhi e, credo, farà parlare a lungo l’opinione pubblica di questa provincia, è che non vi è nessuna motivazione politica. In pratica è stato studiato come strumento per aggirare le vie più politiche che avrebbero trovato difficoltà in una mia contrapposizione.

 

Cosa le fa ritenere che se ne parlerà a lungo?

La mossa è da politici improvvidi per 4 motivi: il risultato elettorale, le elezioni amministrative, l’apertura del tesseramento, il ricorso pendente presso la Giunta per le Elezioni della Camera dei Deputati del sottoscritto. Chi mai, politico accorto, avrebbe commissariato un Partito con queste “caratteristiche”? Mi spiace che questa mossa del tutto personalistica (oramai l’avran capita anche i profani) avrà, fisiologicamente, un contraccolpo molto duro a livello elettorale e provocherà incredulità con conseguente allontanamento dal partito di Salvini.

 

L’allontanamento di Forte determinerà un allontanamento dalla Lega?

Non si può predicare una politica nuova e poi mestare nel torbido. Non si può parlare un linguaggio di verità e poi organizzare la sagra della falsità. Tutto questo rovina Matteo Salvini e la Lega. Il sistema utilizzato è peggiore di quello dei partiti tradizionali che caro hanno pagato lo scotto di non sapersi contestualizzare.

 

Prende cappello e va via?

Il mio impegno sarà sempre lo stesso, anzi raddoppierà e sarà teso anche a contrastare questo “modus operandi”. Un metodo che non segue regole, statuti, buonsenso. Poi se vorranno addirittura espellermi (di quale reato così grave mi sarei mai macchiato?!) come pare qualcuno aveva richiesto, lo facciano pure, ma a norma di “qualcosa” e non con regole fatte al mattino, motu proprio, appena svegli. E questa sarebbe democrazia?

 

Sostiene che il commissariamento sia un atto illegittimo

Il commissariamento non si richiama a nessuna norma statutaria, è del tutto arbitrario. Ora siamo Lega, lo Statuto di questa prevede l’adozione di un regolamento regionale che poi la Direzione Federale deve approvare. Il Lazio non ha ancora questo regolamento, per cui il coordinatore regionale in base a cosa ha commissariato?

 

Ha una lettera su carta intestata, non le basta?

Non basta una carta intestata con tanto di logo per fare e disfare. Ma che esempio dà chi professa la politica nuova di Salvini? E proprio Matteo Salvini dovrà sapere quanto accade in questa provincia, una provincia assurta alla cronaca nazionale per l’ottimo risultato conseguito che, paradossalmente, viene commissariata.

 

Quindi, rimane…

Noi, non parlo solo a titolo personale, continueremo a militare nella Lega, continueremo a sostenere Matteo Salvini e non abdicheremo mai a tutelare il nostro territorio, io e i tanti che mi hanno seguito, saremo sempre qui, a combattere.

 

Parteciperà alle riunioni in cui saranno presenti i diciotto che hanno chiesto la sua rimozione da Coordinatore

Peccato per quei “diciotto” che hanno sottoscritto il documento. Quando si accorgeranno di aver svenduto questa provincia solo per invidie, antipatie personali e promesse che mai saranno mantenute, sarà troppo tardi. A loro dico che se è questione di “documenti”, posso raccoglierne il decuplo di firme. Mi auspico invece che i parlamentari si occupino presto d’altro. Magari di risolvere i problemi di questa terra.

 

Con la coscienza, politicamente, si sente a posto?

Certo. Nei confronti della Lega e della gente che ha creduto in questo progetto e in Matteo Salvini. Direttore sa che le dico, perdo anche troppo tempo. Quanto fatto e chi è Fabio Forte è sotto gli occhi di una intera provincia, per cui non risponderò più a provocazioni di vario genere di cui sono oggetto da settimane, ma tutelerò nelle giuste sedi la mia immagine e la mia onorabilità assieme a quelle dei miei tanti amici e sostenitori, qualora dovesse continuare un’azione spregiudicata da parte di alcuni nei riguardi della mia persona e non solo.

 

Cosa le lascia questa storia?
Questa non è politica. E neanche civiltà.

 

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