Abbruzzese vuole riprendersi il coordinatore provinciale (di C. Trento)

Incontro l'altra sera all'Edra Palace per definire le strategie. Presente solo l'ala dell'ex presidente del Consiglio Regionale. Nessuno dell'ala Ottaviani-Piacentini. Il limite: si continua ad ignorare il voto di marzo. Ed i nuovi rapporti di forza con la Lega

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Una riunione all’Edra Palace Hotel con i fedelissimi. Per parlare di tesseramento del partito, ma anche per fare il punto della situazione dopo la sconfitta alle provinciali. Con un obiettivo sottinteso, anche se non esplicitato: provare a riprendersi quel che resta di Forza Italia. Cominciando dal coordinamento provinciale.

Mario Abbruzzese, viceresponsabile nazionale degli enti locali degli “azzurri”, non scopre le carte ma è evidente che il momento è delicato.

Con lui, tra gli altri, c’erano il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, il capogruppo provinciale e comunale di Frosinone Danilo Magliocchetti, il sindaco di Pofi e candidato alla presidenza della Provincia Tommaso Ciccone.

Il tesseramento dovrà essere effettuato entro la fine di novembre, poi si aprirà la stagione congressuale. Il termine ultimo è febbraio, ma c’è l’idea di provare ad anticipare i tempi. Magari anche a dicembre, senza escludere l’opzione di votare nei gazebo.

 

Non c’erano il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e il coordinatore provinciale Adriano Piacentini. E questo è un elemento da non sottovalutare. Perché Ottaviani viaggia verso un movimento di amministratori e potrebbe quindi uscire da Forza Italia. Adriano Piacentini, ma anche Riccardo Mastrangeli, potrebbero seguirlo. (leggi qui Forza Italia, quelli che vanno e quelli che restano) E quindi è evidente che potrebbe crearsi un “vuoto”. Con Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli pronti a mettere sul tavolo della discussione interna i numeri del tesseramento in vista proprio del congresso.

Ma proprio il summit dell’altra sera dà il senso della situazione politica di Forza Italia sul territorio. Intanto perché resta una spaccatura enorme tra l’area Abbruzzese-Ciacciarelli e quella Ottaviani-Piacentini.

Non va dimenticato che è stato il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone a nominare Adriano Piacentini commissario provinciale. E in ogni caso non c’è ancora nulla di ufficiale sulle intenzioni di Ottaviani.

Più in generale, però, Forza Italia sembra non voler fare i conti con una realtà politica profondamente mutata dopo il 4 marzo: l’egemonia politica ed elettorale della Lega a livello nazionale, equilibri cambiati in una coalizione nella quale bisogna fare i conti anche con Fratelli d’Italia, una forte richiesta di un cambio perfino generazionale in provincia di Frosinone.

Alle porte ci sono almeno tre appuntamenti fondamentali: le elezioni per il consiglio provinciale a gennaio, poi le amministrative in 38 Comuni della Ciociaria e le europee in primavera. Con il Carroccio e Fratelli d’Italia che da mesi chiedono di ricalibrare la coalizione pure sul territorio.

Infine, con le accelerazioni che ormai ci sono nella politica nazionale, perfino uno strumento come il tesseramento appare figlio di un’altra epoca.

 

Intanto Daniele Natalia, sindaco di Anagni ed esponente di Forza Italia, interviene sul momento politico. Spiega: «La questione in realtà è semplice: quando nel centrodestra ci sono chiarezza, coerenza e lealtà si vince. Come è successo ad Anagni. Dal giorno dopo le elezioni per il presidente della Provincia ho auspicato che si convocasse un vertice per fare il punto della situazione. Per capire cosa è successo e cosa bisogna fare. Naturalmente il summit dovrebbe avvenire prima all’interno di Forza Italia e poi coinvolgendo la coalizione. Quello che però va detto in modo forte e chiaro è che certi passaggi devono avvenire per tempo. Non si può cioè arrivare sempre all’ultimo istante utile, dopo che per mesi non ci sono confronti».

E questo è probabilmente uno dei principali problemi del centrodestra provinciale. Perché alla fine si arriva costantemente “sotto porta”, senza che una candidatura o un percorso vengano metabolizzati o costruiti coinvolgendo tutti.

Non soltanto i partiti ma pure gli amministratori.

 

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