Forza Italia alla conta: le truppe totiane, quelle di Tajani e la variabile Fazzone

Foto: © Imagoeconomica, Daniele Scudieri

Domani al Teatro Brancaccio di Roma il presidente della Liguria farà capire le sue intenzioni. In prima fila ci saranno Abbruzzese e Ciacciarelli, forse Ciccone. Ma non Del Brocco. Mentre con l’ex presidente del Parlamento europeo c’è Magliocchetti. Ma è Gianluca Quadrini quello che ha maggiori opzioni

Domani al Teatro Brancaccio di Roma Giovanni Toti, Governatore della Liguria e coordinatore di Forza Italia in coabitazione con Mara Carfagna, annuncerà il suo progetto politico. Soltanto allora si capirà se sarà all’interno di Forza Italia oppure no. Il punto interrogativo è rappresentato dalle truppe “totiane”.

Sicuramente ci saranno Adriano Palozzi e Antonello Aurigemma e tanti altri. Ma bisognerà misurare la consistenza su base nazionale, perché in caso di ulteriore “ribaltone” di Silvio Berlusconi bisognerà andare avanti con un altro progetto.

Dalla provincia di Frosinone chi ci sarà. Probabilmente non Riccardo Del Brocco, totiano della prima ora ma poi anche lui deluso dai ritardi e dalle grandi manovre a ciclo continuo all’interno di Forza Italia. Del Brocco, dicono i rumors, è in rotta di avvicinamento e di approdo in Fratelli d’Italia.

Ci saranno invece, in prima fila, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli e il vice responsabile nazionale degli enti locali del Partito Mario Abbruzzese. Da vedere se ci sarà pure il coordinatore provinciale Tommaso Ciccone. In ogni caso l’intera componente di Abbruzzese, fino a qualche mese fa “guardia pretoriana” di Antonio Tajani, si è riposizionata su Toti. E andrà avanti su questa posizione, perfino nel caso di strappo con Berlusconi.

È curioso sottolineare che il progetto politico di Toti è lo stesso che voleva portare avanti il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, ora nella Lega. Ottaviani fu “scomunicato” proprio da Abbruzzese e Ciacciarelli. Con Antonio Tajani c’è soprattutto il capogruppo al Comune di Frosinone Danilo Magliocchetti.

Discorso diverso per il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone e per il suo colonnello plenipotenziario Gianluca Quadrini: loro andranno avanti in ogni caso. Hanno fatto sapere che al Brancaccio non ci saranno: la rotta è stata tracciata l’altra sera al Salto di Fondi: riforma di Forza Italia sì, ma dall’interno e nel rispetto del lavoro fatto dal fondatore Silvio Berlusconi. (leggi qui La sfida del Grande Gatsby Fazzone per prendere Forza Italia)

Il dado, ormai, è tratto.