La strategia di Natalia per scalare Forza Italia

Foto © Ettore Cesaritti

C'è una strategia precisa nella decisione di Daniele Natalia nell'escludere il generale Rosatella dai possibili assessori. È la conferma di un percorso politico. Per continuare a scalare Forza Italia

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Dicono che l’abbia presa molto male. E che non abbia lesinato parole molto dure nei confronti di chi, secondo lui, lo aveva illuso, garantendogli un posto in giunta. Ad Anagni la nomina di Valentina Cicconi a neo assessore della giunta di Daniele Natalia, in sostituzione di Simone Pace (anche se, bene ricordarlo, il primo cittadino ha tenuto per sé la delega più pesante, quella ai Lavori Pubblici) ha generato una lunga fila di scontenti. Tutta gente che, per un motivo o per un altro, pensava di poter ambire a quello scranno, ed al potere che comporta. (leggi qui La monarchia di Anagni ha un nuovo assessore: in 6 mosse).

Il generale Guglielmo Rosatella

Tra quelli più amareggiati (per usare un eufemismo) c’è Guglielmo Rosatella, il referente cittadino di Forza Italia. Che, a suo tempo, aveva avanzato la propria candidatura ad assessore sulla base di un calcolo semplice; in giunta- questo il ragionamento- Fi non è rappresentata. Una situazione non certo gradevole, soprattutto considerando il atto che altri Partiti del centro destra locale (Fdi su tutti) ci sono eccome. Di qui le pressioni esercitate dall’ex assessore della giunta Fiorito per tornare in gioco.

Un’aspirazione bloccata però dal sindaco. Che ha ribadito a chiare lettere una linea già illustrata: non è vero che in giunta Fi non c’è. È vero anzi tutto il contrario, visto che è lo stesso sindaco a rappresentare le istanze del partito di Berlusconi. Lo aveva detto a suo tempo. Lo ha ribadito ora. Soprattutto, tenendo per sé la delega ai Lavori Pubblici, Natalia ha chiarito che lui in quella giunta intende esercitare un ruolo attivo e concreto.

Al centro il sindaco di Anagni Daniele Natalia durante la convention di Forza Italia a Viterbo

Un decisione, quella di Natalia, che, al di là delle polemiche locali, generate, ha anche un risvolto più ampio, provinciale e regionale. E che paradossalmente conferma quello che era già emerso a Viterbo durante la convention annuale di Antonio Tajani. Dove il sindaco anagnino Daniele Natalia è stato l’unico primo cittadino ciociaro di Forza Italia presente nel panel degli interventi. (leggi qui Viterbo, l’ultima enclave di Berlusconi). Non certamente un fatto casuale. Quanto una scelta ed una dichiarazione di campo. Un modo per dire che, nel dibattito tra totiani e forzisti, Natalia ha scelto da che parte stare. E cioè lontano dalle sirene del governatore della Liguria. E conseguentemente da quelle di FdI, con cui il patron di Cambiamo ha da tempo stretto un patto di ferro, confermato dalla sua presenza ad Atreju. (leggi qui Atreju passa, i quesiti su Fratelli d’Italia restano)

No. La scelta di Natalia è dunque quella di restare in Fi. Una scelta a suo modo coraggiosa e nello stesso tempo lungimirante. Non seguire l’onda di quelli che scelgono il cavallo che (al momento) sembra vincente. Ma restare nel suo vecchio Partito. Non tanto per gratitudine (un sentimento che in politica conta poco), quanto per capitalizzare lo spazio che gli viene offerto proprio da questa transumanza. E diventare dunque un riferimento a livello non solo locale e provinciale. Alle prossime elezioni Regionali potrebbe essere lui uno dei punti di riferimento nella lista.

Si spiega anche così la decisione di Natalia di lasciare Rosatella a becco asciutto. E pazienza per le critiche.

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