Forza Italia continua a perdere “pezzi” nell’allegra indifferenza generale

La fuoriuscita di Ottaviani e la caduta di D’Alessandro sono state archiviate senza alcuna riflessione. Altri sindaci si stanno guardando intorno, mentre porsi il problema dopo le europee potrebbe essere troppo tardi

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che lascia Forza Italia e approda nella Lega. Il primo cittadino di Cassino, Carla Maria D’Alessandro, sfiduciato con il voto decisivo di tre esponenti di Forza Italia. Ma negli “azzurri” a livello provinciale non suona alcun allarme.

Per esempio: qualcuno si pone il problema di capire se sindaci come Daniele Natalia (Anagni) e Alioska Baccarini(Fiuggi) resteranno in Forza Italia oppure sceglieranno altre strade, della Lega o di Fratelli d’Italia? No.
Come nessuno ha considerato che un altro sindaco forzista, Anselmo Rotondo(Pontecorvo) sta riflettendo molto sul da farsi, visto che trova assurdo che a Cassino Forza Italia possa decidere di presentarsi alle elezioni nell’ambito di un’alleanza con il Carroccio e con il partito della Meloni, quelli che hanno mandato a casa D’Alessandro.

Resta il sindaco di Pofi Tommaso Ciccone, nel frattempo diventato coordinatore provinciale degli “azzurri”. Pronto ad espellere  i tre “ribelli” di Cassino. Ma il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale del partito, non è d’accordo. Ci sono quindi altri sindaci, assessori e consiglieri forzisti, che però faticano a comprendere quale sia adesso la linea degli “azzurri” in Ciociaria.

Non può essere che il partito di Berlusconi perda la guida di Frosinone e Cassino (le prime due città della provincia) senza che si avvii una seria riflessione interna. Non può che essere che venga scelta la strada di una lista unitaria con Fratelli d’Italia alle provinciali per camuffare la mancanza di amministratori dopo le varie emorragie senza che si discuta di questo.

Si potrebbe andare a ritroso, ma il quadro è chiaro. Come capolista dell’intera circoscrizione Centro (Lazio, Toscana, Umbria e Marche) Antonio Tajani probabilmente riuscirà a confermare il seggio in Europa. Occhio però ai voti e alle percentuali della Ciociaria. Ma a quel punto sarà troppo tardi per trovare il coraggio di avviare una riflessione seria sul crollo verticale in Ciociaria.