Forza Italia continua a “scannarsi” allegramente. Tajani resta a guardare?

La contrapposizione di Cassino è lo specchio delle difficoltà del partito e, rispetto a Mario Abbruzzese, Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini si trovano nella stessa situazione di Antonello Iannarilli e Alessia Savo. Con la differenza che il sindaco di Frosinone non vede l’ora dello “strappo”.

Forza Italia non c’entra nulla e c’entra tutto, la vicenda politica di Cassino ormai è dominata dalle contrapposizioni tra i protagonisti.

Il sindaco Carlo Maria D’Alessandro sa di guidare un avamposto strategico per Mario Abbruzzese, vero dominus del territorio per quanto riguarda gli “azzurri”. Rossella Chiusaroli è consapevole che non esistono più gli spazi per una ricomposizione, ma insieme agli altri due dissidenti ha chiamato in causa il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale del Partito. Il quale obiettivamente non ha molte opzioni da percorrere, per quella che resta una vicenda locale.

E che dimostra, anzi conferma, alcune cose: il centrodestra, dopo aver stravinto le elezioni comunali, non riesce a portare avanti una consiliatura in maniera normale. A Cassino come altrove.

Con l’eccezione di Nicola Ottaviani a Frosinone, che però non fa toccare palla ad assessori, consiglieri e referenti dei partiti. Una specie di azzeramento preventivo.

Carlo Maria D’Alessandro può provare ad andare avanti, i dissidenti possono provare a sfiduciarlo, ma in ogni caso la “frittata” orami è fatta. A meno di clamorose sorprese in aula consiliare. Tipo il soccorso rosso del Pd o la folgorazione della Lega. Probabili quanto il nuovo boom economico in stile Anni 60 previsto da Luigi Di Maio.

Ma il problema riguarda Forza Italia e va oltre Cassino. Emblematica la vicenda del congresso. Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli vogliono svolgerlo subito e cercare di fare eleggere, sulla base del tesseramento, un uomo della loro area. Ora c’è Tommaso Ciccone dopo il passo indietro di Riccardo Del Brocco. Ma intanto anche Anselmo Rotondo ha detto di volerci essere.

Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini, invece, vorrebbero spostare il congresso a dopo le europee. Il sindaco di Frosinone è rimasto nel partito (per ora), ma con malumori enormi.

Claudio Fazzone è l’unico che in questi anni ha messo la faccia nel caos di Forza Italia provinciale e questo film lo ha già visto quando Mario Abbruzzese ha messo all’angolo Antonello Iannarilli e Alessia Savo. Siamo nella stessa situazione di allora, con la differenza che Ottaviani, rispetto a Iannarilli, può uscire domani mattina senza rimpianti.

Per il Partito sarebbe l’ennesima spaccatura. Possibile che Antonio Tajani, vicepresidente nazionale e presidente del Parlamento europeo, non possa intervenire in modo forte e ultimativo.

Ma forse non vuole.

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