Forza Italia, da Milano i segnali per Frosinone

Da Milano Antonio Tajani ha lanciato un messaggio politico molto chiaro, sull'attivismo politico di Forza Italia verso gli spazi lasciati incustoditi da altri. E di spazi liberi al Centro ne sono rimasti tanti

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Si è conclusa con il videomessaggio di Silvio Berlusconi la convention di Forza Italia iniziata ieri a Milano. Dalla kermesse azzurra, in molti si aspettavano indicazioni di carattere politico: ma anche di leadership, sul “nuovo” corso di Forza Italia.

E alcune indicazioni, alla fine sono arrivate.

Inossidabile Silvio

Silvio Berlusconi (Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

La prima. Anche se da una stanza di ospedale, Silvio Berlusconi rimane ancora centrale ed imprescindibile nelle dinamiche di Forza Italia. Il leader non sta bene: interviene con un messaggio registrato. oltretutto da un set allestito per lui in clinica. Mettendo comunque in evidenza una forza sovraumana ed una voglia indomita di tornare ad incidere.

Sarà lui a stabilire a chi e quando eventualmente cedere la leadership. Per il momento, anche se acciaccato Silvio Berlusconi rimane saldamente in sella. Domani si vedrà.

Il Partito però, al di la delle apparenze e dal messaggio che si vuole far veicolare all’esterno, non è così unito e granitico. Ci sono diversi mal di pancia. Circostanza avvalorata anche dalla “guerra” degli striscioni a favore di una o dell’altra parte, che si è consumata oggi alla manifestazione azzurra. Con rimozioni e nuove affissioni degli stessi striscioni, durante gli interventi in sala.

Quelle degli striscioni

Tajani, Lotito, Gasparri e Ronzulli (Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

Da un lato ci sono coloro che “tifano” per avere come erede politico del Cavaliere la sua quasi moglie, Marta Fascina. Che con il Governo e con Giorgia Meloni in modo particolare vorrebbe avere totale sintonia e convergenza, senza disturbare troppo o per niente il manovratore. Strategia legata, evidentemente, alla tutela delle aziende di famiglia.

Dall’altro lato ci sono quelli che sponsorizzano invece la capogruppo al Senato Licia Ronzulli. Che alla convention ha dichiarato “Con gli alleati abbiamo un rapporto di lealtà ma non significa che Forza Italia debba rinunciare alla priorità identità accontentandosi di una posizione subalterna. Perché noi siamo unici. Stiamo attenti a non farci sedurre dal canto delle sirene perché le percentuali di consenso cambiano continuamente – ha aggiunto -. Il successo di qualcuno non deve costringere nessuno a rinunciare alle proprie idee e valori. Forza Italia è una casa aperta, pronta ad accogliere anche chi aveva deviato, decidendo poi di ritornare sul sentiero principale“. Chiaro il messaggio.

Ci sono poi altri malpancisti. Su tutti Alessandro Cattaneo, vice coordinatore di FI. Porta ancora addosso le ferite della rimozione da capogruppo alla Camera. Cattaneo non cita mai Tajani nel suo intervento: “Io lavoro al fianco di Silvio Berlusconi. Chiedo un Partito aperto ma davvero, un Partito scalabile e contendibile. In cui tutti, anche partendo dal basso, possano diventare sindaci o parlamentari“. Anche in questo caso, lo stato d’animo insofferente è certamente manifesto.

L’amo di Tajani

Antonio Tajani (Foto: Leonardo Puccini © Imagoeconomica)

Questo dal punto di vista della guida futura del partito. Che inevitabilmente ci dovrà essere, prima o poi. Il messaggio, squisitamente politico è arrivato invece dal Vice Presidente del Consiglio nonché Ministro degli esteri Antonio Tajani. Il quale ha gettato l’amo. Con l’obiettivo di provare a occupare uno spazio. “Noi – ha detto – siamo un riferimento per i tanti elettori del Pd, ex democristiani, ex socialisti e moderati che sono preoccupati della svolta a sinistra” effettuata dai dem”.

Il ministro degli Esteri ha quindi confermato: “Lì c’è uno spazio da occupare“. E proprio questa indicazione, sugli spazi politici occupabili, manda un segnale alla federazione provinciale di Frosinone.

In Ciociaria infatti Forza Italia riporta sempre percentuali di assoluto rispetto., nonostante la costante flessione nazionale, ormai consolidata. È il risultato del lavoro messo in campo dai tre sub coordinatori: Daniele Natalia, Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli. Ma quei numeri non tolgono che ci sia uno spazio ulteriore da conquistare: quello non occupato completamento dal mai decollato Terzo Polo. Quello di Renzi e Calenda che in provincia di Frosinone non ha attecchito, come forse era lecito attendersi.

Il bacino di centro

Antonello Antonellis

Alle elezioni Regionali di febbraio scorso Azione / Italia Viva in provincia di Frosinone ha ottenuto appena 8937 voti di preferenza, con una percentuale del 4,99%. Senza eleggere il Consigliere Regionale.

Quel famoso Terzo Polo centrista e moderato non ha attecchito. Men che meno ha svuotato il Pd. Eppure il suo obiettivo politico era ben definito: intercettare l’elettorato moderato e liberale in un momento storico in cui destra e sinistra si stanno polarizzando. Ebbene, quello spazio moderato, di centro, è stato occupato storicamente dopo la scomparsa della Democrazia Cristiana, da Forza Italia. Il segnale mandato da Antonio Tajani è chiaro: non sono riusciti ad appropriarsi dei nostri voti, è arrivato il momento per Forza Italia di riappropriarsi di quello spazio.

Anche perché i referenti locali di Azione ed Italia Viva non hanno né il tempo né le condizioni per fare quell’attivismo che è indispensabile per far radicare un Partito. Il Segretario provinciale di Azione Antonello Antonellis sta a Roma per buona parte della giornata per ragioni di lavoro; in Italia Viva i coordinatori territoriali Valentina Calcagni e Germano Caperna hanno lasciato l’incarico: il primo è nella struttura regionale, la seconda sta svolgendo un importante ruolo manageriale.

Complice questa concomitanza, non si registra un intervento o presa di posizione su nessun tema di interesse locale.

Praterie infinite

Alessandra Sardellitti

Una prateria ed un elettorato che in provincia di Frosinone sono da seguire, coltivare e conquistare per le prossime elezioni.

Anche e soprattutto al Comune di Frosinone dopo l’uscita da Azione dell’assessore Alessandra Sardellitti: c’è uno spazio, potenziale, da colmare. Oggi infatti l’avvocato Sardellitti è sostenuta in Giunta dal già candidato sindaco ed ora Consigliere comunale Mauro Vicano.

Antonio Tajani ha lanciato un messaggio politico molto chiaro, sull’attivismo politico del Partito verso gli spazi lasciati incustoditi da altri. Una indicazione che, in provincia di Frosinone trova molti spazi.